|
da
LA STAMPA
venerdì 5 novembre 2004
IL TESORO LIGNEO DELLE ALPI
Prezioso
volume curato da Gherardo Priuli con gli antichi oggetti della vita di
montagna
A. R.
Scalda
il cuore sfogliare, leggere, reggere in mano libri come "Legni antichi
della montagna". Si sente pulsare un insieme di passioni, di dedizione,
di numerose virtù. In un'epoca che cannibalizza tutto e tutti in
nome dello spettacolo e dell'affare, dove i valori morali si usano solo
da paravento secondo un uso strabico, conforta trovare chi crede nell'insegnamento
del passato, nei valori del lavoro dell'uomo, nell'amore per ciò
che la propria terra e la propria gente ha saputo realizzare con fatica
e felici doti artistiche.
Un'opera superba, il riassunto di un appassionato lavoro culturale che
dura da decenni da parte dell'autore, Gherardo Priuli, che con eleganza
si cela dietro il ruolo di curatore. E curatore lo è da più
di trent'anni di questo filo che lo ha portato ad arricchire il catalogo
della casa editrice con centinaia di pubblicazioni, dozzine di coedizioni
e la fortunata collana dei "Quaderni di cultura alpina". Il
professor Paul Guichonnet giustamente introduce il libro riconoscendo
che Gherardo Priuli "ha apportato contributi fondamentali alla conoscenza
della cultura e delle civiltà alpine". Un autentico editore,
conscio del lavoro culturale, che svolge nell'ambiente cui ha deciso di
indirizzare il proprio lavoro e la propria intelligenza.
"Un formidabile unicum relativo all'antropologia economica e sociale
dell'arco alpino" definisce la sua opera ancora Paul Guichonnet sotto
il titolo "La civiltà del legno".
Più di 370 sono gli oggetti (lampade, mobili, oggetti di casa e
di lavoro) selezionati e descritti da Priuli con la collaborazione di
Jacques Chatelain, direttore del Museo Chateau di Annecy. Il risultato
di una lunga e paziente ricerca nei tesori dei musei di etnografia e nelle
collezioni private. Merito degli autori non essersi limitati a una sola
regione delle Alpi, ma di scegliere gli esempi nei suoi diversi contesti.
Una grande varietà di luoghi e popolazioni, forme e decori ma che
mostra una parentela che testimonia del carattere fondamentale della civiltà
delle Alpi: unità nella diversità, espressione di una società
viva, largamente autarchica, preindustriale, fantasiosa e utilitaristica
insieme. Una serie di brevi saggi di vari autori accompagna questo "tesoro
di legno" sottolineando ogni suo pregio.
|