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da
LA STAMPA - TORINOsette
venerdì 16 febbraio 2001
TESTORI,
IMMAGINI DI UNO SCRITTORE
Centinaia
di fotografie ricostruiscono la personalità ricca e imprevedibile
di un intellettuale cattolico
Giuseppe Frangi
Un
protagonista anomalo della cultura italiana: è Giovanni Testori,
scrittore, critico d'arte, polemista e anche pittore. Insomma una personalità
ricchissima e imprevedibile che oggi è possibile conoscere da vicino,
anzi faccia a faccia, grazie al volume appena pubblicato "Testori.
Una biografia per immagini", di Davide Dall'Ombra e Fabio Pierangeli
con introduzione di Giovanni Raboni. Il volume racconta attraverso centinaia
di fotografie, per una buona parte inedite, l'avventura umana e culturale
di questo intellettuale lombardo nato nel 1923 e morto sette anni fa.
Testori è stato uno degli intellettuali più anomali ed interessanti
delk dopoguerra italiano. Di una creatività violenta e impetuosa,
cattolico ma perennemente inquieto, ha scorazzato in tanti ambiti creatici,
dalla pittura alla storia dell'arte, dal teatro alla narrativa, dal giornalismo
"alla Pasolini" all'impiego in prima persona in tante cause di
solidarietà. Questo è l'aspetto affascinante di Testori che
lo ha reso popolare più tra i lettori giovani che tra le classi colte:
la sua irriducibile libertà rispetto ad ogni schematismo culturale.
Una libertà che è ben raccontata dallo sviluppo del libro.
Le foto sono accompagnate da testi scelti dalle opere e dalle intervistebdello
scrittore che rendono molto chiaro il suo percorso pieno di imprevisti,
di svolte, di amicizie impetuose e anche furibonde polemiche.
Bellissime
in particolare le sezioni che riguardano gli Anni 60, quelli che consacrarono
Testori all'attenzione sia
del grande pubblico che della critica. Sono gli anni dei Segreti di Milano,
dell'amicizia con Gian Giacomo Feltrinelli e Luchino Visconti. Proprio Visconti
trasse dai racconti Testoriani uno dei suoi capolavori, Rocco e i suoi fratelli.
E Visconti fu al suo fianco nel caso che agli inizi degli Anni 60 proiettò
Testori al centro delle cronache nazionali: il sequestro di una sua opera
teatrale, "L'Arialda", per presunta oscenità. Visconti
infatti era il regista di quello spettacolo.
Ma il volume si sofferma in particolare sul rapporto di complicità
e di simpatia tra Testori e le attrici dei suoi drammi. Prima Franca Valeri,
che ebbe il suo primo grande successo recitando Maria Brasca di Testori
al Piccolo. Poi Rina Morelli che con Testori condivise applausi e polemiche
per L'Arialda, l'opera l'opera con la regia di Visconti che venne sequestrata
dal questore di Milano. Quindi Lilla Brignone, Francesca Benedetti, Adriana
Innocenti, Luisa Rossi, tutte attrici conquistate dal teatro di Testori.
Il libro intervalla le foto private con quelle preziose delle messe in scena.
Di grande effetto anche i due capitoli dedicati ad altre due grandi amicizie
testoriane: quelle con Franco Parenti (insieme al quale fondò il
Salone Pier Lombardo a Milano) e Franco Branciaroli. Tutte due condivisero
con lui un sodalizio durato dieci anni, che sollevò scandalo ed entusiasmo
su tutti i maggiori palcoscenici italiani.
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