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dalla
Rivista CLUB ALPINO ITALIANO maggio-giugno 2001
ARCHITETTURA MODERNA NELLE ALPI ITALIANE
Massimo Centini
A prima vista il bel libro di Luciano Bolzoni appare come un volume per addetti
ai lavori: in realtà, osservandolo con attenzione, ci si rende conto
che questo Architettura moderna nelle Alpi italiane (settantaduesimo
titolo della collana "Quaderni di Cultura Alpina" edita da Priuli
& Verlucca) è un' opera destinata a tutti, soprattutto a quanti
amano la montagna in tutte le sue espressioni.
L'autore affronta l'analisi del costruito in area alpina, abbracciando un
arco cronologico circoscritto ai primi cinquant'anni del secolo appena concluso.
Dopo una parte introduttiva, la ricerca si struttura su un articolato numero
di schede, attraverso le quali è possibile farsi un'idea chiara delle
tipologie, degli accorgimenti tecnici, dei metodi, dei mezzi e delle scelte
formali adottate in montagna.
Una interessante chiave di lettura per leggere attraverso un'angolazione
insolita la cultura alpina, cogliendone sfaccettature che spesso sfuggono
all'occhio dei non esperti.
Tutti abbiamo assistito all'evoluzione dell'ambiente montano, in cui l'atropizzazione
ha determinato fenomeni spesso assolutamente inimmaginabili mezzo secolo fa. L'architettura è senza dubbio il segno più emblematico di questa trasformazione: essa
è lì, davanti ai nostri occhi, con i suoi nuovi materiali,
con le sue forme rivoluzionarie, con le sue scelte funzionali e la sua innata
istanza modernista.
Il libro di Bolzoni però non è un libro sul cambiamento: l'autore
non è mosso da alcuna ambizione antropologica e sociologica diretta,
ma ha il merito di spingersi nell'analisi di un campionario vastissimo di
cui analizza in primo luogo gli aspetti tecnici ed architettonici. Tali
aspetti vengono resi fruibili al lettore comune che, anche grazie alla bibliografia
allegata ad ogni scheda, potrà orientare i propri approfondimenti
nella direzione che più lo interessa.
In definitiva si tratta di un libro degno di attenzione che, fuori dalla
cerchia degli addetti ai lavori, illustra e racconta l'architettura alpina
attraverso un linguaggio asciutto ma sempre gradevole, avvalendosi di un
ricco e dettagliato corpus di fotografie, disegni e progetti.
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