Formazione sacerdotale e vita pastorale nell'Astigiano del Settecento
Premessa
Il seminario vescovile di Asti, come luogo "proprio" della formazione al ministero sacerdotale voluto dal Concilio di Trento (1545-1563), è fondato nel 1575. Il vescovo Innocenzo Milliavacca (1693-1714) lo dota di un nuovo regolamento e il vescovo Todone (1727-1739) nel 1730 fonda la Biblioteca del Seminario, tuttavia, per conseguire i gradi accademici, luogo praticamente obbligato rimane la facoltà di Teologia fondata nel lontano 27 ottobre 1404 a Torino. L'alternativa di Roma si presenta, di fatto, una scelta più difficoltosa e meno usuale, infatti il territorio della diocesi di Asti è parte viva del Piemonte Sabaudo e la "Torino Capitale" di fatto "ha soffocato il Piemonte. Torino è il centro, il punto obbligato di riferimento": per tutto è necessario far capo a Torino.
Come si presenta il Piemonte Sabaudo tra Sei-Settecento? È una situazione complessa non solo dal punto di vista sociopolitico, ma anche da quello religioso e spirituale, in quanto società e politica sono impregnati di sacro, di religioso; anzi l'assolutismo statale, instaurato da Vittorio Amedeo (1675-1739), nel sacro sembra cercare una "consacrazione popolare": Chiesa e religione sono strumentalizzate e piegate alla "ragion di stato".
A Torino, all'Università, sacerdoti astigiani diventano "teologi" (dottori in teologia), ma anche "avvocati" (doctor utriusque itnis) cioè dottori in diritto canonico e in diritto civile. Urbano Isnardi (1679-1761), formatosi nella Torino di Vittorio Amedeo II, per oltre quarant'anni provicario generale e, infine, vicario generale per alcuni anni, può costituire esempio emblematico. Per questo alla sua biografia e alle origini dell'Opera pia laicale, che da lui prende nome, in Asti, è stato dedicato un volume a parte, pensato in precedenza come un semplice paragrafo o capitolo della presente ricerca. A Torino Isnardi ha incontrato l'Oratoriano Sebastiano Valfré, in seguito proclamato Beato; è stato un incontro che ha determinato in lui scelte fondamentali nella propria vita di ministero ad Asti. A detto volume si rimanda per una opportuna conoscenza sia della situazione sociopolitica del Piemonte Sabaudo tra Sei-Settecento, sia in particolare della politica ecclesiastica di Vittorio Amedeo II e di Carlo Emanuele III nelle sue immediate ripercussioni sulla diocesi di Asti.
Tenuto ben presente che anche il Settecento "astigiano" rivela una situazione "obiettivamente" complessa, sia spirituale che pastorale, siamo obbligati a parlare di "Stili pastorali", al plurale appunto, derivanti, logicamente, dalle linee di spiritualità apprese negli ambienti formativi. Essi sono in primo luogo sia il Seminario, sia la vita del presbiterio, con relative persone di riferimento; tuttavia, più a monte, non possiamo non riferirci anche all'Università di Torino e alle linee culturali e spirituali che ne animano gli insegnamenti, teologici innanzitutto, ma anche quelli giuridici. |
INDICE
Formazione sacerdotale e vita pastorale nell'Astigiano del Settecento
Ordinazioni presbiteriali
Vicari capitolari e vicari generali
Vicari capitolari e vicari generali 1714-1818
Parroci tra le colline e stili pastorali tra Sei-Settecento
|
Guglielmo Visconti
FORMAZIONE SACERDOTALE E VITA PASTORALE NELL'ASTIGIANO del SETTECENTO
editore DIFFUSIONE IMMAGINE
edizione 2009
pagine 96
formato 16,5x23,5
brossura
tempo medio evasione ordine 5 giorni
10.00 €
9.00 €
ISBN : 978-88-89277-26-3
EAN : 9788889277263
|
|