«C'è un angolo segreto, nascosto, poco conosciuto. Non e la spina dorsale che scende sinuosamente lungo la penisola, né una catena massiccia e spettacolare come quella dell'arco alpino. Si protende verso la parte nord-occidentale dell'Italia a cavallo tra Piemonte, Liguria, Lombardia ed Emilia-Romagna, non troppo lontano dalle grandi città affollate e dagli insediamenti produttivi, dove la vita è intensa». Luoghi remoti dove «generazioni di nostri predecessori vissero per secoli... Questi territori trascurati da; moderno turismo, non sono tristi e poveri come si potrebbe credere, anzi è proprio lì che si riscoprono atmosfere perdute, assaporando tesori inattesi».
(Franco Tassi, dalla Prefazione a L'Appennino Piemontese, di Rocco Morandi, Alessandria 2009).
«Per quanto mi riguarda sono partito da una realtà amministrativa del tutto nuova, quindi ancora carente d'anima, tenendo presente che, col dare alle cinque valli dei confini amministrativi, in qualche modo se ne determina la vocazione e, forse, un destino. Devo dire che nell'esplorare sistematicamente questo territorio, di tesori ne ho scoperti parecchi, trovando via via sempre maggiore interesse nell'andare, nel tornare e nel tornare nuovamente, in luoghi sino allora per me sconosciuti o quasi».
L'allineamento antibarbarico
del generale Costanzo
In principio le valli erano tre: la Valle Ossona, la Val Grue e la Val Curone. Poi, la riorganizzazione amministrativa del territorio ha prodotto la fusione della Comunità delle tre valli citate, con la Comúnità delle valli Borbera e Spinti.
Le due Comunità occupano gran parte dell'Appennino piemontese ad Est dello Scrivia, sulla riva destra, dove i torrenti che danno il nome alle cinque valli confluiscono, a parte il Curone che si immette direttamente nel Po, parallelamente e a poca distanza dell'immissione dello Scrivia nel Po medesimo, tra Mezzana Bigli e San Nazzaro dei Burgundi. Tuttavia, mentre le prime tre valli scendono da Sud verso Nord, con una leggera deviazione verso Est, la Val Borbera e la Valle Spinti seguono un andamento grosso modo Sud verso Nord-Ovest. Per cui i territori delle prime tre e quello della Val Borbera è come se si girassero la schiena, divisi come sono da un primo spartiacque, una catena montuosa che a partire dal Castello di Tortona, sale sino al Monte San Vito (poco meno di 700 metri di altitudine), si spinge da Nord verso Sud-Ovest, col Monte Ronzone (700 metri), il Monte Barillaro (800 metri) e, spiegando più decisamente verso Sud-Est, sino ai 1472 metri del Monte Giarolo.
Dal Monte Giarolo, sempre in direzione Sud, con leggera inclinazione verso Sud-Est, si estende una catena montuosa di notevole altitudine, che fa da spartiacque tra la Val Borbera e l'alta Val Curone. In ordine si hanno: il Monte Gropà (1446 metri), il Monte Panà (1559 metri), il Monte Cosfrone (1661 metri), il Monte Ebro (1700 metri), il Monte Prenardo (1654 metri) e il Monte Chiappo (1699 metri). Poi, in direzione Sud, il Monte Cavalmurone (1670- metri), il Monte Legnà (1670 metri), il Monte Rondino (1630 metri), il Monte Carmo (1640 metri), con il valico di Capanne di Cosola, tra il Monte Chiappo e il Cavalmurone, che permette il passaggio dalla Val Borbera alla Valle Staffora e quello di Capanne di Carrega, poco a Sud del Monte Carmo, che immette dall'alta Val Borbera alla Liguria. Lo spartiacque si estende anche verso Sud-Ovest sino al Monte Antola (1607 metri), passando per il Monte Brigneto (1512 metri), il Monte Delle
Tre Croci (1665 metri) e separa l'alta Val Borbera dalla Liguria. Il Monte Chiappo chiude la Val Curone verso Sud e si innesta sulla catena montuosa già descritta in direzione Sud, ma che in direzione Nord prosegue col Monte Rotondo (1568 metri), col Monte Garavé (1549 metri), il Monte Bagnolo (1550 metri), il Monte Carmo (1468 metri). il Monte Bonazza (1499 metri) e il Monte Boglelio (1492 metri) che chiude la Val Curone in un semicerchio, costituendo lo spartiacque che la divide dalla Valle Staffara.
Questa disposizione geografica ci permette di trattare separatamente le due realtà territoriali che, a prima vista, sembrano non avere nulla in comune, essendo due realtà geografiche ben distinte.
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INDICE GENERALE
I. L'allineamento antibarbarico del generale Costanzo
II.
Le Pievi e la cristianizzazione delle nostre valli
III. Le Valli Ossona e Grue
IV. La Val Curone
V. La Val Borbera
VI. Le Valli Sisola e Spinti
VII. Una comunità del gusto
VIII. Per un turismo di qualità
IX. Orchidee selvagge |
Mario Franchini
LE TERRE DEL GIAROLO
editore DELL'ORSO
edizione 2011
pagine 232
formato 16x24
plastificato con alette
tempo medio evasione ordine 2 giorni
25.00 €
19.90 €
ISBN : 978-88-6274-274-0
EAN : 9788862742740
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