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VOGLIA DI RIPIDO
parte prima

CON NOTE TECNICHE IN

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"Varie componenti spingono gli appassionati di montagna a cimentarsi mill'uno o nelraltro itinerario: alla base ci possono essere motivazioni estetiche, ricerca del sensazionale, istinti pseudo-suicidi, sete di conoscenza, masochismo, desiderio di far parlare di sé... Non ci sono regole, per fortuna, solo massima libertà. Se uno vince, non necessariamente un altro perde, come invece succede in altri sport...

Guardando alcune foto di montagna, a volte capita di vedere posti talmente scostanti che per scherzo viene da pensare "chissà come potrebbe essere passare di lì", ma solo così, per giocare con la fantasia e poi essere contenti di essere a casa davanti al fuoco.

Ma poi ci sono altre giornate in cui quelle stesse cose che avevi pensato solo per scherzo, in modo del tutto zen (nel senso che le avevi pensate e basta, a mente vuota, senza altri scopi, e senza in definitiva "pensarle" seriamente) ti si rivoltano contro; e allora per un istante incominci a credere che quel barlume di idea che avevi buttato lì per lì in realtà potrebbe anche avere un senso: il pensiero incomincia a roderti ogni di più, sei già entrato nel tunnel, la frittata è fatta."

Argentera, il Monte Matto, Rocca la Paur, il Malinvern, la Maladecia, tutte imbiancate dalla prima neve e con il mare di nebbia che si insinua profondamente nei valloni sottostanti, sembrano cime himalayane che si innalzano al di sopra di enormi e tormentati ghiacciai, bianchi e scintillanti. Tutto il resto, tutta l'immane distesa gassosa che ricopre la pianura, sembra invece un immenso lago.
Per un attimo mi viene da immaginare come potrebbe essere la vita da queste parti se il mare di nebbia che sto vedendo in questo momento fosse realmente la superficie di un vero mare; come se al posto della Pianura Padana ci fosse il Lago Titicaca... Con le navi che passano tranquillamente tra la Bi-salta e il Mongioie... Senza pianure, fabbriche, squallidi capannoni di cemento, strisciate nere di veleni inquinanti sospesi a mezz'aria, nei cieli tra Torino e Magliano Alpi..."

PREFAZIONE
alla seconda edizione

"Mai un fiocco di neve cade in un posto sbagliato"
Mettere di nuovo le mani su "Voglia di Ripido", otto anni dopo la prima edizione, è un po' come rientrare in casa al caldo e in buona compagnia, dopo essere stato fuori a spalare sotto una nevicata... Sembra di riprendere le fila di un discorso temporaneamente interrotto. E' un mix di sensazioni contraddittorie: da una parte il forte stimolo a ricominciare il viaggio invernale nelle mie montagne e dall'altra, la nessunissima voglia di farmi possedere per l'ennesima volta dal macchinario diabolico che ho davanti.
Mi vengono subito in mente i momenti difficili in cui, con l'inesperienza dello scrittore principiante e le diapositive stipate in una scatola di cartone, coi "sacri itinerari" - salvati nei floppy-disk del vecchio computer "Atari" - vagavo tra gli editori della provincia di Cuneo. La prima tappa, dal banfone che mi fumava in faccia dicendo di volerne stampare 6-7000 copie: mi fece andare avanti e indietro un sacco di volte, senza mai concludere un tubo di niente; seconda tappa da quello rigido e "triste dentro" che lo avrebbe pubblicato anche subito, ma rigorosamente in bianco e nero, per spendere meno; anzi, no, a detta sua "a tre colori", in quanto avrebbe stampato i titoli in rosso.
A volte è più facile scrivere un libro che trovare uno che te lo pubblichi senza volerne approfittare troppo.
Alla fine capitai a Dronero, dall'editore "L'Arciere", che si dimostrò più umano degli altri, però mi impose una "conditio sine qua non": 300 copie prenotate prima di partire con la stampa. Così fui costretto ad andare a destra e a sinistra a rompere le scatole ad amici e non, per promuovere un libro che ancora non esisteva...
Quando finalmente uscì "Voglia di Ripido", per fortuna piacque subito per l'argomento e le fotografie; decisamente meno per il prezzo, oggettivamente sproporzionato, che però - tengo a dire - non avevo deciso io. Quelle cose le stabiliscono solo gli editori...
Fletsellorn. parete nordest.
In questi otto anni, intanto, sono successe diverse cose. Qualcosa è cambiato. Per quanto riguarda me, è cambiata la prima cifra.
E quando dal 4 passi al 5, non sempre ti riesce ancora tutto così bene come quando le decine erano solo due o tre... Non si può avere sempre 18 anni. Magari nella testa i pensieri continuano a frullare leggeri, ma poi, quando devi passare dalla teoria ai fatti, sempre più spesso vai a scontrarti con realtà fatte di ginocchia che bruciano, schiene irrigidite, equilibri intermittenti, insicurezze psicologiche e misteriose vocine interne che ti chiedono se sei furbo o scemo... Per fortuna lo scialpinismo non è fatto solo di Lourusa e Coolidge. Anche la Bisalta ha dei segreti da svelare... E come lei, un sacco di altri posti. Basta usare bene gli occhi.
In "Voglia di Ripido" ero consapevole di aver gettato alcune pietre nello stagno, fornendo qualche idea in più ai bravi di turno e stimolare verso nuovemete.
[..]




Igor Napoli

VOGLIA DI RIPIDO

editore SOLETTI EDITORE
edizione 2013
pagine 368
formato 17x24
brossura
tempo medio evasione ordine
2 giorni

29.00 €
21.70 €

ISBN : 978-88-956282-8-8
EAN : 9788895628288

 
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