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VIAGGIO IN TERRASANTA
Pellegrino in Terrasanta negli anni 1611-1612, Jean Boucher, francescano e predicatore stimato, è autore di un libro dal titolo fiorito - Bouquet sacré coniposé des plus belles fleurs de la Terre Saincte - assai diffuso e letto in Francia sino alla Rivoluzione. Vi si intrecciano avventura e devozione; l'itinerario gerosolimitano concilia la disponibilità della mente e la coinvolge nella meditazione sul carattere provvisorio dell'essere in terra e sull'unicità della Terra che ha visto la fondazione del cristianesimo. Il Bouquet inizia il pellegrino in spirito a una liturgia incentrata sulle tracce terrene che accolgono la memoria della Salvezza. I passi del pellegrino-scrittore assecondano il cammino spirituale del lettore.
A metà Settecento un anonimo di madrelingua francese - probabilmente un confratello di p. Boucher - traduce in italiano quel libro fortunato, serbandone il carattere di itinerario esemplare capace di nutrire la riflessione orante di chi è rimasto a terra, ma omettendo puntate polemiche contro i Riformati, allusioni al regno di Francia, dissertazioni a sfondo semitistico, brani oratori di tipo accumulativo, accensioni metaforiche barocche dilaganti in artifici verbali, estroflessioni dialettìche, indugi variamente eruditi. Restano integri i racconti di avventure personali, che sottolineano efficacemente la figura del reduce, provato dal duro viaggio e divenuto sul campo autorevole guida spirituale.
Questo compendio è testimoniato unicamente da un manoscritto conservato nella Biblioteca Civica di Cuneo; mutilo delle prime due carte e sottoposto alle traversie che coinvolsero i fondi bibliografici religiosi in epoca napoleonica, non ci illumina sull'autore dell'interessante operazione. Valorizzato di recente nel corso di un'indagine sistematica, ideata da Marziano Guglielmirtetti, sui testi di odeporica conservati nelle biblioteche del Priernonte, è qui presentato in edizione ampiamente commentata ad opera di Claudio Sensi, filologo e Guida di Terrasanta.


PRESENTAZIONE

Questo libro deve la sua esistenza a Marziano Guglielminetti. Nell'ambito di un'ampia ricerca da lui ideata, che si proponeva di schedare analiticamente antichi testi di viaggio e pellegrinaggio conservati in trenta biblioteche piemontesi, era stato individuato dalla sagacia di Alessandra Ruffino un manoscritto anonimo conservato alla Biblioteca Civica di Cuneo e contenente la relazione di un viaggio secentesco in Terrasanta. Ne avevo presa visione e, nell'ultima conversazione che in un pomeriggio dell'agosto 2006 ebbi col primo dei miei maestri, gliene parlai a lungo. La sua voce calda e indimenticabile mi esortò subito ad occuparmene: «E, mi raccomando, lo devi pubblicare con un commento. Un commento - aggiunse - come si deve, che non sia elusivo!».
Il suo prematuro passaggio oltre il muro d'ombra rese più forte in me il senso dell'impegno. Lo studio del testo ha mostrato che non si tratta di una relazione originale ma di una traduzione-compendio settecentesca, fatta da un anonimo di madrelingua francese, del Bouquet sacré composé des plus belles fleurs de la Terre Saincte del francescano Jean Boucher, pubblicato a Le Mans nel 1614 e destinato a grande fortuna editoriale sino alla Rivoluzione Francese. Una laboriosa expertise su diversi testimoni a stampa ha consentito di individuare le edizioni più vicine al testo compendiato. Ma è stato il commento a richiedere un impegno superiore ad ogni preventivo. Ed ecco che, a lavoro quasi ultimato, esce a Parigi presso Champion un'edizione del Bouquet originale, commentato da una nota specialista di storia del pellegrinaggio in Terrasanta, Marie-Christine GomezGéraud. Curioso come certi libri possano dormire tranquilli sotto i loro frontespizi per quattrocento anni, e poi essere oggetto di attenzione simultanea da parte di studiosi diversi! Credo sussistano comunque valide ragioni per pubblicare questo Bouquet italiano: si tratta anzitutto di un testo diverso, spesso drasticamente scorciato e certo più agile del fronzuto originale; il testo francese non è di lettura semplice, e in più la lingua di Parigi sta diventando ciò che da tempo è l'italiano, vale a dire una lingua di cultura raffinata ma tutt'altro che largamente nota; i due commenti sono complementari e, inoltre, quello qui proposto è opera di un filologo che è anche Guida di Terrasanta e non cela il proposito di accompagnare il curioso lettore nell'inseguire nella realtà storica i significati ideali dei "luoghi unici" volta per volta evocati.
Oltre che a Marziano Guglielminetti, vorrei dedicare questo lavoro ad altri due maestri di scienza e umanità, la cui voce non abita più la nostra terra: a don Piero Ottaviano sdb, che mi ha insegnato un approccio lucidamente critico al cristianesimo; e a p. Michele Piccirillo ofm, ineguagliato scopritore di cose antiche e belle di qua e di là del Giordano, che mi ha fatto comprendere come, accanto alla curiosità, lo spirito di ogni ricercatore debba accogliere in sé, come propria forma, l'umiltà.

C. S.
INDICE

Presentazione

Una bisaccia e due penne

Criteri di edizione

Bibliografia siglata

Cronologia dei pellegrinaggi citati

Viaggio in Terrasanta

Indice dei nomi di persona

Regesto dei passi biblici




Claudio Sensi - Jean Boucher

VIAGGIO IN TERRASANTA

editore DELL'ORSO
edizione 2009
pagine 522
formato 16x22
brossura
tempo medio evasione ordine
2 giorni

45.00 €
36.00 €

ISBN : 978-88-6274-154-5
EAN : 9788862741545

 
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