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Giovanni Giraudi
è stato un personaggio profondamente legato alla vita politica e culturale
astigiana.
Era nato ad Asti il 17 dicembre del 1915, quartiere di San Rocco. I genitori,
contadini trapiantati in città, vi gestivano un’osteria. Qui Giovanni
trascorse l’infanzia, osservando con interesse e curiosità la vita del
rione che scorreva davanti ai suoi occhi di bambino e di adolescente.
Compì i suoi studi superiori presso l’Istituto Magistrale di Alessandria
per poi iscriversi alla Facoltà di Magistero conseguendo, nel marzo del
1940, il Diploma di Abilitazione alla Vigilanza nelle scuole elementari
e, nel giugno di quello stesso anno, la Laurea in Pedagogia.
Nel dicembre del 1957 inoltre, conseguì il Diploma di perfezionamento
in Psicopedagogia. Il diploma e le conseguenti specializzazioni, lo portarono
a operare nel mondo della scuola elementare.
La sua prima esperienza di scuola come maestro, vissuta dopo aver vinto
il concorso magistrale,
fu a Bricco Gianotti, nei pressi di Asti. Vi si recava tutte le mattine
in bicicletta e il ricordo di quegli anni rimase senza dubbio impresso
nella sua memoria, così come fu significativa
e faticosa l’esperienza, durata diversi anni, di insegnante elementare
presso la scuola di Montechiaro, che raggiungeva partendo ogni mattina
prima dell’alba in treno, e dopo un lungo tratto a piedi. Vinse successivamente
il concorso da direttore didattico e ottenne l’assegnazione come direttore
del Circolo di Montechiaro, per poi ottenere trasferimento presso il I
Circolo di Asti. La sua carriera ebbe nuovo impulso con la nomina a ispettore
che lo costrinse per un breve periodo a svolgere la sua attività a Mondovì,
prima di ottenere un nuovo avvicinamento alla famiglia.
Quando
era ancora studente, conobbe casualmente la giovane destinata a diventare
sua moglie, Lina Bertone, la splendida persona con cui ha condiviso i
momenti belli e difficili della vita. La sposò nel 1938, quasi alla vigilia
del secondo conflitto mondiale. Fu presto chiamato per il servizio militare
nei carristi a Vercelli e successivamente trasferito a Torino e poi ancora
ad Avellino, dove divenne sottotenente alla scuola allievi ufficiali.
Quando mancavano ormai pochi mesi alla fine del servizio militare, fu
trattenuto e mandato in Grecia, a Cefalonia. Per due anni la famiglia
fu completamente all’oscuro del destino
riservato al proprio congiunto. Le vicende avventurose e dolorose di quegli
anni sono raccontate e descritte in alcuni volumi che Giovanni Giraudi,
che fu anche Presidente della Divisione Piemontese Acqui, diede alle stampe
molti anni dopo: A
Cefalonia e Corfù si combatte (1982), Nella tempesta verso la libertà
(1984) , Cavallotti ed., e La resistenza dei militari italiani
all’estero,
pubblicato postumo nel 1995.
Nel dopoguerra Giovanni Giraudi si impegnò a fondo anche in campo politico.
Fu sindaco della città di
Asti dal 1960 al 1967, per poi dimettersi al fine di accedere alla carica
di Deputato al Parlamento.
Dopo un periodo svolto in qualità di amministratore, fu eletto Presidente
della Cassa di Risparmio di Asti dal 1972 al 1977. Negli anni del forte
impegno politico, mentre era sindaco di Asti, fu fautore, insieme ad altri
astigiani, del ritorno ad Asti della manifestazione storica più importante
e tradizionale della nostra città, il Palio, ripresa nel 1967, dopo un
lungo periodo di interruzione.
Anche di questo dobbiamo essere grati a Giovanni Giraudi, che ci ha donato,
oltre all’impegno nell’ambito delle istituzioni scolastiche e politiche,
anche importanti pagine di storia vissute in prima persona e pagine, ugualmente
importanti e non meno belle e interessanti, di storia locale, tratteggiata
egregiamente nel volume Il frate nel letto, pubblicato nel 1988,
che ricrea in modo splendido le atmosfere, le suggestioni e i personaggi
del suo rione natale di San Rocco. Anche attraverso questi affascinanti
aspetti della vita cittadina vista, ricordata e tratteggiata con pennellate
vivaci e vigorose, si comprende l’amore di questo personaggio per la sua
terra e per la sua città, che è rimasto semplice e genuino come le sue
storie.
a
cura di Maria Grazia Cavallino
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