Un appartamento in città, una coppia schiva non dà più notizie di sè. Si sfonda la porta, e l'orrore odora forte come il mistero di uno strano vivere. Chi sono i Ventura, perchè fuggivano il mondo? Qual è la verità della loro esistenza ora così miseramente giunta alla fine?
La Tarditi indaga nelle vite di uomini e donne, scopre il male che giustifica il male, e con una storia (vera) di assassinio e violenza ritorna a narrare l'universo contadino del Novecento piemontese, tra miserie morali e terribili dolori intimi: non tutto si giustifica, ma si comprende qualcosa di più, oltre il pettegolezzo, oltre la cronaca scarna di un giornale.
"Una notte ho sognato Natino tutto insanguinato. La. morte (uno scheletro con il mantello nero) lo teneva in braccio, lo ninnava, lo baciava con quei denti marci sporgenti dalla bocca, e intanto con il mantello gli asciugava il sangue, che sul panno si trasformava in rose rosse". |
Domenica 18 aprile 2006
«Buongiorno, signorina...», bofonchia madama Annetta, evidentemente a disagio. Non è al suo posto, lì, sul pianerottolo del terzo piano, vestita "da casa", in grembiule e ciabatte, davanti alla porta chiusa dell'alloggio dei signori Ventura. Perciò si scusa, mortificata e in affanno, come se la signorina uscita dall'ascensore l'avesse sorpresa in... flagranza di grave reato:
«Sono preoccupata per i signori qui - indica col pollice. - È da mercoledì scorso che non li sento, né di giorno né di notte, e la cosa mi puzza (mi scusi la parola). Di giorno, di solito, tengono la televisione accesa a tutto volume. Mi ci sono abituata, e non ci faccio più caso. Ma di notte sono un vero tormento, le assicuro. Mi svegliano tutti i momenti: o con il botto di qualcosa che si fracassa sul pavimento, o con lo scroscio maledetto dello sciacquone del bagno, o con la voce di lei (fastidiosa, sapesse! ... ), che chiama lui fischiando peggio di una sirena: "Gianniii! o Gianniii!! O Gianniii!!! Ma insomma, Gianniii!!!!" In una parola: un casino! (Uh, mi scusi, là! Mi è scappata...). Ballano il brando' da un'Avemaria all'altra, senza discrezione. Da quando lei è paralizzata, e sono ormai due anni, devo sopportare un tale supplizio! Ellamiseria! Non ne posso più!
[..]
|
Maria Tarditi
TESTAVIROIRA
editore ARABA FENICE
edizione 2010
pagine 176
formato 15x21
plastificato con alette
tempo medio evasione ordine ESAURITO
15.00 €
15.00 €
ISBN : 978-88-958-5389-5
EAN : 9788895853895
|
|