Le cronache raccolte in queste pagine, che raccontano follie e drammi di individui e di famiglie che vivono sulle Alpi, provengono da un lungo elenco di vicende in gran parte sconosciute, sconcertanti e persino misteriose. Messe una dopo l'altra, queste cronache costituiscono la guida a una montagna triste fatta di angosce e solitudini maturate per lo più dentro le mura domestiche e sepolte come segreti inconfessabili dentro i confini delle comunità e dei villaggi, mentre intorno frotte di villeggianti inseguono divertimenti, svaghi, relax, serenità e benessere. Questo lato segreto e oscuro delle Alpi, troppo spesso taciuto - che contrasta con l'amenità dei prati e dei boschi, la graziosità dei villaggi, la timidezza dei montanari - svela l'estrema ambiguità e complessità della realtà alpina contemporanea, là dove si rileva l'esistenza di una struttura antropologica profonda che è l'intermittenza esistenziale, generatrice inarrestabile di tragici spaesamenti.
Qualcuno ricorderà senz'altro la vicenda che nei primi giorni di giugno del 2000 sconvolse la cittadina di Chiavenna, tutta la sua Valle e l'intera provincia di Sondrio. Un pensionato che di buon mattino si trovava a passeggiare nel parco delle marmitte dei giganti, trovò, in un viottolo, il corpo esanime di suor Maria Laura, la madre superiora dell'Istituto Immacolata Concezione delle Figlie della Croce. Era una donna di sessant'anni o poco più, molto conosciuta nella cittadina, grazie soprattutto al suo impegno in favore dei giovani in difficoltà. Per l'omicidio furono condannate tre ragazzine, all'epoca poco più che sedicenni. Durante le indagini e durante il processo si parlò di satanismo, pensando che l'assassinio fosse stato perpetrato con lo scopo di offrire un sacrificio al demonio. In realtà, come si apprese più tardi dalle dichiarazioni di quelle ragazze, l'idea di uccidere era maturata senza uno scopo preciso, nelle ore interminabili trascorse al bar del paese, nella solitudine e nella noia davanti a molte birre, tra uno spinello e un'inalazione di etilcloruro (l'anestetico di superficie meglio conosciuto come ghiaccio spray), mentre, confabulando tra loro, giocavano a chi la sparava più grossa e a chi riusciva a sorprendere maggiormente le altre. Le indagini che seguirono l'omicidio fecero emergere un quadro preoccupante e sorprendente di quella cittadina e di quella vallata ai piedi delle Alpi Retiche, zone da sempre considerate tranquille, estranee ai problemi sociali che interessano le città, e proprio per questo frequentate da tanti turisti e villeggianti in cerca di tranquillità, svago e serenità.
Molti ricorderanno anche la vicenda di Cogne. La mattina del 30 gennaio 2002, in uno chalet in località Montroz, venne trovato un bambino agonizzante, immerso in un lago di sangue, nel letto dei genitori. I fatti sono noti: la telefonata al 118, l'intervento della vicina e del medico di famiglia, l'arrivo dell'elicottero, la morte del piccolo; e poi gli interrogatori, i funerali, i sospetti sui vicini, le accuse, i dubbi, le perizie, la mancanza di un movente, l'assenza dell'arma del delitto, le sentenze.
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SOMMARIO
DEL MAL DI VIVERE SULLE ALPI: SINTOMATOLOGIA E ANANMESI.
Note di prefazione
Giovanni Kezich
INTRODUZIONE
Capitolo I
ALPI: ESTREMA RISERVA DI SERENITÀ? Cronache del disincanto
Sogni e controsogni
Capitolo II
INVENZIONE E IMMAGINARI GLOBALI Immaginari e realtà
Doppio immaginario
La belle montagne
La montagne inaudite
Capitolo III
INVENZIONE E IMMAGINARI LOCALI Laddove
Rarefazione sociale
Rispèt
Feste e vertigine
Capitolo IV
OGGI: UNA MONTAGNA PUZZLE
Luoghi e spazi stratificati
Comunità locali
Villaggio vacanze
Museo
Intermittenza esistenziale
Capitolo V
OVVERO TRISTI MONTAGNE
BIBLIOGRAFIA |
Christian Arnoldi
TRISTI MONTAGNE
editore PRIULI & VERLUCCA
edizione 2009
pagine 288
formato 14x21,5
cartonato con sovracoperta plastificata a colori
tempo medio evasione ordine ESAURITO
16.50 €
16.50 €
ISBN : 978-88-8068-457-2
EAN : 9788880684572
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