|
da
La Repubblica - Genova - 30 aprile 2002
IN CAMMINO, A PONENTE SPIRITUALITÀ SUI SENTIERI
Piero Pastorino
dSono
itinerari da percorrere nelle valli imperiesi. Ora che la stagione volge
a temperature più gradevoli e a più lunghe ore solari, una
pubblicazione riguardante un'area tanto suggestiva per l'ambiente e il paesaggio,
per la ricchezza di memorie storiche, archeologiche e artistiche diventa
senz'altro proposta per mettersi in cammino. Proprio così: in cammino,
al modo degli antichi viandanti, anche se già si sa che ciò
avverrà in massima parte su auto e moto. Sarà bene tuttavia
che certa quiete e certi silenzi non vengano vanificati. E' vero. I tempi
sono oggi sempre più stretti, ma la natura che si nutre e si abbevera
di umori secolari non ha questi problemi. Ed è appunto questa secolarità
che andrebbe rispettata: fonte di saggezza e musa ispiratrice di alta spiritualità.
Solo con questo animo preparato sarebbe possibile scoprire, passo dopo passo,
un mondo che tuttora conserva, nei suoi modi di vita, nel suo linguaggio,
nelle sue tradizioni, la sua genuinità.
dLungo questi itinerari, che il libro correda
con cartine, con 300 fotografie a colori e con notizie utili, ci condice
Enzo Bernardini, di Sanremo, che fu direttore editoriale dell'Istituto Geografico
De Agostini di Novara, studioso rigoroso e attento, grande conoscitore delle
Alpi Marittime, del monte Bego e della valle delle Meraviglie, della loro
preistoria, delle incisioni rupestri, della composizione delle rocce, della
flora e della fauna locali. Maestro, dunque, senz'altro: sollecito nel fornire
sicure informazioni all'occasionale visitatore di questi anche impervi angoli
del ponente ligure; maestro in particolare per quanti abbiano a cuore una
meno frettolosa lettura di questa guida, sempre istruttiva e interessante
in ogni sua pagina. E' noto che lo stupidario umano non ha confini e quando
qualche settimana fa la Susy di "Turisti per caso" spiegò
urbi et orbe alla Tv che Lanzarote, isola delle Canarie, deriva il nome
di Lanzarotto, navigatore veneziano, mi venne un travaso di bile. Caro Lanzarotto
Malocello, genovese puro sangue, sarebbe meglio che tu non fossi mai nato
se poi dovessi essere bistrattato dalla sbadata prosopopea di una ciceruacchia.
Col "manuale" di Bernardini non si corrono questi rischi e la
prosa facile e chiara, non va mai a discapito della sua scientificità.
dL'autore dunque ci conduce nelle valli intemelie, nelle valli Argentina
e Armea, in quelle cosiddette degli ulivi, in Valle Arroscia. Ci dice quanto
va assolutamente visto, ci attende nei borghi medievali, c'informa sui prodotti
tipici locali, sulle manifestazioni annuali. Ottima è poi la raccolta
in schede di temi specifici: il Roia e il Bevere; i Doria nel castello di
Dolceacqua; gli antichi statuti; il principato di Seborga; Perinaldo, paese
natale degli astronomi Cassini e Maraldi; le incursioni barbaresche; una
"Sacra Famiglia" su tela di van Dyck nella chiesa di Molteo, dove
il pittore fiammingo, grande seduttore delle nobildonne genovesi, si era
rifugiato con una amica per sottrarsi alle ire dei mariti traditi; la storia
di Ludovico e Tilburgia; il colle di Nava; i maestri lapidici di Cenòva;
la cappella di Santa Brigida sul monte Faudo, e così via. |