IL RINASCIMENTO Arte in Piemonte - volume 3 |
INTRODUZIONE Le tappe della storia dell'arte rinascimentale piemontese sono rievocate nelle pagine che seguono a partire dagli esordi, individuati a ridosso della personalità determinante di Giovanni Martino Spanzotti, fino agli esiti più avanzati, che corrispondono alla diffusione di temi e linguaggi extralocali, portati alle estreme conseguenze ma con l'esclusione del momento già pienamente manieristico. Da questa scansione deriva una cronologia che si apre con la fine del Quattrocento e che copre grosso modo tutto il secolo successivo. I fatti figurativi di questo periodo corrispondono dal punto di vista storico a una fase di transizione verso una vera e propria organizzazione statuale della regione, anche se i temi più strettamente legati alla committenza della corte ducale compaiono marginalmente e soltanto per la parte più tarda. Per buona parte del nostro percorso, al contrario, è più agevole seguire una geografia artistica determinata dai principali centri urbani, nei quali si può rintracciare la vitalità di una élite di committenti. È attraverso di loro, in molti casi, che si determinavano quei contatti a vasto raggio cui corrispondono nuovi dati anche dal punto di vista culturale e figurativo: si pensi ad esempio ai rapporti romani di Macrino d'Alba o alla conoscenza dell'architettura toscana e romana, che rende particolarmente significativi gli esempi del Duomo di Torino e della chiesa di Roccaverano. Per il resto, si ha a volte la sensazione di percorsi paralleli, di sviluppi che solo raramente mantengono la persistenza di una vera e propria «scuola»: in questo senso risulta quasi eccezionale la specificità e la forza del linguaggio gaudenziano, che non a caso rimane il modello di riferimento per eccellenza per varie generazioni di artisti attivi nel Piemonte orientale. Di tutto questo, i testi che seguono danno conto in maniera necessariamente parziale: si è puntato a porre in rilievo le principali emergenze tenendo presenti gli sviluppi più aggiornati della ricerca (di cui è possibile rintracciare i riferimenti grazie alla bibliografia finale), ma con una sintesi che mantiene il carattere narrativo, e per quanto possibile avvincente, proprio di questa serie di volumi. |
Un
eccezionale susseguirsi di immagini spesso inedite, al servizio di testi
fluidi ed esaustivi allo stesso tempo: un prezioso compendio dell'arte rinascimentale
piemontese assolutamente imperdibile. La fortunata collana Arte in Piemonte prosegue con un volume dedicato al Rinascimento e al primo Manierismo: una stagione apparentemente meno prolifica rispetto ad altre testimonianze artistiche della regione, ma che in realtà vide rifulgere i nomi di Martino Spanzotti, Hans Clemer, Defendente Ferrari, Matteo Sammicheli, Bernardino Lanino e, soprattutto, fu illuminata dal genio sublime di Gaudenzio Ferrari. Questo magnifico libro costituisce dunque una straordinaria occasione per ripercorrere itinerari poco noti, alla scoperta di tesori conosciuti e di altri pressoché ignorati, ma proprio per questo ancora più emozionanti. INDICE INTRODUZIONE LE BOTTEGHE E I PITTORI L'AVVENTO DELL'UMANESIMO La svolta moderna di Martino Spanzotti Defendente Ferrari, Gerolamo Giovenone e altri esiti spanzottiani L'atro di Guadenzio Ferrari L'AFFERMAZIONE CINQUECENTESCA DEL RINASCIMENTO Una varietà di scelte figurative I modelli gaudenziani: Gerolamo Giovenone e Bernardino Lanino a Vercelli La lunga durata della scuola vercellese VERSO IL MANIERISMO Bosco Marengo e altri momenti di aggiornamento centroitaliano Nuove scelte di gusto nelle commisioni di corte Le residenze nobiliari e la cultura delle grottesche Bibliografia Indice dei nomi Indice dei luoghi e dei nomi geografici |
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