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Dearest Turin,
I am writing to you for the first time. Who knows how many letters you must receive every day? This one, however, is rather special. It's a love letter, in fact, so please be sure to read it. I have been in love with you for more than half a century, but have never dared to say so outright. But I'm sure you've cottoned on to my feelings towards you from a host of signs and signals, and not just today. <<Why didn't you get it off your chest?», you may well ask. Why be silent? Gaucheness, reticence, reluctance to display our emotions are indelible facets of our nature. And this is something you should be familiar with seeing you've done so much to make it what it is. I also held back 'cos I certainly wouldn't have been the first to send you a billet doux. What about this list of those who have left our company for ever? Friedrich Nietzsche, Guido Gozzano, Enrico Thovez, Piero Gobetti, Filippo Burzio, Augusto Monti, Mario Gromo, Cesare Pavese, Natalia Ginzburg, Italo Calvino, Primo Levi, Giovanni Arpino, Luigi Firpo...
Then I thought how crazy it was to claim to be your first and only lover, grabbed a pen and this is the result. Was it love at first sight? Yes, I really believe it was, even i f more than fifty years have flown by since then. My new schoolmates at the Tancredi Vigliardi Paravia latched on to the boorish ways of an oaf from the «provinces» and suggested that I'd been swept down to Turin on a flood tide of the Po. They didn't realise that they had almost hit the nail on the head. In the autumn of 1949, in fact, the Tanaro and the Barbore creek brake their banks and surged through the premises of the small printing works at Asti where my father was the foreman, including the warehouse full of school books just off the press. As a result, the firm went to the wall and my dad, after a grim time without a job, eventually found a post at SАТЕТ in your Corso Venezia. I, too, became a commuter the year after when I started to attend the Istituto per le Arti Grafiche e Fotografiche, which was then in one of Filippo Juvarra's «Military Quarters» in Via del Carmine 14, where the old city gate called Porta Susina once stood
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Your Bruno
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Oltre
cento immagini per un volume originale e di grande prestigio. Un formato
pratico con fotografie che si aprono fino a sei pagine che esaltano tutta
la bellezza del capoluogo piemontese. Le splendide immagini sono accompagnate
dall'introduzione di Bruno Gambarotta e da approfondite ricerche storico-artistiche
ad
opera di Fabio Bourbon.
Spettacolari immagini a 360° unite a emozionanti particolari
della città danno origine a più di 100 affascinanti vedute
scelte da una eccezionale e inedita campagna fotografica terminata nell'agosto
2004 e raccolte in un elegante volume inedito ad un prezzo veramente speciale.
Carissima Torino,
È la prima volta che ti scrivo. Chissà quante lettere ricevi ogni
giorno ma questa è un po’ speciale. È una lettera d’amore,
perciò, ti prego, leggila.
Sono innamorato di te da più di mezzo secolo e non ho mai osato dichiararmi.
Sono sicuro che hai indovinato da molti segnali, e non da oggi, quali erano i
miei sentimenti nei tuoi riguardi.
Molti altri, più importanti e autorevoli di me, l’hanno fatto in
passato. Per citare solo quelli che non sono più tra noi: Friedrich Nietzsche,
Guido Gozzano, Enrico Thovez, Piero Gobetti, Filippo Burzio, Augusto Monti, Mario
Gromo, Cesare Pavese, Natalia Ginzburg, Italo Calvino, Primo Levi, Giovanni Arpino,
Luigi Firpo…
Cara Torino, sai cosa è stato a farmi innamorare di te a prima vista?
Se devo essere sincero, ti dirò che non è stata la scoperta di
piazza Castello o di via Po, il panorama dal monte dei Cappuccini, il Valentino
o le gite in barca sul Po che, ma il tuo odore. Proverò a definirlo, anche
se non è un’impresa semplice. Per farlo dobbiamo partire da una
base di foglie di platano o di ippocastano bagnate e schiacciate dalle ruote
del tram, avvicinarci allo sfiatatoio di una pasticceria storica, grattare un
po’ di polvere di mattone dal muro della Cittadella e sfregarla fra il
pollice e l’indice, trovarci davanti al portone della Consolata quando
aprono i pesanti tendaggi per far uscire i fedeli dopo la Messa, infine entrare
in una delle superstiti drogherie con i sacchi di tela aperti e appoggiati contro
il bancone, gli espositori di legno scuro impregnati di cannella, sapone a scaglie,
chiodi di garofano, cacao, liscivia, miglio, zucchero, carrube, pomodori secchi,
caffè appena tostato e sul tagliere la barra di cotognata pronta per essere
affettata. A ogni sosta si raccomanda di chiudere gli occhi e inspirare a fondo.
[..]
Ti saluto tuo Bruno
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Bruno Gambarotta - Livio Bourbon - Enrico Formica
TORINO 360° - TURIN 360°
editore PRIULI & VERLUCCA
edizione 2007
pagine 140
formato 23x22
cartonato con sovracoperta plastificata a colori
tempo medio evasione ordine ESAURITO
16.90 €
16.90 €
ISBN : 978-88-8068-356-8
EAN : 9788880683568
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