| 
    da 
      LA STAMPA sabato 7 giugno 2014 
       
      Cinzia Montagna, scrittrice e giornalista 
      SULLE COLLINE DEL MONFERRATO AFFASCINATA  
      L'ENIGMA DELLA CONTESSA E DEL CANE NERO 
      Originaria del Pavese nel 2007 ha scoperto nell'alto Astigiano il suo "paradiso"  
       
       
      Marina Rissone 
       
      Ha ritrovato il contatto con la natura, la vita a misura d’uomo e la  tranquillità. Cinzia Montagna, giornalista e scrittrice di origini pavese, nel  2007, dopo anni vissuti a Torino, ha scoperto un angolo di paradiso con i figli  Gianedoardo e Camilla. Serra è un piccolo borgo di Buttigliera, nell’Alto  Astigiano, al confine con la provincia torinese. La sua “casa in collina”, come  ama definire, la protegge dagli stress della vita moderna. Uno spazio che aiuta  Cinzia, laureata in Teoria e Storia della Storiografia all’università di Pavia,  a scrivere. “Buttigliera e l’Oltrepò Pavese sono i miei luoghi del cuore –  spiega Cinzia Montagna, mentre coccola le gattine Alice e Elien, e intanto in  giardino giocano i cani Piuma e Dartagnam.-. Nel Pavese ci sono le radici della  mia famiglia. A Buttigliera la mia secondo vita, tra lavoro, relax e passione  per gli animali e la natura. Un territorio, il Monferrato, che amo giorno per  giorno grazie anche al lavoro di riscoprire le tradizioni locali”. La scrittrice,  che viaggia tra Monferrato e Pavese per vivere in pieno le sue due vite  parallele, ha scelto Buttigliera per la vicinanza all’Abbazia di Santa Maria di  Vezzolano ad Albugnano, “gioiello” del romanico che adora per la storia e la  bellezza. Intensa la sua vita professionale. L’amore per la scrittura sboccia  sui banchi di scuola. Gli esordi nei giornali locali dove diventa  professionista. Poi la svolta. Cinzia punta ai territori, tradizioni culturali  e quindi storia, monumenti, tracce di paesaggio e l’enogastronomia. Si apre  l’avventura negli uffici stampa in Italia e nelle riviste specializzate. E poi  l’impegno con Paolo Massobrio del Club Papillon, come ufficio stampa di  Golosaria, evento che ogni anno porta visitatori tra i paesi monferrini e  Grazzano Badoglio, patria di Aleramo, fondatore del Monferrato. Importante il  connubio con il circolo culturale “I Marchesi del Monferrato” di Alessandria,  guidato da Roberto Maestri. I risultati sono due libri a cui Cinzia Montagna è  molto legata per la storia raccontata di Camilla Faà di Bruno. “Nec ferro nec  igne” è la vicenda tragica della contessa sposa mai riconosciuta di Ferdinando  I Gonzaga, morta in convento nel 1662. 2Un lavoro certosino – racconta Montagna  -. Una donna di un tempo ma sempre attuale. Una storia, con risvolti in giallo,  raccontata con le parole di un giornalista, mixando strumenti moderni (sms,  mail) ad antichi (lettere, manoscritti)”. E continua: 2Camilla mia ha segnato.  Ora è uscito il secondo libro su di lei, “E’ tornato il cane nero. Gli enigmi  di Camilla Faà” Nel 2013 dal restauro del quadro della contessina – racconta  ancora Cinzia Montagna – è emerso dalla tela un cane nero, accanto a Camilla,  nascosto per secoli. Un mistero come la morte della contessa, che riposa  accanto alla tomba di Lucrezia Borgia a Ferrara”. |