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| TWO MILLION MILES |
 In una società sempre più mobile, non è inconsueto girare attorno al mondo più volte in un solo mese. Viaggi che un tempo richiedevano settimane, si possono fare oggi in poche ore. Tutto questo viaggiare rispecchia metaforicamente l'ascesa di Andrew Macpherson da fotografo di moda fino alle vette della fotografia delle celebrità. Andrew viaggia per il mondo per fare servizi fotografici sulle persone più note della nostra epoca. Ma si imbarca anche in viaggi artistici per portare qualcosa di fresco e invitante in ciascuna delle sue immagini. Alla ricerca di questo qualcosa, adotta una moltitudine di tecniche diverse, giocando con la forma, il contesto e il colore. Una nota di malinconia adombra le sue opere. Molti dei negativi originali furono persi nell’incendio del magazzino dove erano conservati. E un’ulteriore prova della forza delle creazioni di Macpherson è il fatto che anche riprodotte mediante scansione di pagine di rivista – come è il caso di alcune di queste immagini – esse riescono ancora a irradiare vitalità e potenza visiva.Il ricavato di questa eccezionale collezione sarà donato al Fondo per la ricerca sul cancro nelle donne della Entertaiment Industry Foundation.  In an increasingly mobile society, it’s common to cross the globe many times in a single month. Journeys that might once have taken weeks, now take hours. All of this travel is a suitable metaphor for Andrew Macpherson’s rise to the pinnacle of celebrity photography. He has literally traveled the world to profile the best-known people of our age; Charlize Theron, Reese Witherspoon, and George Clooney to name a few. As he’s done so, he’s also embarked on an artistic journey to bring something fresh and inviting to each of his images. In this quest, he employs a multitude of varied techniques, playing with form, context and color. A note of poignancy overshadows this work. Many of the original negatives were lost in a warehouse fire. It is a testament to the strength of Macpherson’s work that even scanned from magazine pages—as some of these images are—the results still radiate vitality and power. Originally from London, Andrew Macpherson is now based in Los Angeles. His body of work includes covers for Rolling Stone and Vogue. He has photographed personalities as varied as Bono, Muhammed Ali, Arnold Schwarzenegger, Sharon Stone and John Malkovich.Profits from this remarkable collection will be donated to the Entertainment Industry Foundation’s Women’s Cancer Initiatives An exuberant celebration of the photographer’s artistry and of the many fascinating celebrities captured by his lens |
INTRODUZIONE Siamo la prima generazione di viaggiatori aerei frequenti, di pendolari a lunga distanza, che contano i chilometri percorsi solcando i cieli. Io ne ho passato di tempo in volo alla ricerca dello scatto perfetto. Questo libro è un diario non lineare del mio viaggio attraverso il mondo della moda, del cinema e della musica. La passione per la fotografia mi ha assalito a scuola, e mi è stata trasmessa da John Bigglestone, il mio primo insegnante di fotografia. [..] Tony Lord Snowdon, è stato il mio miglior maestro. Trascorsi due anni meravigliosi lavorando al suo fianco ad una serie incredibilmente variegata di progetti, fotografando di tutto, dall’interno di un birrificio alla Famiglia Reale. [..] La Dea bendata mi ha concesso la fortuna di incontrare questi due straordinari maestri proprio al momento giusto, ma ella aveva in serbo per me un’altra sorpresa. Trovai una musa, anzi, a dire il vero, fu lei a trovare me. Amanda, Lady Harlech, lavorava quale junior fashion presso la Harper’s & Queen. La conobbi in occasione di una ripresa nel 1983, quando non ero che l’assistente. Tra di noi nacque subito una simpatia reciproca. Lei mi chiese di vedere le mie fotografie, nessuna delle quali ritraeva una modella o capi d’abbigliamento e, ciononostante, mi propose di fotografare moda insieme a lei. [..] La mia storia inizia con alcune delle fotografie che scattammo insieme nel 1984. Amanda aveva appena conosciuto John Galliano. Loro parlavano la stessa lingua, profusa di romanticismo, e portarono una ventata d’aria fresca nel mondo della moda che spazzò via la lucentezza cromata-plastificata della fine degli anni settanta. Un potente legame stava prendendo forma ed io ero lì ad immortalare gli esordi della loro fantastica collaborazione. |
 
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