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Donato Bosca
nato nel 1951 a Mango in provincia di Cuneo, ad un tiro di sasso dai luoghi
pavesiani, laureato in lettere con indirizzo storico a Torino, è
attualmente preside di scuola media a Mango e a Neive. Dice di aver passato
i primi quarant'anni della sua vita a portare fieno in cascina, facendo
ricerche d'ogni genere sulla cultura contadina cui appartiene.
Cultura respirata a Mango, nelle Langhe, in famiglie “senza storia”
come quella cui appartiene, o quella dei Pio da cui proveniva la nonna
paterna, o quelle dei Carmine e dei Nebbia, entrambe cresciute da un figlio
di n.n. negli anni in cui girava veloce la ruota degli esposti.
Di qui è nata la sfida che l’uomo scrittore, ribellandosi
ai tre quarti di sangue analfabeta che gli scorrono nelle vene, ha voluto
far sua. E lo studioso Mario Cordero gli riconosce il merito di un impegno
a favore dell’identità che sfugge alle definizioni semplici,
quell’identità di cui fanno parte anche i “diversi”:
il balordo, la masca, il giocatore d’azzardo, il puttaniere , lasciando
la partita aperta: “Aperta, perché se non si può modificare
il passato, certo il nostro inquietante presente si trasforma, nutrendosene.
Perché non debbano di nuovo prevalere il silenzio e l’oblio”.
E, dunque, quasi per necessità, certo per destino, la memoria e
la fatica di ricordare.
dal sito LANGHE.NET
Novembre 2023, Donato Bosca si è spento all'età di 72 anni. |
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PARTIVAMO PER LA MERICA
Storie di emigrazione piemontese - A fine Ottocento e inizio Novecento andare in Merica voleva dire emigrare all'estero, in Costa Azzurra o in terre lontane come l'Australia, ovunque ci fosse lavoro e possibilità di fare fortuna. Poi, col tempo, la parola Merica è servita soprattutto per indicare l'Argentina [..]
PRIULI & VERLUCCA -
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