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ttL LA STAMPA martedì 22 febbraio 2005
UNA COMBINAZIONE MORTALE DI AVIDITÀ, SESSO E DELITTO
Monica Perosino
Uno dei sette
vizi capitali dava il titolo a Greed (Avarizia) di Erich Von
Stroheim, massimo esempio di film maledetto fra i capolavori del muto.
Lo stesso vizio capitale è il motore della storia nera raccontata
da Claudio Giacchino in Combinazione mortale. Come in Greed
anche nel romanzo di Giacchino l'elemento scatenante è una vincita
milionaria alla lotteria, che trascina i protagonisti in una girandola
di azioni e sentimenti brutali, un'epifania di quelli che sono gli abiti
del male e le pulsioni più profonde e nascoste: ancora una volta
non sono le virtù, ma i vizi a dirci chi è veramente l'uomo.
Combinazione mortale è una storia intricata che ruota
attorno ad una vincita al Superenalotto: tre spietati rapinatori, due
amici che decidono di passare una notte nei locali dove si vende «carne
da letto», una ragazza senza illusioni al primo appuntamento con
un nuovo amante, un padre di famiglia che di mestiere fa il «collaboratore
di sala settoria». Storie parallele, che non si incontrerebbero
mai, se non fosse per un elemento imprevisto che scardina l'ordinaria
separazione tra bene e male, morale e vizio, borghesia e bassi fondi.
E la voracità diventa il cardine attorno a cui tutto ruota, l'avidità
la chiave che mostra la perversione dell'onestà.
Dietro ogni parola del romanzo vivono le storie nere che hanno segnato
una città, Torino negli ultimi vent'anni. Ma come ogni noir che
si rispetti lo sfondo potrebbe essere quello di qualsiasi altra città.
Giacchino mette a frutto l'esperienza di cronista di nera e di giudiziaria
alla Stampa per entrare nella testa dei protagonisti, per farli
parlare con le loro voci.
In Combinazione mortale i criminali parlano come dovrebbero parlare,
pensano come effettivamente pensano, agiscono come in realtà hanno
agito (molti degli episodi raccontati sono, infatti, ispirati a fatti
di cronaca). Quello di Giacchino è un gioco di trama e linguaggio
che farà forse accapponare la pelle a qualcuno, ma che ricrea quell'atmosfera
che si respirerebbe in una stanza degli interrogatori, in un covo di banditi,
tra assassini con la morale di chi azzanna la vita senza freni o ripensamenti.
Combinazione mortale è questo: le prodezze di una banda
di rapinatori, tra feroci assalti alle ville della collina, droga, sesso
e prostituzione, segregazione e violenza. A ispirare il romanzo la storia
(vera) di una banda che, negli anni '80, terrorizzò la città
con una scia di rapine talmente efferate che le vittime, per la paura
e la vergogna delle violenze subite, non ebbero il coraggio di denunciare.
Un intreccio che, fino alla fine, senza calare di tensione, denuncia il
più terribile dei moventi: l'avidità.
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da LA STAMPA Specchio sabato 19 marzo 2005
TORINO: AZZARDO, SESSO, DROGA
Bruno Quaranta
Negli anni
Venti-Trenta del secolo scorso, Claudio Giacchino avrebbe di sicuro trovato
ospitalità su Détective, parigino settimanale di
cronaca nera (il primo) edito da Gallimard. Perché è un
felice (ispirato) chroniquer, vocato quindi a sciacquare nello
stile l'umana commedia avvoltolata nel fango. Combinazione mortale è
la nuova scommessa del giornalista-scrittore, un fiotto di storie parallele
nella odierna Torino, fra Superenalotto, droga, sesso, rapine. Un ulteriore
«frugar nelle tenebre» - ma con passo agilissimo, naturalmente
ironico, mai incline a postillare -, dopo la pregiata ricostruzione di
lontani, popolarissimi casi giudiziari anni Sessanta-Settanta, Beauregard
e Pan-Ballerini. Chi «ghiacciato dalla strizza», chi voglioso
di lap dance, chi scannato, chi ammaliato dal filmino... Un notturno girotondo,
aspettando l'inutile alba.
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