1945.
Tre giovani siciliani, sbandati e ribelli, risalgono un'Italia disastrata dalla guerra appena terminata. Vivono di piccoli espedienti e furti. Approdano in Piemonte. Commettono un omicidio idiota. Finiscono nelle carceri di Torino.
Non lontano dal capoluogo piemontese, in un cascinale di Villarbasse, vivono gli Odasso.
Si tratta di una famiglia contadina a struttura patriarcale, composta da un vecchio padre, l'anziana moglie e tre figli dei quali uno, chiamato "Smangia" poco sano di mente, è nato dalla relazione con un'amante occasionale ed è stato imposto alla famiglia.
Le tensioni si scatenano quando, nel cascinale, fanno il loro ingresso Angela e la figlia Annette, una sedicenne troppo carina per non suscitare le attenzioni dei maschi di famiglia. Attenzioni e corteggiamenti che sfociano nella violenza e nel suo omicidio.
Chi ha ucciso la giovane Annette?
Situazioni e prove portano a incolpare "Smangia". È questa la verità che scopre Angela?
E quale vendetta scaturisce dall'incontro in galera fra "Smangia" e i tre balordi arrivati dal sud? Uno spaccato "giallo" della vita contadina di un periodo storico particolare, in cui, ciascuno, per sopravvivere, era pronto a "fregare" l'altro.
Il fatto porta all'esecuzione dell'ultima pena capitale avvenuta in Italia il 4 marzo 1947 alle 7,45.
Preambolo
Il romanzo L'Ultima' Esecuzione prende spunto, ed è liberamente tratto, dal tragico eccidio avvenuto nella cascina Simonetto di Villarbasse il 20 novembre 1945.
La cascina era abitata dall'avvocato Massimo Gianoli, i morti furono dieci, responsabili Francesco La Barbera, Giovanni Puleo, Giovanni D'Ignoti e Pietro Lala (alias Francesco Saporito).
I personaggi e la trama sono opera di assoluta fantasia e non hanno nulla a che fare con quanto avvenuto nella realtà. Unico dato reale è la pena capitale scaturita dalla tragica vicenda: l'ultima esecuzione avvenuta in Italia alle ore 7,45 del 4 marzo 1947.
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Un lampo illuminò il verde della valle. Il rumore di un'auto si allontanava lungo la strada che collegava la statale al cascinale costruito sulla mammella collinosa.
Un bastardino nero attraversò l'aia del cascinale sotto la pioggia battente.
Annusò il cadavere di un uomo steso in terra a faccia in giù.
Un secondo cadavere era abbandonato sul muro circolare del pozzo in pietra, un filo si sangue rigava la poltiglia di fango.
Il cane entrò nella casa deserta. Annusò i piedi della donna che giaceva riversa nella cenere del camino. Salì la scala. Entrò nella stanza. Guaì ai piedi del letto, un vecchio, giaceva morto, fra lenzuola zuppe di sangue.
Raspò il materasso giallastro. Alcune piume d'oca volarono nell'aria.
Attorno, una sedia rovesciata, i cassetti aperti, poveri oggetti sparsi in terra.
Il gallo batté le ali. Spalancò il becco. Emise un verso acuto e stridente.
Il buio della notte cedeva il campo al chiarore dell'alba.
Domenico, un giovane di circa venti anni, bello quanto basta,
era seduto all'aperto su di una sedia di legno, il cielo sopra di lui
era basso e pesante, alle sue spalle un alto muro grigio. Guardava fisso davanti a sé.
Sul viso, l'espressione serena, sorridente, ma vuota, come priva di emozioni.
Sembrava un Rodin pensoso senza pensiero.
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Roberto Gandus
L'ULTIMA ESECUZIONE
editore FRILLI EDITORI
edizione 2013
pagine 140
formato 13x19
cartonato con sovracoperta a colori
tempo medio evasione ordine 2 giorni
4.90 €
4.10 €
ISBN : 978-88-7563-838-2
EAN : 9788875638382
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