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Antonio Astesano
nacque a Villanova d’Asti nel 1412, da una nobile famiglia astigiana,
legata ai guelfi Solari, emigrata a Villanova dove assunse il cognome
di Astesana. Il padre era notaio, ma anche insegnante di grammatica latina
ed agrimensore. Il trasferimento della famiglia va fatto probabilmente
risalire a dopo il 1339, anno della cacciata dei Solari della città ad
opera dei De Castello.
All’età di 15 anni Antonio fu mandato a Trino Vercellese, a studiare gli
autori latini col maestro Simone Tronzano. Successivamente, nel 1429,
andò a Pavia per studiare medicina, ma frequentò grandi umanisti quali
Lorenzo valla e Maffeo Vegio, dai quali conobbe le opere dei grandi scrittori
latini ed i filosofi antichi. La peste del 1431 lo indusse a fuggire prima
a Genova, dove visse facendo il precettore, poi a Savona, Mondovì e Savigliano,
da dove tornò a Villanova nel 1431.
Dopo un periodo di insegnamento ad Asti, fu chiamato a Pavia come docente
di autori classici: Nel 1447, quando da Asti transitò Carlo d’Angiò, Astesano
gli dedicò una composizione poetica e il re lo nominò capitano del castello
di Monte Rainero, guarnigione della città. Fu poi in Francia, al seguito
di Carlo d’Angiò, almeno sino al 1453 e morì verso il 1463.
La sua opera principale è il "Carmen de varietate fortunae, sive de vita
sua et gestis civium astensium" (Sull’instabilità della fortuna ossia
sulla sua vita e sulle gesta dei cittadini astesi), poema in distici
elegiaci latini, in sei libri, che narra i fatti della vita dell’Astesano
e le vicende della città di Asti sino al 1339, anno della cacciata dei
Solari.
Tra le altre opere minori, conservate in un codice della biblioteca di
Grenoble, ricordiamo "De origine et de vario regime civitatis mediolani",
elegie latine, e i poemi "De re funerea" e "De admirabili candide crucis
apparitione apud Baionam".
a cura di Aldo Gamba
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