Quali misteri si celano dietro l'immensità del mare, così oscuro eppure così irresistibilmente affascinante? In questo libro l'autore narra l'inenarrabile, svelando i segreti nascosti nelle profondità marine e aprendo uno squarcio nell'universo simbolico che circonda i più grandi naufragi del '900. Attraverso l'epopea di questi disastri navali, che hanno lasciato un'impronta indelebile nella storia dell'umanità, arriviamo a comprendere come nulla, neppure l'ingegno umano, si possa contrapporre alla potenza travolgente della natura. Disastri navali come quello del Titanic o dell'Andrea Doria, tra gli altri, dimostrano quanto il mare sia davvero indomabile e come all'uomo che intenda cavalcarne le onde non resti che sperare nella sua magnanimità, fronteggiando il rischio, così come, d'altra parte, si affronta ogni giorno il rischio della vita stessa.
PRESENTAZIONE
Naufragium sibi quisque facit
(Ognuno è artefice del proprio naufragio) Lucano, Pharsalia, I, 499
Improbe Neprunum accusat, qui iterum naufragium facit (Impropriamente accusa il mare chi naufraga due volte) Publilio Siro, Senrenriae, I, 264
Ogni marinaio ha il proprio nome scritto su uno scoglio sommerso o su un'altra insidia in qualche parte del mare. Può darsi che le sue rotte siano sempre lontane da quel punto. Ma se una rotta dovesse condurlo in quel luogo, non ci sarà scampo. È questo che fa della navigazione la perfetta metafora della vita e in un certo senso è giusto che sia così, perché le attrezzature della nave, come la vela, il timone, la bussola, l'ancora e ancora di più la partenza, la navigazione lungo la costa e in alto mare, gli scogli, la tempesta e la calma piatta, la sosta all'ancora lungo le rive di un paese sconosciuto, l'avvistamento della terra, il porto, i pericoli, il ritorno e, non ultimo, il naufragio sono tutti elementi nei quali è fin troppo facile ravvisare metafore con la nostra esistenza.
Il mare cela una vecchia canaglia scaltra e pericolosa, la cui apparente complicità nasconde una zampata in agguato alla minima distrazione. Uccide facilmente, senza pietà, i disattenti e gli stupidi e il migliore dei marinai può aspirare, al massimo, a essere tollerato tra le sue onde, senza troppi disturbi. A passare inavvertito. Perché il mare è privo di sentimenti e, come il Dio biblico, non perdona mai, salvo lo faccia per caso o per capriccio.
Per gli antichi la navigazione rappresentava una forma di trasgressione perché dei quattro elementi solo la terra era destinata all'uomo [..]
|
SOMMARIO
Presentazione
1912 - Titanic
1914 - Empress of Ireland
1915 - Lusitania
1916 - HMHS Britannic
1927 - Principessa Mafalda
1932 - Morro Castle
Storie di sommergibili
1940 - Lancastria
1945 - USS Indianapolis
1945 - Wilhelm Gustloff
1952 - Champollion
1956 - Andrea Doria
1963 - USS Thresher
1967 - Torrey Canyon
1987 - Dofia Paz
1989 - Exxon Valdes
1994 - Achille Lauro
1994 - Estonia
2000 - Kursk
Bibliografia
Siti internet
|
Giancarlo Costa
DAL TITANIC ALL'ANDREA DORIA
editore GRIBAUDO
edizione 2010
pagine 288
formato 15x21
brossura
tempo medio evasione ordine 5 giorni
22.00 €
11.90 €
ISBN : 978-88-580-0190-5
EAN : 9788858001905
|
|