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| FERGUS LAMONT |
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"Dovevo mettermi qualcosa addosso. |
Dare
e ricevere amore è difficile, forse più di ogni altra cosa
e può generare fraintendimenti, il problema è accorgersene
in tempo. Rampollo illegittimo dei Corse di Darndaff allevato in una famiglia operaia, Fergus Lamont tenterà in ogni modo di farsi accettare dall'aristocrazia scozzese imparando a imitarne l'accento, guadagnandosi la Croce di Guerra nel primo conflitto mondiale e sposando una scrittrice di successo, così come tenterà di farsi amare dalla gente del quartiere in cui è nato scrivendo poesie che ne esaltano il senso di solidarietà e dignità con un'ironia forse troppo sottile. Ma la nobiltà tratterà sempre Fergus con sospetto, e perfino sua figlia lo considererà un impaccio per la propria riuscita sociale. Quanto al popolo, non potrà mai dimenticare lo snobismo indisponente, sottolineato dall'abitudine di indossare sempre il kilt, di quello che da piccolo, a Gantock, tutti chiamavano lord Merda. L'unica capace di restituire a Fergus un po' della tenerezza scomparsa dalla sua vita con il suicidio della madre sarà Kirstie McDonald, donna non troppo intelligente ma bellissima (quando smette gli abiti da uomo e la pipa) che vive in una sperduta isola delle Ebridi. Lacerato fra il disprezzo per una società che mette "la solvibilità assai prima del perdono e dell'amore" e l'incapacità di vincere dentro di sé la stessa ipocrisia che detesta negli altri, Fergus Lamont attraversa settant'anni di storia, tragici e formidabili, che gli offrono l'opportunità di conoscere le persone più diverse e descriverle con un'ironia che non risparmia nessuno. |
 
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