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Michele Bonavero
è valsusino d'adozione e in parte per discendenza, ma è nato e vissuto per 40 anni a Torino.
Pur essendo cresciuto parlando principalmente la lingua piemontese, si avvicina alla scrittura nel 2000 partecipando al concorso letterario collegato alla Festa del Piemonte in Val di Susa, dove vince la sezione di poesia. Da quel momento, per usare un proverbio, l'appetito vien mangiando; si cimenta anche nella prosa e con il teatro in lingua piemontese, ottenendo brillanti risultati. Entrato a far parte dell'ambiente della cultura piemontese, si dedica sempre più ad essa. Inizia ad occuparsi dell'insegnamento nei corsi della Regione Piemonte organizzati dalla Ca dè Studi Piemontèis, e impartisce lezioni di cultura e letteratura piemontese in varie Uni3 del Piemonte.
Nasce quindi la collaborazione con l'Editrice Il Punto-Piemonte in Bancarella per quanto riguarda le pubblicazioni in piemontese e non solo, entra nella redazione del mensile Piemontèis Ancheuj e cura le ultime edizioni dell'Armanach dij Brandé. Partecipa alla preparazione del calendario La Memò-ria dèl Temp. Fra le opere pubblicate: Come 'n vòl èd farfalin-e, Òmo 'd goma, Le tre montagne, L'an-trigh èd la marcia dèl Rè, testi teatrali editi dalla Ca dè Studi Piemontèis; 365 volte Piemonte a Tavola, Ditelo con... frasi per ogni occasione, Cheur-Cuore, ha curato il volume Fàule, conte e legende, editi da Il Punto-Piemonte in Bancarella. Ha curato l'edizione «tascabile» del Vocabolario Piemontese di Camillo Brero, pubblica una pagina di cultura piemontese sul Corriere Avis ed è giurato in molti concorsi di Prosa e Poesia piemontese.
dal risvolto di copertina PROVERBI PIEMONTESI
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