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Lodovico Vergano
è stato uno degli storici più illustri della nostra città.
Astigiano, era nato il 29 marzo del 1912 a Refrancore e qui aveva trascorso
la sua infanzia.
Dopo un breve periodo passato a casa dei nonni a Bobbio Penice, in provincia
di Piacenza, torna ad Asti, dove conclude le scuole medie e frequenta
il Liceo Classico presso l'Istituto Don Bosco di Asti.
La grande passione per lo studio lo porta a frequentare l' Università
a Torino, nonostante il grave disagio che ciò comportava, per chi viveva
in un piccolo paese dell'Astigiano: iniziava infatti la sua giornata di
studente alle quattro del mattino, inforcava la sua bicicletta o, se il
tempo non lo permetteva, si recava a piedi a Valenzani . Da qui utilizzava
la tramvia per raggiungere la stazione ferroviaria di Asti e quindi prendere
il treno che lo portava a Torino. Nonostante queste difficoltà, si laurea
a soli 23 anni, con una tesi in Storia Medievale presso la Facoltà di
Lettere dell'Università di Torino.
E' di questo periodo la sua prima pubblicazione importante: un omaggio
al suo paese natale, "Vicende storiche di Refrancore", edita nel 1933
sulla Rivista di Storia di Alessandria e di cui il Comune di Refrancore
ha curato una riedizione nel 1976.
Gli anni dell'università avevano segnato l'inizio di una bella collaborazione
tra Lodovico Vergano ed il Prof. Falco, insigne medievalista dell'epoca.
Avrebbe potuto essere l'inizio di una brillante carriera universitaria,
per il nostro studioso, ma le leggi razziali promulgate dalla dittatura
fascista in quegli anni, diedero una svolta imprevista alla vita del Prof.
Falco, che fu allontanato dall'Università con conseguenze e ripercussioni
anche sulla futura carriere del suo allievo.
In seguito a questi eventi il Professor Vergano decide di dedicarsi all'insegnamento.
Dopo un anno di supplenza a Feltre, supera il concorso e comincia ad insegnare
ad Alessandria.
Nel 1941 si sposa. Dal matrimonio nasce il suo unico figlio Giovanni,
che da adulto condividerà col padre la grande passione per la numismatica
e collaborerà alla realizzazione di alcune sue pubblicazioni.
Risale agli anni della guerra un curioso aneddoto che riguarda il nostro
studioso e il testo dattiloscritto della sua tesi di laurea. Allora le
tesi venivano scritte su carta molto fine e leggera, quasi una velina
e durante il periodo bellico, la difficoltà a reperire le cartine con
cui si confezionavano le sigarette, indusse il nostro Autore ad utilizzare
proprio i fogli della sua tesi di laurea, per arrotolarvi il tabacco e
concedersi la soddisfazione di una sigaretta. Si può dire che lui stesso
abbia letteralmente mandato in fumo il prodotto di tanto studio!
Nel 1944 Vergano lascia Alessandria per trasferirsi definitivamente ad
Asti dove, al termine della guerra, viene nominato preside alla Scuola
Media Unica dal Comitato di Liberazione Nazionale. L'esperienza vissuta
da preside dura solo due anni, il tempo necessario a capire che la sua
vera vocazione sono lo studio e l'insegnamento e da questo momento in
poi vi si dedicherà completamente.
Come insegnante infatti, dimostra le qualità migliori per svolgere questo
tipo di lavoro: sa conquistare i suoi studenti, che ne hanno grande stima
e ammirazione. Il suo prestigio tuttavia, così come il consenso e la rispettosa
attenzione dei recensori e del pubblico che legge i suoi articoli e segue
i suoi studi, non cambiano la personalità semplice e un po' schiva del
Prof. Vergano, ma ne sottolineano il valore.
I suoi studi sono sempre documentati, scientifici, esaurienti. E' un eccellente
medievalista e paleografo. I documenti antichi per lui non hanno segreti;
trascrive infatti gran parte delle carte più antiche degli archivi astigiani,
studia e ricerca continuamente.
Intanto diventa membro effettivo della Deputazione di Storia Patria di
Torino, pur essendo l'unico professore non universitario che ne fa parte
e dirige la Rivista di Storia di Alessandria, presso cui aveva curato
le sue prime pubblicazioni.
A partire dal 1951 cura "La storia di Asti" in tre volumi, che egli stesso
provvede a riunire successivamente in un'unica opera, di più facile lettura,
che verrà pubblicata nel 1960.
La "Storia di Asti" verrà ripresa e ristampata ancora nel 1990,
attestando in questo modo l'importanza ed il valore scientifico dei suoi
studi.
Si occupa anche delle chiese romaniche e dei castelli presenti sul territorio
della provincia e nascono così "Le chiese romaniche nella provincia di
Asti" (1960) e "Tra castelli e torri della provincia di Asti" (1962).
Cura anche la realizzazione di un corso di storia ad uso della scuola
media, in tre volumi, stampato presso una tipografia astigiana, che viene
purtroppo devastata dall'alluvione prima che le copie, fresche di stampa,
siano messe in salvo.
Questa pubblicazione verrà abbandonata e mai più data alle stampe.
L'elenco delle pubblicazioni non può essere completo, in quanto esse ammontano
ad un centinaio, considerando gli articoli e gli interventi richiesti
e prodotti per le varie case editrici alla ricerca di notizie storiche
e artistiche relative al Piemonte e all'Astigiano. Vari articoli sono
comunque rintracciabili sul Bollettino edito dalla Deputazione di Storia
Patria Subalpina di Torino e sulla Rivista di Storia di Alessandria.
Sfortunatamente per tutte le persone di cultura astigiana e piemontese,
la vita di Lodovico Vergano viene spezzata improvvisamente l'8 dicembre
1973, a soli sessantuno anni. Quando muore, il Prof. Vergano si sta occupando
ancora della storia di Asti, per quello che avrebbe potuto essere il seguito
della sua "Storia di Asti".
In questi anni di grande sforzo atto a rivalutare e diffondere la nostra
cultura astigiana e piemontese, la mancanza di questo studioso così serio
e privo di velleità si è fatta sentire.
E' inevitabile il rimpianto per il contributo che Lodovico Vergano avrebbe
ancora potuto dare alla nostra cultura e per le pagine non scritte della
nostra storia.
a cura di Maria Grazia Cavallino
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