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MUSICA DI REPUBBLICA giovedì 29 gennaio 2004
L'ASIA SPIEGATA PERDENDOSI, NEL SESSO
I racconti di Greenfield tra i neon di Giacarta
e le luci rosse di Tokyo
Gabriele
Romagnoli
Karl
Taro Greenfeld aveva scritto, negli Anni Novanta, un notevole reportage
sulla "grande bolla" dell'economia giapponese, dal titolo Baburu.
La forza del suo racconto era nello sguardo.
Procedeva per minimi sistemi, storie esemplari, dettagli narrativi. Alla
fine era come aver letto un romanzo sfogliando il Financial Times.
In Deviazioni standard applica lo stesso procedimento all'intera
Asia, raccontandoci il "circuito" e i suoi protagonisti. Una nomadica
razza di "sexpatriates", stranieri in cerca di sesso, droghe,
soldi e vite grandiosamente facili, si muove seguendo regole non codificabili
tra le isole thailandesi e l'indonesia, le spiagge indiane e gli strip bar
di una Tokyo mestamente ritrovata.
Karl va con loro, inadeguato e mimetico, cerca di scoprire la formula segreta,
che in tanti inseguiamo, che consente di farsi finanziare una vita estrema
in cambio del suo riversamento su qualche pagina più o meno patinata.
Fa incontri, registra impressioni, si perde.
Soprattutto questo fa: si perde.
Per
questo riesce a raccontarci come nessun altro l'Asia: ha sincronizzato il
suo ritmo a quello del continente. Le
forzate energie che gli derivano da droghe sintetiche
lampeggiano come troppi neon di Giacarta, le sue
malinconie sono le stesse delle notti di pioggia sul selciato battuto da
tacchi a spillo del quartiere a luce rosse di Tokyo, il suo svagato disinteresse
per un regime esistenziale, la carriera, il giornalismo è fratello
dei pomeriggi di Balì, a guardare le onde senza desiderio di cavalcarle.
Riesce, Greenfeld, a spiegarci le rivoluzioni, le ancor più feroci
crescite economiche e i letali eroi dell'Asia come fenomeni puramente sessuali:
desideri che deflagrano, orgasmi prematuri e troppo pagati, delusioni e
rabbia alla scoperta di aver penetrato un travestito.
Uno dei racconti della raccolta, quello che le dà il titolo, spicca.
Il boom, il ripiegamento e i consueti tumulti dell'Indonesia sono raccontati
attraverso la vicenda di un broker americano incapace di percepire gli eventi
esclusi dai modelli matematici, quello che non è contemplato dalle
"deviazioni standard".
In questo modo gli sfuggono il proprio innamoramento, l'insurrezione che
incombe, il crac alla porta, la tragedia personale e nazionale a cui va
incontro: "troppa ingordigia in troppo poco spazio: prima o poi qualcosa
doveva succedere".
E' una lezione universale, applicabile in ogni "qui e ora", se
si vuole scansare il disastro.
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MARIE CLAIRE febbraio 2004
MAPPA ASIATICA (DEI DESIDERI)
Meta sognata,
vagheggiata e infine conquistata con viaggi iniziatici e vagabondaggi infiniti,
l'Asia è stata (ed è ancora) per varie generazioni la più
concreta esperienza di vita alternativa. Forse il primo esempio di globalizzazione
dei desideri.
Di questo mito geografico, iniziato con l'India dei freak e proseguito verso
orienti sempre più estremi, Karl Taro Greenfeld, madre giapponese
e padre americano, racconta delizie e dolori attraverso i ritratti di giovani
backpakers in cerca di identità. Dopo il brillante libro
sul Giappone (Baburu. I figli della Grande Bolla), un altro romanzo-saggio
strabordante di idee. Scritto con l'intelligenza e l'autoironia di chi conosce
da dentro i mondi che descrive.
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ttL tuttoLIBRItempoLIBERO sabato 31 gennaio 2004
NEI LABIRINTI D'ORIENTE FRA SBRONZE E TRAVESTITI
Nico Orengo
Miti e magie del Sud-Esto Asiatico. Un ventennio di contraddizioni
fra un passato millenario e una folle corsa a recepire e a mescolare le
tendenze più in dell'Occidente. Boom economico degli Anni Ottanta
e Novanta e stilli di vita che appannavano quelli californiani. Ce li avevaraccontati,
mescolando reportage e saggistica, Karl Taro Greenfeld con "Baburu",
seguendo lo stile del Tom Wolfe dell'indimenticabile "La baby aereodinamica
color caramella". Ritorna sul tema e sempre per la "instarlibri"
con "Deviazioni standard), altri capitoli di vita quotidiana di quel
labirinto fra Giappone, India, Sud-Est Asiatico. E' sempre il Karl in cerca
di un mestiere, che sia l'insegnante di inglese alla periferia di Tokyo,
o l'estensore di articoli curiosi per giornalini di linee aeree. Karl che
fa palestra di scrittura, sognando di diventare uno scrittore, nei bar a
tema di Tokyo o seguendo las toria di un pappone russo della nuova mafia
che da Mosca si è spostata a Bangkok. Fra travestiti che giocano
a biliardo, ragazze esibizioniste, sbronze allo sciroppo per la tosse, Karl
Taro Greenfeld si aggira in questo finto eldorado che svela un mondo di
violenza e corruzione, di crudeltà e dolorosa esistenza. I paradisi
del sesso, del divertimento continuo, della festa interminabile, mostrando
il rovescio di violenza e squallore.
Come le "isole" della saggezza dove in un hangar di plastica Sai
Baba offre spiritualità e caramelle all'arancio Viocks e a chi gli
chiede: "Qual'è la vera via?", risponde:"Non c'è
una sola via". O forse, preso da un raptus, si era lasciato dire: "Non
c'è nessuna via".
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