La Tazza: ...l’oggetto che maggiormente ci appartiene. Da lei gustiamo il tè, il caffè, la cioccolata più buoni del mondo. Di prima mattina, con il consueto rito del tè, del caffè, del cappuccino, ci predispone all’impegno quotidiano, rassicurandoci che, a sera, con la solita tisana, scaccerà ogni affanno dalla nostra mente. Posata sul comodino accanto al letto è la presenza amica della notte. La si immagina eterna e quando, malauguratamente, il manico decide di staccarsi, rimaniamo sconcertati. Rigiriamo l’amato oggetto, monco, tra le mani; l’ipotesi di disfarcene non si affaccia neppure lontanamente, anzi ne studiamo il nuovo utilizzo. Può diventare un porta: clips, gomme per cancellare, mozziconi di matite, da tenere sulla scrivania a portata d’occhio e di mano. ... ...Ecco il motivo per il quale ho voluto dedicare alcune pagine alla tazza, raccontandone la storia dal tempo dei tempi ai giorni nostri. ...
dalla presentazione di Anna Cremonte Pastorello di Cornour
Anche Goethe amava il caffè
Nel XVI secolo un medico di Augusta compie un viaggio nel Medioriente; ne segue il libro "Viaggio nel paese del Levante":
(...) essi hanno una bevanda buona e stimolante... assomiglia all'inchiostro per quanto è nera, si dimostra assai utile
alla digestione e si chiama Chaube.
Successivamente si definirà Cavée. Corre l'anno 1582 e siamo nei paesi arabi. Bisogna attendere il XVII secolo prima che in Europa la moda imponga di bere cioccolata, tè, caffè; generi voluttuari il cui sapore non è per nulla gradito a Liselotte del Palatinato, ospite di Luigi XIV. Tutte e tre le calde bevande compaiono insieme nell'illustrazione di un trattato del 1671 ove si vede un turco che beve il caffè in una tazza priva di manico, il cinese che sorseggia il tè, l'indiano che regge una tazza di fumante cioccolata. Ben presto si scoprono le qualità — diciamo terapeutiche — del caffè, bevanda che stimola il cervello, rende sobri gli sbronzi, rinforza la memoria, rasserena le persone tristi e stimola lo spirito. In ultimo, ha poteri afrodisiaci, al pari della cioccolata, sicché nel secolo XVIII un'illustrazione è accompagnata da quest'affermazione:
Cioccolata,
e ti sentirai migliore per un vicino amore se tu l'assaggi ne godrò anch'io...
subito t'offrirò il mio cuore.
A Venezia si giudica la cioccolata — cibo degli dei che tra le altre virtù ha quella di "nutrire la potenza virile" — come un "biglietto stimolante"; tale è l'invito di entrare in una Casa della Cioccolata. Nel 1675 è però Londra a vantare la miglior densità di Case da caffè: quasi tremila locali, detti anche Penny Universities, nei quali quotidianamente operavano assicuratori marittimi, impaginatori e redattori di giornali.
Alle tre bevande che tutti noi amiamo, a tazze, tazzine, piattini, caffettiere, teiere e cioccolatiere, dedica un nuovo, ampio volume Anna Cremonte Pastorello di Cornour che arricchisce il proprio testo con una serie di esemplari fittili opportunamente scelti, alcuni dei quali risalenti al V millennio a.C. ...
dalla prefazione di Gian Giorgio Massara |
INDICE
PRESENTAZIONE
Anna Cremonte Pastorello
ANCHE GOETHE AMAVA IL CAFFE'
Gian Giorgio Massara
TAZZE, CIOTOLE, SCODELLE...
LA TAZZA NELLA PITTURA
DAL CONTENITORE AL CONTENUTO
Il tè
Il caffè
La cioccolata
AROMI E PERSONAGGI NELLA PUBBLICITA'
GLOSSARIO ESSENZIALE
INDICE ESAUSTIVO DEI NOMI
TESTI CONSULTATI
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Anna Cremonte Pastorello di Cornour
TE', CAFFE' CIOCCOLATA IN TAZZA
editore DANIELA PIAZZA
edizione 2015
pagine 464
formato 17x24
cartonato
tempo medio evasione ordine 2 giorni
30.00 €
19.90 €
ISBN : 978-88-7889-280-4
EAN : 9788878892804
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