Il primo giugno 1915 Bernardo Zambado, in partenza per il fronte, porta con sé la penna stilografica: dono che s'usava fare, allora, ai soldati per porli in grado di comunicare con la famiglia. Sarà proprio con quella penna che il contadino rivaltese scriverà giornalmente, su un taccuino dalla copertina nera zigrinata, il suo diario di guerra, documento di straordinaria bellezza e di grande interesse.
Da quei tragici giorni sono passati oltre novant'anni. Tutti i protagonisti di questa vicenda, anche quelli che sono tornati dal fronte, non sono più, ovviamente, in vita. Di Zambado esistono solo labili tracce nella memoria dei Rivaltesi, anche perché la sua famiglia si è estinta molti anni fa. La pubblicazione del suo diario di guerra è destinata a far rivivere il ricordo di Bernardo Zambado, Fante del 155° Reggimento, Terza Compagnia, numero 2179 di matricola, caduto nel compimento del suo dovere ai piedi del Monte San Michele il 21 ottobre 1915.
INTRODUZIONE
Una testimonianza dal passato; questo potrebbe essere a ben vedere il sottotitolo di questo libro.
A distanza di ormai più di 90 anni, perché pubblicare il diario di un giovane caduto sul fronte della Prima Guerra Mondiale?
Per non dimenticare che la guerra, da qualunque parte la si guardi, dalla parte dei vincitori o dei vinti, dalla parte di chi la fa o di chi la subisce, è e rimane sempre una tragedia.
Zambado, giovane contadino d'inizio Novecento, con un'istruzione minima, descrive in maniera lucida e serena i sentimenti che hanno permeato il suo stato d'animo dal momento della partenza, agli inizi di quel giugno del 1915, sino alla brusca interruzione avvenuta il venti d'ottobre, sera precedente il giorno della morte.
Un giovane sposo venticinquenne, catapultato nel turbinio della tempesta: la speranza di un celere ritorno fra le braccia della moglie, i giorni d'avvicinamento al fronte, la durezza dei preparativi, le battaglie, la presa di coscienza dell'immane massacro che di lì a poco si sarebbe compiuto sul fronte italo-austriaco.
Zambado, un rivaltese d'animo semplice ma dotato di spirito di osservazione e di una forte coscienza critica, trascrive puntuale sul suo diario non solo i fatti salienti accaduti in quei primi mesi di guerra, ma anche la vita quotidiana. E così scopriamo, pagina dopo pagina, le difficoltà dei preparativi, la durezza del clima di quell'estate del 1915, la differenza di trattamento tra graduati e truppa, le stupidaggini raccontate dalla propaganda militare sui quotidiani dell'epoca, l'asprezza dei combattimenti. Bernardo ci descrive anche momenti di serena convivenza e di gioia quando la domenica s'incontra con i commilitoni rivaltesi, compagni di sventura, e con loro trascorre alcune ore prima di ritornare in prima linea.
Zambado cade al fronte la sera del ventuno ottobre 1915.
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INDICE
Introduzione
Premessa
Il diario
Note al diario
Appendice a cura di Gigi Vacca
La "Grande Guerra"
Un esercito di contadini
Il pugno di ferro
Chi era Bernardo Zambado
I commilitoni rivaltesi citati del diario
I Rivaltesi che non tornarono
La guerra sui giornali a cura di Giulio Sardi |
Gigi Vacca
IN TRINCEA SULL'ISONZO
editore IMPRESSIONI GRAFICHE
edizione 2006
pagine 80
formato 16x24
brossura
tempo medio evasione ordine ESAURITO
5.00 €
5.00 €
ISBN : 88-87409-97-8
EAN : 9788887409970
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