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TAZIO NUVOLARI COMPAGNO DEL VENTO
Lui abbordava la curva molto prima di quello che avrebbe suggerito l'istinto...
UNA VITA ROMANZESCA CON IL DIAVOLO IN CORPO
di Giulio Cesare Cuccolini

Quando l'11 agosto 1953 Tazio Nuvolari morì all'età di 61 anni, il londinese "The Times" così sintetizzò, senza enfasi retorica, la carriera del mantovano volante: «Nel periodo intercorso fra le due guerre mondiali, il corridore italiano conquistò il cuore di legioni di ammiratori cogliendo sorprendenti vittorie. Con audacia e perizia egli s'impose ad avversari dotati di mezzi meccanici più potenti del suo». E il "Daily Herald", nell'articolo intitolato RISCHIAVA LA VITA OGNI GIORNO: È DECEDUTO NEL SUO LETTO, scrisse: «È morto il più grande campione automobilistico di tutti i tempi».
In quell'epoca, per certi aspetti ancora pionieristica, le corse in moto e in auto erano ben più rischiose di oggi e gli incidenti mortali su strade sterrate e piste sperimentali non erano insoliti. Enzo Ferrari più tardi ricorderà un episodio: nel 1932, accompagnando alla stazione Nuvolari in partenza per la Sicilia, dove doveva disputare la Targa Florio, forse la più dura gara dell'epoca, gli consegnò i biglietti precisandogli di avergli prenotato anche il ritorno. Al che Tazio rispose che l'amico non meritava la fama di oculato amministratore, perché «quando si parte per disputare una corsa bisognava prevedere la possibilità di tornare in un baule di legno». Certamente una battuta scaramantica, ma frutto di consapevolezza, perché pronunciata da chi la morte l'aveva già vista in faccia in occasione d'innumerevoli incidenti e avrebbe continuato a vederla oer il resto della sua carriera.
La guida delle moto e delle auto sportive dell'epoca richieeva sforzo manuale, resistenza fisica e grande coraggio. Nes_ -la meraviglia che i campioni di questi sport assumessero, occhi degli ingenui ed entusiasti spettatori, la figura di eroi cderni e che attorno a ognuno si intrecciassero i racconti e le loro gesta sportive, che si tramutavano poi in leggende.
Anche intorno al Nostro fiorirono aneddoti a non finire: con costole rotte in seguito a caduta, si fa fasciare stretto e legare
alla motocicletta per partecipare a una gara; sul finire della Mille Miglia insegue Varzi nella notte a fari spenti per sorprenderlo; giunge al traguardo sui cerchioni metallici ormai privi di pneumatici; getta in pista il volante staccatosi e guida la vettura con una chiave inglese fissata al piantone dello sterzo; nel corso della gara si libera progressivamente dei pezzi della carrozzeria danneggiati e procede senza parafanghi, cofano e sedile del meccanico.
I radiocronisti raccontavano queste imprese sul nascere, i giornalisti le esaltavano con toni epici, i fotografi e i cineoperatori le immortalavano a futura memoria. Le folle gioivano e si trasmettevano oralmente queste gesta, deformandone o amplificandone il ricordo.
Poi l'oraziana aedax vetustas ("il tempo vorace") ha gradualmente offuscato il ricordo del nostro campione.
Il velo dell'oblio di tanto in tanto è squarciato dalla pubblicazione di un volume sulle sue imprese sportive, da una rievocazione documentaria, dalla ennesima riproposta della canzone di Lucio Dalla Nuvolari (1976), da una mostra (non sempre felice), dalle iniziative del Museo Tazio Nuvolari di Mantova (ora in cerca di una sede), dalle periodiche edizioni del Gran Premio Tazio Nuvolari, dagli articoli della rivista dell'ACI mantovana "La Tartaruga" (che nella testata ricorda l'amuleto, donato da D'Annunzio a Tazio, consistente in una tartaruga d'oro con sopra incise a smalto le iniziali TN).
Adesso per rinfocolare il ricordo è disponibile questa originale biografia a fumetti di Nuvolari, di cui avevamo gustato qualche anticipazione su "La Tartaruga" e un corposo assaggio nel volume Compagno del vento. Tazio Nuvolari come non è mai stato visto e raccontato (Editoriale La Cronaca di Mantova, pubblicazione a tiratura limitata e fuori commercio in occasione del Gran Premio Nuvolari 2008).
L'idea di raccontare per immagini la vita di Nuvolari è stata dell'artista-disegnatore
torinese Marco D'Aponte, già autore di diverse tele dedicate alla figura di Nuvolari, e in collaborazione con il regista-soggettista Pit Formento. I dipinti e le tavole del fumetto sono stati esposti al Museo Tazio Nuvolari di Mantova in due mostre, Ritratti di uomini e di macchine nel settembre 2007 e Primo assoluto! nel 2008, in entrambi i casi con il decisivo appoggio della Direzione del Museo e dell'ACI Mantova.
I due co-autori offrono una sintesi biografica del Nostro, che intende rievocare non solo i suoi successi sportivi ma anche la sua figura umana. Insomma, un profilo della persona e del campione. Per delineare una biografia così completa D'Aponte e Formento hanno intervistato a lungo Milada Nuvolari, l'ultranovantenne cugina di Tazio i cui ricordi quanto mai vividi sono serviti a illuminare lo spessore umano del campione - visto, nel corso degli anni, con gli occhi di bimba, di adolescente, di donna - e ad aggiungere qualche aneddoto a quelli già noti.
La grandezza di un campione è determinata da quella dei suoi avversari: Tazio ne ebbe tanti di valenti e audaci, nessuno però popolare quanto lui. Le folle per lui deliravano. Non è facile comprendere le ragioni di questo culto delle masse per Nivola.
Da un canto c'era l'ammirazione per il suo sovrumano coraggio che in corsa si manifestava con l'eccezionale resistenza, con le decisioni spericolate che mandavano la folla in visibilio, soprattutto con i mancati appuntamenti con la morte, che alimentavano l'ingenua credenza popolare che Nuvolari avesse stretto un patto col diavolo e fosse invulnerabile. Anche per i tedeschi era diventato der Teufel ("il diavolo"), dopo la loro sconfitta al Núrburgring nel 1935, e per gli americani the red devil ("il diavolo rosso") dopo la sua vittoria della Coppa Vanderbilt nel 1936 con l'Alfa Romeo rossa.
Dall'altro canto c'era la sua figura profondamente umana, il fisico minuscolo (1,65 d'altezza e 57 kg di peso) e l'indole riservata. Inoltre, il viso asciutto, scavato e perlopiù serio (anche se capace di un sorriso aperto e franco) suggeriva l'idea di un uomo dal carattere semplice e modesto, ma determinato e non privo di un certo carisma. In breve, un Nuvolari privato molto attaccato alla famiglia, tranquillo e ben diverso da quello pubblico, che nelle gare dava prova di slanci e aggressività da campione. Un individuo dal piglio guascone, privo però dell'ingrediente esibizionistico.
Quanto al rapporto uomo-macchina, Nuvolari ha dimostrato di sapere entrare in simbiosi con il mezzo meccanico e di possedere uno stile di guida personalissimo, in particolare nel modo di affrontare le curve. Ma soprattutto ha dimostrato che in gara la superiorità del mezzo tecnico non è determinante, mentre il coraggio, la grinta, l'abilità, la spregiudicatezza, in breve: classe e temperamento, sono altrettanto e forse più importanti per conseguire la vittoria. Il suo trionfo nel Gran Premio di Germania del 1935, nel quale batté con la sua Alfa Romeo gli strapotenti bolidi tedeschi Mercedes e Auto-Union, rimarrà ineguagliato negli annali delle gare automobilistiche.
I testi e la sceneggiatura di questa graphic nove/ biografica hanno un ritmo serrato e dinamico, adatto per narrare vicende svoltesi all'insegna della velocità. Del pari la traduzione in immagini è realizzata con un tratto essenziale e rapido e con un taglio delle vignette e una scelta delle inquadrature dal sapore cinematografico, come si addice al mondo delle corse. Infine la colorazione è opportunamente impiegata a scopo narrativo per accentuare le fasi salienti del racconto.
Va poi ricordato che, per il numero delle tavole e degli aneddoti, questa biografia a fumetti del Nivola è quella di più ampio respiro finora realizzata.
Sarebbe auspicabile che potesse far breccia nei giovani lettori, sottoponendo alla loro attenzione la figura di un campione sportivo che, nel corso della sua intera esistenza, ha saputo coniugare grande coraggio ed eccezionale perizia con profonda umanità e schietta semplicità.




Marco D'Aponte - Pit Formento

TAZIO NUVOLARI COMPAGNO DEL VENTO

editore ANGOLO MANZONI
edizione 2009
pagine 84
formato 21x21
brossura
tempo medio evasione ordine
2 giorni

15.00 €
9.90 €

ISBN : 978-88-6204-054-9
EAN : 9788862040549

 
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