Continui
diboscamenti e arroncamenti di terre incolte, attestati fin dall'XI secolo,
determinarono nel corso dei due secoli successivi una profonda trasformazione
del paesaggio del Piemonte sud-occidentale. Sia le pianure, sia le colline
in breve tempo videro ampliarsi gli spazi destinati alla coltivazione dei
cereali e delle viti.
Soggetti attivi nei dissodamenti furono indubbiamente le grandi proprietà
ecclesiastiche presenti su tutto il territorio di questo settore della regione,
ma altrettanto impegnati furono anche i signori laici e soprattutto i titolari
(propietari o conduttori) delle piccole aziende contadine. Fin dal Duecento
seminativi, prati e vigneti avevano sostituito ampiamente selve e boschi,
con una progressiva antropizzazione del territorio.
Vennero fondate non soltanto grandi villenove (Cuneo, Cherasco, Fossano,
Mondovì), ma nacquero anche numerosi villaggi rurali, come pure si
manifestò una crescita demografica di ville e borghi sorti nei periodi
precedenti (Savigliano, Bra, Saluzzo).
L'incremento della popolazione, tra la fine del Duecento e il primo Trecento,
aveva provocato la scomparsa di quasi tutti i boschi delle pianure, diventati
coltivi per produrre beni di largo consumo, ma nel contempo determinò
anche una frammentazione della proprietà fondiaria, così che
alla metà del XIV secolo le campagne erano ormai caratterizzate da
appezzamenti di piccole dimensioni: accanto a un campo di cereali poteva
trovarsi un piccolo vigneto, un prato, un castagneto, un alteno.
Con la contrazione demografica al tempo della Peste Nera e delle epidemie
degli anni seguenti si avviò la riorganizzazione della proprietà
fondiaria con l'accorpamento delle terre, processo che tra la seconda metà
del Quattrocento e l'inizio del Cinquecento favorì la nascita dell'azienda
appoderata.
Nello stesso periodo si evidenziò anche una ristrutturazione colturale
delle campagne: al vigneto si preferì l'alteno, si ampliarono i terreni
a foraggio, si scavarono canali per l'irrigazione, aspetti che determinarono
spesso una specializzazione colturale-produttiva per molte aree agricole.
Alla collina si delegò soprattutto la produzione vinicola, alle pianure
asciutte la cerealicoltura e a quelle irrigate la praticoltura e l'allevamento.
Nell'ultimo medioevo si andò pertanto delineando l'impostazione agraria
che avrebbe caratterizzato le campagne della successiva età moderna. |
INDICE
CAPITOLO I
Come introduzione
I.1 I secoli dei dissodamenti
I.2 Le crisi e le trasformazioni del Tre-Quattrocento
I.3 Le trasformazioni dell'azienda agraria e del paesaggio nell'ultimo
medioevo
CAPITOLO II
La proprietà fondiaria e la gestione di un patrimonio monastico:
Sanya Maria di Pogliola (secoli XII-XIII)
II.1 La formazione del patrimonio
II.2 La gestione della proprietà fondiaria
CAPITOLO III
L'organizzazione colturale delle terre di una comunità cistercense:
il monastero femminile di Santa Maria di Rifreddo (secoli XIII-XIV)
III.1 L'incolto
III.2 Il coltivo
CAPITOLO IV
Le acque canalizzate negli statuti comunali
IV.1 Le acque e l'agricoltura
IV.2 L'energia idraulica nell'artigianato e nelle attività produttive
IV.3 La pesca e littiocoltura
IV.4 I sistemi idrici negli abitati
IV.5 La manutenzione delle strutture di canalizzazione
CAPITOLO V
L'azienda contadina nei secoli XIV-XVI
V.1 Fonti e problemi
V.2 La proprietà fondiaria e l'azienda contadina nella seconda
metà del Trecento
V.3 Le trasformazioni agrarie del Quattrocento
V.4 L'appoderamento del primo Cinquecento
CAPITOLO VI
La vigna e l'alteno nell'organizzazione produttiva delle aziende contadine
VI.1 I sistemi di coltivazione della vite
VI.2 Vigneto e alteno nella viticoltura del Trecento
VI.3 L'affermazione dell'altenoe le riconversioni colturali
VI.4 Il vigneto nel Cinquecento: una produzione di ripiego o di nicchia?
CAPITOLO VII
La vite e il castagno: aspetti di un connubio (secoli XIII-XVI)
VII.1 La viticoltura tra Due e Cinquecento
VII.2 Strutture di sostegno negli impianti viticoli
VII.3 Un rapporto diretto tra viticoltura e castagneto?
CAPITOLO VIII
La viticoltura negli statuti di un territorio a vocazione vinicola: Langhe
e Roero nei secoli XIV e XV
VIII.1 Tutela della vite e dei terreni vitati
VIII.2 La vendemmia
VIII.3 Il commercio del vino
CAPITOLO IX
L'economia agraria di una comunità rurale alla fine del medioevo:
Costigliole Saluzzo dall'estimo del 1515
IX.1 Il "registrum" della proprietà
IX.2 Aspetti di demografia
IX.3 La proprietà fondiaria
IX.4 Le coltivazioni
IX.5 L'organizzazione colturale dell'azienda contadina
IX.6 La proprietà minima
Bibliografia
Indice dei nomi
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Giuseppe Gullino
TRASFORMAZIONI DEL PAESAGGIO AGRARIO
editore GRIBAUDO
edizione 2001
pagine 206
formato 17x24
brossura
tempo medio evasione ordine ESAURITO
14.95 €
14.95 €
ISBN : 88-8058-207-0
EAN : 9788880582076
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