Fu con Giovanni Toselli che il teatro piemontese toccò il suo culmine. Autori, attori e pubblico congiunti in un miracoloso equilibrio di forze: scuola di sobrietà scenica e di immediatezza espressiva. Teatro piemontese per eccellenza, che a rigore va dal 1857 al 1871, includendo un capolavoro assoluto come Le miserie 'd monsù Travet di Vittorio Bersezio insieme con molti altri titoli degnissimi (di Luigi Pietracqua, Federico Garelli, Giovanni Zoppis), ma capace anche di spingersi con alterne vicende fin dentro le propaggini estreme di una resistenza che oggi sa opporre alle insidie dell'omologazione le risorse della memoria.
Proprio per sostenere la ricchezza di un passato illustre, e per allargarne il dominio a contatto con le altre lingue regionali, la Regione Piemonte - nel quadro delle finalità indicate dallo Statuto e secondo quanto previsto dalla Legge Regionale 26/90 - bandisce un concorso annuale per premiare un testo teatrale che contribuisca ad arricchire il comune patrimonio di lingua e di cultura.
Nata come naturale conseguenza del Premio, questa collana si propone di far conoscere i testi meritevoli di pubblicazione che le tornate annuali del premio sapranno individuare per originalità di impianto scenico e per forza di linguaggio.
PRESENTAZIONE
Il Premio per un testo teatrale nelle lingue del Piemonte (e la collana editoriale in collaborazione con il Centro Studi Piemontesi-Ca dè Studi Piemontèis) è stato voluto dalla Regione Piemonte per rinnovare nella continuità l'illustre tradizione del Teatro Piemontese, che ha i suoi classici in Vittorio Bersezio, Federico Garelli, Giovanni Zoppis, Luigi Píetracqua, Nino Costa, Onorato Castellino, Armando Mottura, tanto per indicare qualche riferimento tra Ottocento e Novecento. E proprio nel teatro, la valorizzazione, la salvaguardia e il rinnovamento del patrimonio linguistico e culturale possono trovare uno dei luoghi di coinvolgimento più aperti, perché è in questo spazio che la lingua parlata fa le sue più vivaci prove, mettendo in movimento autori, attori e pubblico in un circuito virtuoso e dinamico di idee ed emozioni.
Le opere presentate, e in particolare i due testi segnalati che vengono qui pubblicati, seppur con i rilievi e i limiti chiaramente evidenziati dai Giurati, utilizzano la ricca capacità espressiva della lingua piemontese per affrontare impegnativi temi della nostra storia piemontese, così da assumere una valenza in qualche modo didattica.
Come Assessore e come storico mi compiaccio della decisione della Giuria di dedicare la prossima edizione del Premio al tema risorgimentale, in preparazione alle celebrazioni per il centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia.
Sono certo di interpretare il sentimento della Giuria nel rivolgere un ricordo a Marco Gosso, il cui "dramma" storico Pais an guèra, segnalato per la pubblicazione, esce postumo a pochi mesi dalla scomparsa dell'autore, già in passato vincitore del Premio, più volte segnalato e pubblicato in questa Collana.
GIANNI OLIVA
Assessore alla Cultura e alle Politiche giovanili |
INDICE
Presentazione
Bando di concorso 2008
Verbale della Giuria
ROMANO FEA, La tragedia dél rè Vitòrio Medeo
MARCO Gosso, Pais an guèra
Nota biografica
Bando di concorso 2009
La grafia piemontese moderna
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Romano Fea - Marco Gosso
LA TRAGEDIA DEL R? VIT?RIO MEDEO II - PAIS AN GU
editore CENTRO STUDI PIEMONTESI
edizione 2009
pagine 144
formato 16x22
brossura
tempo medio evasione ordine 8 giorni
12.00 €
12.00 €
ISBN : 978-88-8262-158-2
EAN : 9788882621582
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