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I TRINCERAMENTI DELL'ASSIETTA
1747-1997
Il celebre quadro della Battaglia del 19 Luglio 1747 eseguito da Hjacintus La Pegne, di Bruxelles, nel 1753

Nella veduta panoramica i trinceramenti appaiono come un rassicurante sistema difensivo, imponente e complesso, sul quale si infrangono le ondate d'assalto dei Battaglioni francesi del generale de Belle-Isle.
I pochi anni trascorsi tra la battaglia e il sopralluogo fatto dal La Pegne all'altipiano dell'Assietta non avevano potuto modificare gran che la fisionomia delle varie opere difensive; tuttavia i successivi lunghi innevamenti avevano fatto scomparire i "salsiccioni", costituenti la spessa "fascinatura" che bordava la sommità dei parapetti in pietra di tutte le opere, a protezione dei difensori dal tiro di fucileria. Così il La Pegne non potè riprodurre un elemento che era sparito e che forse non fu ritenuto necessario per eternare la grande vittoria degli alleati austro-piemontesi.
Nel quadro i muraglioni in pietra appaiono così più bassi, privi di ogni sovrapposizione, di circa 35/40 centimetri dell'altezza effettiva che questi presentavano il giorno della battaglia.
Le colonne nemiche respinte dai rispettivi fronti d'attacco appaiono di forza grandemente inferiore a quella che avevano: la colonna del maresciallo di campo de Mailly, che è quella alla sinistra del quadro, contava non meno di 7.000 uomini (due intere brigate più reparti aggiunti); quella di centro, ove appare in evidenza la figura del generale de Belle-Isle colpito a morte presso una bandiera rovesciata, era costituita da almeno 3.000 uomini suddivisi in due distaccamenti paralleli; quella di destra, che vuole rappresentare la poderosa colonna del generale de Villemur, è assai più debole dei 10.000 uomini che, in vari tempi, parteciparono all'attacco delle difese del Gran Serin.
L'aspetto morfologico è in buona parte di fantasia, con scoscendimenti rocciosi troppo accentuati; arbitrari sono gli speroni su cui appaiono trinceramenti sulla sinistra della veduta.
Malgrado tali inesattezze, il quadro di La Pegne è dotato di una rara forza espressiva ed evidenzia con perizia la confusione e lo sbandamento che regnavano nelle colonne francesi; i molti soldati in primo piano impersonano elementi in atteggiamento umano, di sofferenza ma non di umiliazione. Occorre anche considerare che nel 1753 il Regno di Sardegna era già in pace con la Francia. Proprio tre anni prima era avvenuta la nuova, razionale definizione delle frontiere comuni sulle Alpi e sul Rodano.
L'originale del quadro di Hjacintus La Pegne è custodito nel Palazzo Reale di Torino. Quello qui presentato è copia di proprietà privata, pregevole opera pittorica, divergente dal primo per alcuni piccoli particolari che non si ritiene di evidenziare.


I TRINCERAMENTI DELL'ASSIETTA 1747-1997

È questo, in due anni, il secondo studio del Centro Studi e Ricerche Storiche sull'Architettura Militare del Piemonte.
Oggetto del medesimo è il complesso dei trinceramenti del Colle dell'Assietta, in occasione della ricorrenza del 250° anniversario del fatto d'arme che ha visto la vittoria delle truppe Austro-Piemontesi su quelle Francesi.
Non v'ha dubbio che quel sistema difensivo, realizzato a circa 2.500 m. di quota, costituisce un unicum nel grande quadro dell'architettura militare dei secoli XVII e XVIII, anche per la estrema povertà del materiale utilizzato, altroché per l'artigianalità tipica della struttura.
Il tipo di trinceramento, in pietra e terra, che ha dato nell'occasione prova di così elevata validità, era l'unico possibile, all'epoca, a quella quota (la malta non avrebbe tollerato il clima freddo); esso si è dirnostrato della stessa efficienza delle ben più costose fortezze di media valle.
I trinceramenti dell'Assietta sono costituiti da un insieme - sino ad allora mai realizzato - di "Ridotte" collegate tra loro per il tramite di trinceramenti ininterrotti, finalizzati ad evitare l'aggiramento delle singole posizioni.
L'opera è la dimostrazione della capacità artigianale e, più in generale, professionale del personale, militare e civile, impiegato. Giova, in merito, precisare che - per comprensibili motivi di riservatezza - non furono utilizzate maestranze propriamente altovalsusine, ma soltanto delle basse valli di Susa e Chisone e della pianura piemontese.
Il lavoro, iniziato a fine giugno 1747, proseguì, senza sosta, sino all'arrivo del nemico con tali alacrità ed impegno da realizzare, completamente, il fattore sorpresa su di esso, convinto di dovere attaccare soltanto semplici opere protettive in terra.
Giova ricordare, altresì, che il Cap. del genio Giuseppe Vedani (responsabile della realizzazione del complesso) ebbe l'intelligente idea di far coprire i muri in pietra con uno strato di terra in modo da occultare l'opera alla vista del nemico, accentuando la sorpresa.
Nella mia qualità di Assessore alla Cultura della Regione Piemonte, nel mentre esprimo il mio più vivo compiacimento ed apprezzamento per questo studio, plaudo anche al fatto che l'opera del Centro Studi e Ricerche Storiche sull'Architettura Militare del Piemonte, sottolinea l'esi-genza che la Regione Piemonte e le Amministrazioni regionali dei Parchi interessati curino l'adozione dei doverosi provvedimenti volti ad evitare il ripetersi di vandalismi ai danni di manufatti e strutture tanto cari alle genti del Piemonte.

GIAMPIERO LEO
Assessore alla Cultura della Regione Piemonte
INDICE

Presentazione di Giampiero Leo

LE MOTIVAZIONI DEL LIBRO

Guido Amoretti
CELEBRAZIONE DI UN ANNIVERSARIO

Micaela Viglino
I SEGNI DELLA STORIA NELLE ARCHITETTURE MILITARI 49

Pier Giorgio Corino
RICOGNIZIONI E VIAGGIATORI SETTECENTESCHI AI TRINCERAMENTI

Gabriella Angela Massa
IL RILEVAMENTO

Micaela Viglino, Gabriella Angela Massa, Andrea Bruno jr.
LA CARTOGRAFIA STORICA

Guido Amoretti, Roberto Sconfienza, Fabrizio Zannoni
LE VICENDE COSTRUTTIVE DELLA "BUTTA" DEI GRANATIERI

Mario Federico Roggero
IL TERRITORIO FORTIFICATO PIEMONTESE, LA SUA
CAPITALE E I SISTEMI DIFENSIVI ESTERNI QUALI LINEE
PRIVILEGIATE DI RICERCA DEL CENTRO STUDI

FONTI D'ARCHIVIO E CARTOGRAFICHE

BIBLIOGRAFIA




Gabriella Angela Massa

I TRINCE RAMENTI DELL' ASSIETTA

editore OMEGA EDIZIONI
edizione 1997
pagine 264
formato 17x24
plastificato con alette
tempo medio evasione ordine
ESAURITO

20.00 €
20.00 €

ISBN :
EAN :

 
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