Torino, regina dell'effimero.
All'ombra della Mole sono fiorite innumerevoli città di legno e stucchi, temporanei ed effimeri allestimenti dal sapore tutto teatrale, ma sempre in feconda armonia con il concreto tessuto della città: padiglioni imponenti dalle cupole voluminose, sontuose gallerie, facciate monumentali a triple arcate... costruzioni che oggi possiamo solo apprezzare in cartolina, e che di fatto furono abbattute, alla chiusura degli eventi che le avevano originate: le grandi esposizioni internazionali che la Torino a cavallo tra Otto e Novecento era solita ospitare facendosi polo di attrazione per milioni e milioni di visitatori di tutto il mondo. Eventi davvero eccezionali e i cui numeri, fatte le debite proporzioni con le densità abitative dell'epoca, fanno impallidire gli stessi successi turistici delle recenti Olimpiadi invernali.
A questa capitale dell'effimero, del fasto che scompare con la stessa velocità con cui prende vita, lo scrittore, esperto di storia cittadina, Pier Luigi Bassignana ha dedicato il volume Torino Effimera. Due secoli di grandi eventi. Uscito per i tipi delle Edizioni del Capricorno, il volume viene dato in questi giorni alle librerie, come documento storico, riccamente e finemente illustrato con oltre 200 immagini a colori e in bianco e nero, ma che non manca d'interessanti aperture verso l'attualità e di quanto mai opportuni spunti di riflessione e di dibattito sul futuro volto e ruolo della metropoli. Quando per esempio affronta l'argomento delle strutture stabili e permanenti, erette in occasione dì Italia '61, oggi carcasse vuote e monumenti allo spreco, privi peraltro di quella comunicativa che vantano la Tour Eiffel, il Colosseo o la stessa Mole Antonelliana. O quando accenna alla lezione offerta dalle recenti Olimpiadi dei mesi scorsi, non una vera e propria esposizione d'accordo, ma pur sempre un evento eccezionale che ha posto problemi di accoglienza, di organizzazione e di spazi e dove, a fronte di impianti sportivi e culturali concepiti per durare, anche all'effimero si è ricorsi a piene mani con allestimenti caduchi come l'Olimpic Store, la Medals Plaza, lo Sponsor Village e le varie case Italia, Sassonia, Svizzera, Olanda...E infine quando punta lo sguardo verso le prospettive aperte dall'ormai prossima esposizione del 2011 e sull'opportunità di optare per una soluzione d'intelligente compromesso, in un sapiente mix di temporaneo e permanente, come già fatto peraltro in questi mesi.
Sta di fatto che osservazioni, provocazioni, intuizioni trovano il loro naturale sviluppo lungo un'ossatura che di ricerca storica si sostanzia: dal 1805, anno della prima passerella internazionale d'arti e mestieri organizzata dalla Camera di commercio, sino a oggi, l'Otto e Novecento sono stati scanditi da eventi centrali per la vita della città e della nazione intera: 1832, 1838, 1850 e poi ancora, dopo l'unità d'Italia, 1884,1898, 1902 sino all'esposizione del 1911 che totalizzò qualcosa come 7 milioni di visitatori...E tutto per allestimenti via via più colossali, complessi, abbaglianti, sempre destinati ad essere ammirati e poi a cadere, magari per risorgere dalle proprie ceneri nei giorni a venire.
Quello che trapela e brilla nella preziosa filigrana delle pagine è l'elogio dell'effimero, vincente con la sua componente di sogno sulla dura concretezza del cemento. Nella storia e nelle vicende delle città effimere, sparite sì fisicamente, ma testimoniate da un'iconografia vastissima, nelle riviste dell'epoca, nei giornali dedicati, nelle cartoline illustrate e quindi profondamente radicate nella memoria dei torinesi, il libro rende omaggio a quelle fortunate stagioni della vita cittadina e in parallelo indica un percorso. Quello di una matura capitale europea, che mostra di saper stare alla ribalta da regina e di trovarsi a suo pieno agio, seducente metropoli, splendente di arte e di cultura, sotto i riflettori del mondo intero. |
INDICE
I. ELOGIO DELL'EFFIMERO
II. LE ORIGINI E LE ESPOSIZIONI PIEMONTESI
- Una figlia della dea Ragione
- Per "danneggiare la "perfida Albione"
- Per la festa di san Napoleone
- Per dare "un più vivo movimento all'industria"
- L'esposizione si laicizza
- Verso l'unità d'Italia
III. LE GRANDI ESPOSIZIONI
- Londra, officina del mondo
- Parigi, il termine di paragone
- Un deus ex machina: Tommaso Villa
- Figlia prediletta del Risorgimento: l'Esposizione Nazionale del 1884
- Prove tecniche di conciliazione tra Stato e Chiesa: l'Esposizione Generale del 1898
- L'arte che diventa industria: l'Esposizione Internazionale di Arte Decorativa Moderna del 1902
Intermezzo. (La poesia dell'esposizione)
- Il castello medio-evale
- Guerra e Marina
- Arte Sacra
- Liberty o floreale?
- Nascita di una metropoli: l'Esposizione Internazionale del 1911
- Per il duce e per il re: l'esposizione del 1928
IV. IERI, OGGI E DOMANI
- Per un milione di abitanti
- Ritorno all'effimero?
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Pier Luigi Bassignana
TORINO EFFIMERA
editore CAPRICORNO
edizione 2006
pagine 208
formato 22,5x24
cartonato
tempo medio evasione ordine ESAURITO
39.50 €
39.50 €
ISBN : 88-7707-058-7
EAN : 9788877070586
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