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VINI, VIGNETI E VIGNERONS
della Valle d'Aosta
L'ottima salute di cui gode oggi la viticoltura di montagna in Valle d'Aosta viene da lontano: è dovuta in gran parte allo straordinario e a volte sovrumano lavoro dell'uomo che ha saputo in qualche modo strappare quel poco terreno coltivabile per la vite. Con enorme sforzo ha costruito i terrazzamenti, un'ottima soluzione per sfruttare i fianchi scoscesi della montagna. Con le pietre ha costruito i muri a secco, anche esteticamente belli, per contenere la terra che, in alcuni casi, con una fatica incredibile, ha dovuto trasportare dal piano. In altre zone, meno aspre, ha sfruttato con qualche lavoro i pendii ben esposti.
Il vino: meraviglioso frutto di quattro stagioni di intenso lavoro della natura e dell'uomo che conosce la botanica della vite! Com'è noto, esso è una composizione di centinaia di reazioni da cui scaturiscono le caratteristiche del prodotto. Certo è che il vino è la più antica bevanda alcolica fermentata. Vinificavano già gli Assiri seimila anni fa e gli Egizi furono degli ottimi viticoltori. La vendemmia: sospirata conclusione di un ciclo colturale (ma anche culturale) che mantiene intatto tutto il suo fascino.


Vite e vino da coltura a cultura

È lunga la storia della vitivinicoltura in Valle d'Aosta: nata nella notte dei tempi, è giunta fino a noi attraverso un percorso a volte travagliato, che ha coinvolto intere generazioni di vignerons, non soltanto del fondovalle dove la vite prospera, ma provenienti anche dalle valli laterali, alla ricerca di un piccolo podere per assicurarsi la disponibilità di un bene così prezioso.
La nostra viticoltura di montagna è stata pure definita «eroica», data l'asperità del territorio e le condizioni ambientali piuttosto difficili; essa gode tuttavia di un microclima molto particolare che ci consente di avere vigneti tra i più alti d'Europa, con varietà il cui interesse è universalmente riconosciuto.
Attualmente la produzione di vino nella nostra regione, grazie a ricerche, sperimentazioni, utilizzo di moderne tecnologie, ha raggiunto elevati livelli di qualità, ha conquistato mercati interessanti, ha saputo riscoprire e valorizzare antichi vitigni autoctoni, creando veri e propri settori di nicchia.
Ma questo Quaderno di cultura alpina non vuole essere un manuale di storia della viticoltura valdostana, perlomeno non inteso nell'accezione classica, bensì si propone di descrivere uno spaccato del vissuto di produttori, enti, cooperative e associazioni che oggi costituiscono la struttura portante del mondo dell'enologia. Si tratta di testimonianze raccolte negli anni, con perizia e sistematicità, da Cesare Cossavella che, attraverso la viva voce dei protagonisti, ci guida alla scoperta del lungo percorso che si cela dietro all'etichetta di una bottiglia di vino. La componente umana e sociale prevale quindi su quella tecnica o tecnologica, la dimensione antropologica su quella storica.
Non poteva poi mancare un approfondimento sulla realtà di Arnad, comune dove l'autore vive ed opera e dove è riuscito a documentare tecniche tradizionali e antichi saperi grazie anche ad un ricco apparato fotografico; né si poteva prescindere da un dettagliato glossario, proprio di questo particolare sottocodice linguistico, declinato nelle numerose varianti di francoprovenzale valdostano. D'altra parte, il rapporto simbiotico che esiste tra le parole e le cose è un concetto che non necessita di essere ulteriormente dimostrato, così come il legame che unisce in maniera indissolubile il patois e la cultura materiale di cui è veicolo.
La Regione autonoma Valle d'Aosta, attraverso gli Assessorati dell'Istruzione e Cultura e dell'Agricoltura e Risorse naturali, è lieta di assicurare il suo sostegno a questa pubblicazione, che presenta un'evidente valenza sia tecnica che culturale, legata alla trasmissione di saperi, di pratiche, di usanze e di rituali, alle credenze popolari e alle leggende, a conoscenze ancestrali relative alla meteorologia, al ritmo delle stagioni, alle fasi lunari e ai segni zodiacali, allo spirito comunitario, alle feste come quella di fine vendemmia che chiude un ciclo per aprirne un altro, quello della vinificazione.
Cesare Cossavella, grazie alla sua sensibilità e alla lunga esperienza maturata in questo campo, ha saputo mirabilmente coniugare memoria orale e memoria visiva per raccontarci un pezzo di Valle d'Aosta, quella dei vignerons, di ieri e di oggi.

LAURENT VIÉRIN
Assessore all'Istruzione e Cultura

GIUSEPPE ISABELLON
Assessore all'Agricoltura e Risorse naturali
Regione autonoma Valle d'Aosta
SOMMARIO

VITE E VINO DA COLTURA A CULTURA
Laurent Viérin
Assessore all'Istruzione e Cultura della Regione autonoma Valle d'Aosta
Giuseppe Isabellon
Assessore all'Agricoltura e Risorse naturali
della Regione autonoma Valle d'Aosta

ASSOCIAZIONE VITICULTEURS ENCAVEURS VALLÉE D'AOSTE
Vincent Grosjean

LA RICERCA E LA SPERIMENTAZIONE IN CAMPO VITIVINICOLO
Andrea Barmaz

LE INTERVISTE

APPARATI

LA VITE E IL VINO NELLA TRADIZIONE DI ARNAD

VITICOLTURA ED ENOLOGIA IN VALLE D'AOSTA

VITIGNI E VINI D.O.C. IN VALLE D'AOSTA

VINI A DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATA VALLÉE D'AOSTE D.O.C.

LE DONNE DEL VINO
Eleonora Charrère

CERVIM
Roberto Gaudio

ASSOCIAZIONE VITICULTEURS ENCAVEURS VALLÉE D'AOSTE. GLI ASSOCIATI

GLOSSARIO

VITIGNI IN USO OGGI IN VALLE D'AOSTA

INDICE DEGLI INTERVISTATI

RINGRAZIAMENTI




Cesare Cossavella

VINI, VIGNETI E VIGNERONS

editore PRIULI & VERLUCCA
edizione 2012
pagine 120
formato 21x30
cartonato con sovracoperta plastificata a colori
tempo medio evasione ordine
ESAURITO

24.50 €
24.50 €

ISBN : 978-88-8068-581-4
EAN : 9788880685814

 
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