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I TRADITI DI CORFU'
Quel tragico settembre 1943
I traditi di Corfù è frutto di ricerche archivistiche presso l'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito e della Marina Militare, l'archivio militare tedesco di Friburgo e il Public Record Office di Londra. La scoperta di nuovi documenti inediti, soprattutto la relazione del capo della missione militare inglese lanciata sull'isola il 21 settembre, ha imposto una rilettura generale dei fatti. Corfù cadde per una serie di ragioni: perché l'Aviazione italiana non utilizzò l'aeroporto di Corfù, lasciando ai tedeschi il pieno controllo del cielo e del mare, perché l'isola rimase senza rinforzi per due settimane e fu vittima del contraddittorio atteggiamento alleato: fino al 17 settembre gli Alleati impedirono l'invio di rinforzi, poi, quando si resero conto che potevano sfruttare la determinazione del presidio italiano per mantenere Corfù nelle nostre mani, si mossero ma i tedeschi sbarcarono proprio il giorno in cui un generale inglese avrebbe dovuto arrivare per coordinare l'arrivo sull'isola del contingente alleato. Per Hitler anche i soldati di Corfù avrebbero dovuto subire la stessa sorte del presidio di Cefalonia ("nessun prigioniero italiano"), ma il comandante del XXII Corpo d'Armata, gen. Lanz e il comandante della 1a Divisione Alpina, von Stettner, seguirono altre direttive, per cui furono fucilati solo gli ufficiali che si erano opposti con le armi allo sbarco tedesco: in pratica furono passati per le armi "solo" 26 ufficiali.

PREFAZIONE

All'udire Cefalonia, per effetto della mole di lavoro storiografico e delle imprese celebrative, ma ancor più della finzione letteraria e cinematografica che attualizza, romanzandole, le vicissitudini storiche e le rende familiari a un più vasto pubblico, la mente va subito alla Divisione Acqui, alla resistenza e all'eccidio dei soldati italiani. La maggiore delle isole ionie è assurta a luogo della memoria. Persino il vacanziere più distratto ben difficilmente mancherà di sostare dinnanzi il monumento ai caduti, presso la Casetta Rossa e la vicina fossa comune. Se appena più volenteroso visiterà di certo la mostra permanente, frutto dell' impegno di un modesto quanto generoso gruppo di residenti italiani. Corfù al contrario ci parla solo di vacanze in Grecia. Nulla colà, neanche una lapide, rammenta all'ignaro turista le vicende ugualmente drammatiche che coinvolsero i soldati italiani pressoché negli stessi giorni del '43, susseguenti l'armistizio. Eppure a Corfù si consumò d'un fiato la tragedia, e con essa la beffa, di un gran numero di italiani che pochi giorni prima avevano sperato e creduto che l'incubo della guerra stesse per finire e che sarebbero tornati a casa. Il primo tradimento è dunque quello della memoria.
Questo libro è la storia di una battaglia, non delle più decisive per l'esito della Seconda Guerra Mondiale, durata appena 14 giorni, dal 13 al 26 settembre del '43. La storia e non la semplice cronistoria, poiché l'autore, al quale va senz'altro il merito di avere riaperto un "fascicolo" che era stato chiuso troppo in fretta, stimolando nel contempo altri a fornire in futuro il loro contributo, non si limita a confrontare le fonti onde ricostruire nel modo più veridico le vicende belliche di quei giorni, ma si pone, con chiarezza quasi didascalica, delle domande, ricerca a quei fatti delle cause, scandaglia con imparzialità i comportamenti dei protagonisti.
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INDICE

Ringraziamenti

Prefazione di EDUARDO FIORILLO

Introduzione

Abbreviazioni

CAPITOLO I - Cronaca di una agonia
1.1. L'importanza strategica di Corfti
1.2. Cora.' si schiera subito contro i tedeschi nonostante le
lusinghe e le minacce
1.3. La cronaca della resistenza
1.4. Le conseguenze della caduta di Corfù

CAPITOLO II - Corfit e tedeschi
2.1. Il presidio tedesco di Corfil dall'arrivo alla cattura
2.2. Dalle trattative all'Operazione "Tradimento"
2.3. Il motivo per cui, a differenza di Cefalonia, a Corfù non furono fucilati neppure tutti gli ufficiali

CAPITOLO III - Corfit e gli Alleati
3.1. La politica alleata nel Mediterraneo
3.2. Il tradimento alleato
3.3. Gli Alleati si attivano quando è ormai troppo tardi

CAPITOLO IV - Corfit e l'Italia: considerazioni e commenti
4.1. Il destino di Corru non era segnato a priori
4.2. Corru non fu lasciata sola ma quel poco che si fece per
salvarla fu fatto male e troppo tardi
4.3. Corfit poteva forse essere salvata sfruttando l'aeroporto
4.4. Il comportamento del Comando Supremo non fu affatto
all'altezza della situazione
4.5. Le deficienze e gli errori dell'Aeronautica italiana
4.6. Il ruolo della Marina Militare
4.7. Il tradimento del gen. Gandin

CAPITOLO V - Osservazioni e considerazioni
5.1. Gli ordini vennero dalla 7a Armata e dal Comando Supremo
5.2. Sul comportamento del col. Lusignani
5.3. Il contributo dei partigiani e della popolazione greca
5.4. La battaglia delle cifre
5.5. I fascisti che combatterono al fianco dei tedeschi

CAPITOLO VI - Le vittime
6.1. I caduti nei bombardamenti e nei combattimenti
6.2. Sulla fucilazione degli ufficiali
6.3. La fucilazione del col. Lusignani
6.4. Le vittime del "fuoco amico"
6.5. Le onorificenze
6.6. Il fascicolo sul crimine di guerra

Appendice

Documenti

Bibliografia

Indice dei nomi




Paolo Paoletti

I TRADITI DI CORFU'

editore FRILLI EDITORI
edizione 2003
pagine 168
formato 14x21
brossura con sovracoperta a colori
tempo medio evasione ordine
2 giorni

14.00 €
11.90 €

ISBN : 88-87923-91-4
EAN : 9788887923919

 
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