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Osvaldo
Campassi,
scomparso nel 1997, a ottantatré anni.
Nato ad Alessandria nel 1914, ma residente ad Asti negli ultimi vent'anni
di vita, Campassi è stato per oltre quarant'anni dirigente industriale
a Torino e a San Damiano d'Asti e ha potuto poi coltivare, una volta pensionato,
antiche passioni, come quelle per il cinema (risale al 1948/49 la pubblicazione
in due tomi, presso l'editore milanese "Il Poligono", del volume Dieci
anni di Cinema francese 1929-1939) e per il teatro.
La passione per gli studi umanistici lo portò a laurearsi in lettere,
all'Università di Torino, nel 1978. Numerosi sono gli articoli dedicata
alla letteratura e alla storia locale; ricordiamo soprattutto i contributi
pubblicati sulla rivista «il Platano»: "Giovanni Pastrone", "Vittorio
Alfieri e Umberto Calosso", "Personaggi della Divina Commedia nel 'Memoriale'
di Guglielmo Ventura".
Nel 1990, con gli storici Ferro e Arleri, ha pubblicato la prima traduzione
in lingua italiana dal latino medievale degli Antichi Cronisti Astesi
e nel 1995, sempre con gli stessi coautori, quella del manoscritto trecentesco
del famoso Codice Catenato degli Statuti di Asti, costata quattro
anni di lavoro.
E'stato l'apprezzato presidente dei rotariani di Asti nel triennio 1977-79,
e si è sempre distinto per la sua umanità e sensibilità sociale.
dalla presentazione su LO SPETTATTORE LETTERARIO 2
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