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LA STAMPA sabato 28 giugno 2003
LA COMMEDIA DI PULCINELLA NARRATA AI RAGAZZI
Osvaldo Guerrieri
Luigi Dematteis
è il direttore della collana dei "Quaderni di cultura alpina"
di Priuli & Verlucca. Ha attraversato le Alpi in inverno con Walter
Bonatti, ha scritto tredici quaderni sull'architettura alpina, vive in Val
Varaita. Si occupa di Alpi da sempre, o almeno da quando, nel 1975, impressionò
favorevolmente il pubblico degli appassionati e degli specialisti con quell'
Alpinia che, a tutt'oggi, resta la sua opera più completa,
anche perchè uscì in tempi in cui le Alpi erano tutt'altro
che di moda e ci si rifaceva ancora a testi di vecchia concezione geografica,
legati a retoriche e stereotipi del passato. Alpinia ebbe il merito
di fornire una fotografia aggiornata della catena, spaziando da Nord e a
Sud, a Ovest e a Est, e tratteggiando i problemi che si delineavano in presenza
di una civiltà in via di dissoluzione e di un territorio in rapida
trasformazione.
Oggi le Alpi sono definitivamente cambiate e Dematteis torna con un libro
più di foto che di testi, efficaci immagini e lunghe didascalie,
che riprendendo alcune tematiche precedenti (le Alpi archiviate, cioè
la storia; le Alpi pascolate e coltivate, cioè l'agricoltura; le
Alpi abitate, cioè l'atropizzazione) le incrocia con problematiche
"nuove"e imbarazzanti: le Alpi lottizzate, le Alpi sfruttate,
le Alpi vendute, le Alpi arrabbiate, le Alpi riconciliate. Non ha il tono
moralista nè la rabbia dell'ambientalista, ma mette il dito in tutte
le piaghe: "Il cosiddetto benessere raggiunse anche le Alpi, sebbene
molto in ritardo e, purtroppo, non a seguito di un processo spontaneo, bensì
quale risultato della colonizzazione urbana. Arrivò anche il denaro,
ma per espropriare i montanari delle terre e delle case dei loro avi e,
cosa ancor più grave, della facoltà di decidere sulle proprie
risorse e amnministrarle. Come se non bastasse, questa perversa spirare
coinvolse soltanto qualche località privilegiata, creando disparità
intollerabili: in una valle modernità, ricchezza e sperpero, in quella
a fianco un decoroso tramonto contadino. Risultato: incremento demografico
da una parte contro un esodo dalle percentuali altissime dall'altra".
Oggi che anche i movimenti protezionisti di impronta tipicamente urbana,
e gli orientamenti politici internazionali come la Convenzione delle Alpi,
concordano sul processo partecipativo delle popolazioni locali alpine, le
idee di Dematteis appaiono illuminate e in un certo sensoanche profetiche,
perchè elaborate in tempi in cui la città aveva sempre l'ultima
parola.
C'è però una complessità di cui bisogna tener conto
e che rende tutte le decisioni più difficili: l'economia urbana e
l'economia montana sono ormai idissolubilmente unite da un destino comune,
che rende anacronistica e sterile la contrapposizione tra città e
montagna. In tempi di globalizzazione anche il "locale" alpino
ha assunto un valore completamente diverso: la montagna non è più
"l'altro" mondo, il rifugio, la fuga dalla metropoli, ma un mondo
diverso, forse più virtuoso, certamente più sostenibile, di
coniugare la stessa realtà.
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PULCINELLA
Un piacevolissimo libro che l'autore scrisse per il proprio figlio, compiendo un amabile excursus su questo straordinario personaggio, dando un'interpretazione tutta francese dell'internazionalità di questa maschera dallo scoppiettante spirito filosofico, dalla comicità sfrenata e violenta, che incarna il temperamento [..]
VIGLONGO -
2003
pp.
128
formato
14,5x20,5
brossura
10.50 €
9.45 €
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