A fine Ottocento e inizio Novecento andare in Merica voleva dire emigrare all’estero, in Costa Azzurra o in terre lontane come l’Australia, ovunque ci fosse lavoro e possibilità di fare fortuna. Poi, col tempo, la parola Merica è servita soprattutto per indicare l’Argentina.
Al primo censimento del 1869 gli abitanti dell’Argentina erano già un milione e ottocentomila, ma questa cifra era destinata a quintuplicarsi nei cinquant’anni di maggior flusso. Nel 1914 infatti contava 8 milioni di residenti. L’espansione economica e il richiamo ai parenti lontani di chi aveva trovato lavoro, fecero arrivare in Argentina 6 milioni di immigrati; i Piemontesi erano la maggioranza e riuscivano a imporre il loro dialetto persino ai pochi autoctoni argentini.
Donato Bosca è stato uno dei primi scrittori piemontesi a dare voce a questi emigranti senza volto, quasi tutti contadini. Questo libro spalanca le porte a un fiume gonfio di memoria, un’epopea della povertà, complessa e ramificata, che ha registrato poche vittorie e ripetute sconfitte. La Merica di cui scrive Donato Bosca ha tradito troppo spesso la speranza. Un’esperienza di andate e di ritorni, di anelli mancanti alla catena del ricordo, una catena di storie vere che raccontano l’esilio e le radici, tutto il sangue di un «seugn» o di un «sueño» di riscatto. |
INDICE
A mo' di introduzione...
Barba Giàco nella pampa gringa
PRIMA PARTE
Le strade della memoria
Andare in Merica
A scuola con le lettere degli emigrati Lettere dal mondo
Fuga dalla «malora»
Partenze da Langa e Roero
Le parole del cuore e del portafoglio
Cose dell'altro mondo
SECONDA PARTE
La memoria alla deriva
Dentro le storie degli emigranti
Profili di emigranti e storie di vita
Te la do io l'America!
Lo zio d'America tarda ad arrivare
Bibliografia
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Donato Bosca
PARTIVAMO PER LA MERICA
editore PRIULI & VERLUCCA
edizione 2012
pagine 272
formato 14x21,5
cartonato con sovraccoperta plastificata a colori
tempo medio evasione ordine 2 giorni
9.90 €
6.90 €
ISBN : 978-88-8068-615-6
EAN : 9788880686156
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