Obiettivo di questo libro, frutto di un'attenta ricerca, è portare un contributo storico al V.A.I., formazione anticipatrice del Corpo Volontari della Libertà, trascurata dalla storiografia partigiana resistenziale italiana.
Sorta nel 1943, per volontà del capitano di fregata Jerry Sas Kulczycki (arrestato a Genova e fucilato il 12 luglio del 1944 a Fossoli), questa organizzazione clandestina, senza condizionamenti politici esterni, aveva come scopo primario liberare la patria dall'occupante.
I Volontari Armati Italiani (che annoverano tra i membri liguri tre Medaglie d'Oro e una d'Argento) contribuirono anche alla difesa degli impianti industriali e portuali genovesi e favorirono l'operato dei Servizi Segreti alleati.
Preziose fonti d'informazione per la stesura del testo sono state l'Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Esercito, l'Istituto Nazionale Studio Movimento di Liberazione in Italia
di Milano, l'Istituto Ligure per la storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea, l'Archivio di Stato a Roma e Genova, quello della Marina Militare a Roma.
Altre testimonianze, spesso inedite, provengono da archivi privati e libri pubblicati in proprio da ex membri del V.A.I.
Un ringraziamento particolare va ad Annita Borghesi, Giovanni Battista Gramatica, Vittorio Kulczycki, Marco Merella, Sergio Spolidoro, Victor Uckmar, Paola Macelloni, nonché agli scomparsi Marco Caparra, Renato Piccinino e Albert Materazzi.
INTRODUZIONE
I Volontari Armati Italiani (V.A.I.), una delle prime organizzazioni clandestine, dedita alla raccolta delle informazioni e alla costituzione di bande armate in unità d'intenti fra tutti i partiti, anticipatrice del Corpo Volontari della Libertà, sono oggi praticamente scomparsi dalla memorialistica italiana. Solo recentemente sono stati citati in una pubblicazione' sul salvataggio del porto di Genova. Ma la menzione è dovuta solo al fatto che a capo del controspionaggio partigiano vi era un membro del V.A.I., il cap. Salvatore (Vito) Pavano.
Un membro del V.A.I., il cap. Ettore Soldi, scriveva che all'inizio uno dei compiti dell'organizzazione fu quello di "sedare le divergenze politiche tra i diversi partiti, cui le bande appartenevano, convogliandone gli intenti verso un unico scopo: il bene della Patria comune". Il V.A.I. incarnava l'esigenza di un coordinamento fra tutte le formazioni partigiane, fu l'organizzazione militare che per prima ebbe rapporti con i servizi segreti alleati in Svizzera e con la Legazione italiana a Berna. Fu la prima organizzazione clandestina riconosciuta dal Comando Alleato. Nacque su iniziativa del capitano di fregata Jerzy Sas Kulczycki ai primi del 1944 e visse fino al 1946 come formazione apolitica, meglio apartitica, "rispettosa di ogni personale opinione, purché rispettosa del bene della Patria'''. Se è vero che il porto di Genova "fu salvato in Svizzera"4, perché furono i servizi segreti svizzeri a far incontrare il capo dei servizi segreti americani Allen Dulles e il capo delle SS, Karl Wolff, e il primo impose al secondo di rispettare gli impianti industriali e i servizi di pubblica utilità nelle città italiane, è anche vero che poi, a Genova, ci fu bisogno dell'intervento del controsabotaggio partigiano. E questo diventava proficuo se otteneva le informazioni al momento opportuno. Anche in questo caso il V.A.I. portò il suo contributo.
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INDICE
Introduzione
Cap. I - I Volontari Armati Italiani nell'Italia occupata
1.1 Cosa si prefiggeva l'organizzazione dei Volontari Armati Italiani?
1.2 L'origine unitaria del V.A.I.
1.3 Chi erano gli uomini del V.A.I. e come chiamarli
1.4 Gli Alleati apprezzavano molto il lavoro degli uomini del V.A.I.
1.5 II V.A.I., l'anticipatore del Corpo Volontari della Libertà
1.6 II riconoscimento postbellico di partigiani combattenti agli uomini del V.A.I.
1.7 La cancellazione della memoria del V.A.I.
Cap. II - La crescita dei Volontari Armati Italiani in Liguria
2.1 Una caratteristica delle formazioni partigiane liguri
2.2 Il primo nucleo di Volontari Armati Liguri si formò intorno al ten. col. Efisio Simbula
2.3 L'incontro tra il ten. col. Simbula e l'amm. Orione, ovvero il cap. di freg. Jerzy Sas Kulczycki
2.4 Kulczycki e Simbula, due gentiluomini
2.5 II secondo Statuto del V.A.I.
2.6 ropera del delegato politico avv. Filippo Gramatica
Cap. III - L'attività militare del V.A.I. in Liguria
3.1 Gli inizi unitari dell'attività militare del V.A.I. in Liguria
3.2 La pianta organica del V.A.I. ligure 38
3.3 In collegamento con il Comando Supremo
3.4 Il V.A.I. cooperò con l'organizzazione "Otto" di Balduzzi
3.5 Il V.A.I. e la collaborazione con la "Giovine Italia" di Giuseppe Bottaro
3.6 Tra la metà di marzo e la metà di aprile Kulczycki si trasferì a Genova
Cap. IV - Gli arresti del 1944 smantellano la struttura del V.A.I. che confluisce nel C.V.L.
4.1 I primi colpi alla struttura del V.A.I. iniziano con l'arresto del ten. col. Simbula
4.2 Dal carcere di Marassi al campo di transito delle SS a Fossoli e a Mauthausen
4.3 Come si arrivò alla cattura del comandante Kulczycki
4.4 L'arresto del comandante Kulczycki è stato raccontato in modo distorto da storici e politici
4.5 Dopo gli arresti gli uomini del V.A.I. continuano la lotta in altre formazioni
4.6 Ai comandi militari partigiani della Liguria e di Genova ufficiali inviati dal Comando Supremo o ex V.A.I.
Cap. V - Gli uomini del V.A.I. impegnati nell'aiuto alle missioni alleate, nella difesa del porto di Genova e nel primo consiglio comunale
5.1 Yorick Spolidoro e la missione americana "Corvo"
5.2 li cap. Pavano, rappresentante del Comando Militare regionale nel settore
Nervi-Recco e addetto al controspionaggio
5.3 Il porto di Genova era destinato comunque a salvarsi
5.4 L'irriducibile cap. Berninghaus si arrende al cap. Pavano
5.5 Il V.A.I. nel primo consiglio comunale postbellico
Cap. VI - Il medagliere del V.A.I. e degli affiliati
6.1 Le vittime dimenticate
6.2 La medaglia d'oro al V.M. al Capitano di Fregata Jerzy Sas Kulczycki
6.3 La medaglia d'oro al V.M. a Rurik Spolidoro
6.4 La medaglia d'oro al V.M ad Aldo Gastaldi
6.5 La medaglia d'oro al V.M. a Pietro Borrotzu
6.6 La medaglia d'argento al V.M. al magg. Giuseppe Bottaro
6.7 La medaglia d'argento al V.M. al ten. col. di Fanteria della riserva, Efisio Simbula
Appendice
1 Relazione Simbula del 10 maggio 1945
2 Relazione Simbula dell'8 agosto 1945
3 Relazione del cap. Ettore Soldi
4 L'insurrezione della città di Genova del cap. Vito Pavano
5 Testimonianza di Victor Uckmar
6 Lettere dal carcere di Marassi e Bolzano di Rurik Spolidoro
7 Elenco dei membri del V.A.I. smobilitati
8 Documenti
Bibliografia |
Paolo Paoletti
VOLONTARI ARMATI ITALIANI (V.A.I.) IN LIGURIA
editore FRILLI EDITORI
edizione 2009
pagine 176
formato 14x21
plastificato con alette
tempo medio evasione ordine a richiesta
14.50 €
14.50 €
ISBN : 978-88-7563-450-6
EAN : 9788875634506
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