TÜTT 'SÔ CH'U NÔSS U VÔLA |
Passati pochi anni dalla prima raccolta, la speranza trova soddisfazione: eccolo, il nuovo libro. In un'altra vendemmia, ancora appassionata e copiosa, il contadino che coltiva versi ha staccato, quali grappoli maturi, i suoi componimenti; li ha pigiati, fra mente e cuore; poi li ha imbottigliati là, sulla carta, artigianalmente fermentati nell'alveo di una lingua popolare. Sono scritti che evaporano gusto di terra lavorata a vanga e di tralci potati, come anche di vita dissodata e ritagliata per dare più frutto. Sono sfoghi che sanno del sudore quotidiano, prodotto nelle vigne ma anche nel travaglio di speranze e delusioni. Sono specchio della forza, dell'entusiasmo, della dedizione che, ogni giorno, incalliscono le mani lasciando profondi, rapidi e fecondi segnali nell'animo, che si riscoprono, delicato retrogusto, in tutti i calici offerti al l'assaggio. Perché tali si presentano le invenzioni del Ratti, colorate e insaporite da ricordi e desideri, da pensieri e preghiere: poesie come stille di vino corposo. E allora, a brevi e attenti sorsi, si può brindare, nella buona lettura. Per onorare la terra e chi la lavora, cantandola. Don Aldo |
PRESENTAZIONE Mi ha piacevolmente sorpreso la richiesta di Giuseppe Ratti di scrivere la presentazione del suo ultimo lavoro. Mi ha sorpreso perché mai avrei immaginato che "Il Poeta Contadino" avrebbe potuto pensare proprio a me per la presentazione della sua raccolta di poesie. Accingendomi all'opera e leggendo le sue poesie, mi sono reso conto che forse è proprio questa la sua peculiarità. L'attenzione che egli riserva a chi gli sta intorno, osservandolo con discrezione senza essere notato, con intelligenza, fino a coglierne gli aspetti più veri. Mi ha sorpreso e costretto per un attimo a pensare, riflettere sui tanti aspetti della vita quotidiana ai quali, forse per distrazione o abitudine, non sempre diamo la sufficiente importanza. Forse per la vita frenetica, per gli affanni di ogni giorno, per i problemi che, uno dopo l'altro, si presentano. Non tutti, caro Ratti, samo capaci di cogliere i momenti della nostra quotidianità. Non tutti possediamo la sensibilità che tu esprimi nei tuoi "Acquerelli". Traspare forte nei tuoi scritti l'essenza delle piccole cose. L'ultima bellezza, la ricchezza dell'esistenza umana in quanto tale. La spiritualità profonda, autentica che traspare in tutta la sua forza nella "Casa del santo pregare". I personaggi, i fatti, i sentimenti, il lavoro dei campi, la tua città. La capacità di raccontare con semplicità, attraverso l'efficace uso del dialetto, che imprime una forza spontanea alla tua poesia, le cose come tu le vedi. Con la naturalezza di chi ha capito che a volte le vicende terrene sono più semplici di come qualcuno vorrebbe farci credere e di come noi stessi, spesso incapaci di coglierne gli aspetti più veri, riteniamo essere. L'invito a non fermarci all'apparenza, all'esteriore, al "rimorchio pieno di carnevali" che troppo spesso ci portiamo appresso. Leggendo le tue poesie, caro Ratti, pare di percepire forte il sapore della nostra terra, nitida la voce dei personaggi, profondi i sentimenti. Pare di vivere i fatti e le stagioni. Sono sensazioni vere, autentiche che solo chi vive ciò che scrive sa trasmettere, senza inutili orpelli, "nudo con il tuo spirito e con le mani nelle mani...". Maurizio Carcione Vice Sindaco Nizza Monferrato |
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