Vini e piatti tipici regionali

PRESENTAZIONE

L'editoria enologica italiana, attualmente, si presenta ricca di pubblicazioni, tra le quali alcune encomiabili sui vini a denominazione di origine controllata, giustamente considerati le "perle dei vini", per le loro straordinarie caratteristiche organolettiche.
Edizioni meritorie, dunque, perchè tanta gente ha sul vino idee approssimative o addirittura sbagliate: c'è infatti ancora chi lo ritiene pericoloso, soprattutto per i bambini, e chi lo considera superfluo o lo sostiruisce con altre bevande di natura diversa, a volte persin discutibile, come avviene, purtroppo, tra la stragrande maggioranza dei giovani.
Un' evoluzione ingiustificata, che non è d'altra parte un fatto autonomo italiano, ma in stretto rapporto con analoghi fenomeni di altri paesi, per cui appare giusto e fondato l'assunto di tali pubblicazioni, mirate a rettificare erronee credenze e a ridare alla più nobile bevanda il posto che le spetta.
Questo nostro nuovo libro, però, dal titolo Vini e piatti tipici regionali, intende ricoprire un ruolo particolare rispetto agli altri già esistenti augurandosi di offrire al lettore un'insostituibile guida nella scelta dei "grandi" vini prodotti nelle regioni italiane e i relativi abbinamenti con le vivande.
Proporre, infatti, comprovati e nuovi, ma tutti validi, abbinamenti di piatti e di vini significa recuperare il meglio del passato, valorizzare l'ottimo del presente e proiettare, perchè no, la "popolarità" e l'intrinseco valore del buon bicchiere nel futuro, giacchè, secondo un aureo, seppure alquanto sgrammaticato, ordine del giorno approvato a Catania nel secolo decimottavo da dotti accademici Etnei
"... non beve vino il cane, il gatto,
il cavallo, la pecora, il maiale...
onde diciam che fa stretta unione il vino
con l'intelletto e la ragione."
Circa gli abbinamenti riportati si è dovuto necessariamente operare una scelta, avendone esaminati almeno il triplo di quelli pubblicati. Molti li abbiamo collaudati personalmente; in definitiva, saranno i lettori dotati di buon palato e di fine olfatto a validare, o meno, le scelte degli abbinamenti stessi, che, comunque, tradiscono la non troppo segreta ambizione a condurre a un doveroso ritorno ai buoni fornelli e al buon vino, schietto e naturale nei suoi sapori e nei suoi meriti nutrizionali. Insomma a quello che il grande Louis Pasteur, nel lontano 1869, definiva "la più sana e la più igienica delle bevande" per corredare degnamente i grandi piatti.
Il libro inizia perciò con dei cenni storici sul vino in Italia, dalle origini all'affermazione nel mondo classico, dalla sua diffusione nel bacino mediterraneo, in Europa e nel mondo.
Il capitolo successivo evidenzia, con succinti dati scientifici, il valore alimentare del vino e le sue proprietà terapeutiche, mentre nel terzo, "Il vino a tavola", si riportano in sintesi indicazioni attinenti ai tipi bianco, rosato e rosso, nonchè le regole della conservazione, le modalità dell'imbottigliamento, le temperature ottimali ed i modi più convenienti del servizio a tavola, i tipi di bicchiere da impiegare, la successione dei vini, ecc.
Viene poi la parte specifica degli abbinamenti vivande-vino, non certamente un diktat, ma un insieme di suggerimenti, taluni forse insoliti e del tutto nuovi, dato che la scelta del vino per una portata è un fatto estremamente soggettivo, condizionato da motivi e da limiti regionali, dalle personali disponibilità, dalla maggiore o minore fruibilità della cantina in casa, dalle opportunità di scelta presso il fornitore, ecc.
In tutti i casi, quanto offerto dal testo ci è parso più che sufficiente ad assicurare il successo di incontri conviviali con squisite portate abbinate ai migliori vini: antipasti, minestre, pesci, carni bianche, carni rosse, arrosti, stufati, formaggi, dessert, frutta.
Allo scopo di rendere più chiara e precisa la comprensione degli argomenti legati alla degustazione e descrizione dei caratteri organolettici dei vini, abbiamo fatto seguire un apposito "glossario".
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