Una coppa di champagne, profumo di mimosa, occhi a mandorla.
Con un ginocchio incontrò sotto il tavolo
la gamba di lei. Notò come, socchiudendo
le labbra, lasciasse spuntare appena la lingua e ponesse
in evidenza le fossette,
punto debole per non pochi uomini, benché navigati.
Era, poteva esserlo, la primavera di una storia
da inventare.
Nel silenzio della notte si profila un inatteso thriller dai contorni internazionali. Parole, apparentemente senza senso, s'accendono come impazzite sul computer. Messaggi indecifrabili fanno tuttavia presagire un pericolo incombente. Come nei precedenti romanzi di Renzo Rossotti. Torino è lo sfondo che offre al lettore qualche cosa che sulle prime è difficile da decrittare. Un topo nel fiasco. all'alzarsi di un sipario che ognuno può immaginarsi, lascia scorgere un venditore di giocattoli, prigioniero di un "sogno" ossessionato dall'idea che qualcuno glielo possa sottrarre. L'azione si sposta d'un tratto sulla Costa Azzurra, a Nizza, inquadrando un personaggio femminile che sprigiona fascino sin dalla sua prima comparsa. I colpi di scena fanno pensare ad una spy story fitta di misteri, da catturare l'attenzione del lettore sino al botto finale, tanto secco quanto del tutto imprevedibile. |
Correva l'anno 1877. A Torino usciva il primo numero della Gazzetta Letteraria, novità settimanale edita in Italia dopo l'unificazione, diretta da Vittorio Bersezio. Si ebbe in quell'anno la prima recita a Torino di un'opera di Wagner, Lohengrin, al Teatro Regio. Francesco Cirio, pioniere nella conservazione di frutta e ortaggi, ottenne una medaglia d'oro all'Esposizione Internazionale di Amsterdam. A Torino arrivava un visitatore illustre, Teodoro Momsen, germanico studioso della storia romana.
In quel medesimo 1877, un avvocato nato a Verona e trapiantato a Torino, Giuseppe Alessandro Giustina, dava alle stampe L'Agente Segreto che potrebbe dirsi un giallo ante litteram, ambientato a Torino, se-guito nel 1889 da Il Processo Lampi. Giustina traeva dalla città, ossia da Torino, ispirazione per i suoi racconti, fenomeno non insolito, confermato più tardi da Hitchcock, a Torino nel 1960, poi da altri autori, scrittori e registi, come Dario Argento, emblematico nella storia del cinema.
Un "caso" dunque che si ripete per cui ci sembra oggi di ripercorrere un sentiero che seduce, quasi la celebrazione di un evento, un anniversario, un primato per Torino. In quel lontano 1877 mancavano dieci anni alla nascita di Sherlock Holmes, uscito a Londra dalla fervida fantasia di Conan Doyle, nell'anno del giubileo della regina Vittoria, 1887, cinquant'anni di regno. Oggi altri gialli, mentre un'altra regina, Elisabetta II, celebra il proprio Giubileo di Diamanti, sessant'anni di regno.
Il giallo, come verrà chiamato assai più tardi dal colore delle prime copertine della Mondadori, negli anni Trenta, è ormai termine che ingloba un intreccio poliziesco, un enigma, anche con sfumature di ciò che oggi si definisce noir, insomma un thriller e, più spesso, una spy-story.
Questo ultimo aggettivo ci pare il più idoneo per Un topo nel fiasco, dopo i miei gialli precedenti dagli anni cinquanta ad oggi, fitti di misteri, a volte solo mentalmente trasmissibili, come avvenne in Messaggio in codice.
Un topo nel fiasco è un nuovo enigma che affido al lettore, primo sbocciato in una collana che racchiude il mio messaggio: "Rossotti in Giallo".
Al prossimo intrigo.
RENZO ROSSOTTI |
Renzo Rossotti
UN TOPO NEL FIASCO
editore IL PUNTO - PIEMONTE IN BANCARELLA
edizione 2012
pagine 205
formato 13x18,5
plastificato con alette
tempo medio evasione ordine ESAURITO
12.00 €
12.00 €
ISBN : 978-88-88552-90-3
EAN : 9788888552903
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