L'architettura e il territorio del tardo medioevo piemontese rappresentano un fenomeno troppo trascurato dagli studi, nonostante il patrimonio di edifici tuttora conservato. Per offrire un nuovo contributo alla ricerca si è privilegiato un panorama di indagine a largo raggio, con la finalità d'individuare i centri di committenza e le aree di maggiore impegno costruttivo, nel grande quadro dei principati signorili in formazione. I saggi raccolti nel volume tentano così dì ricostruire le linee di sviluppo dell'architettura dei secoli xiv e xv con un metodo di ricerca aperto a tutti i settori dell'edilizia: dalle chiese ai castelli, dalle abitazioni civili alle infrastrutture territoriali, riprendendo l'esame delle fonti d'archivio, i problemi di cronologia, l'analisi delle fabbriche e delle fasi costruttive. Una particolare attenzione è stata rivolta ai rapporti con l'architettura coeva, con l'intento di giungere a una più corretta valutazione del tardo gotico piemontese, nei legami intrecciati con la Savoia, le Fiandre e la Borgogna. Il rifiuto, consapevole, della nuova architettura toscana non viene così interpretato come un «ritardo provinciale», ma come un'adesione ai modelli delle più prestigiose corti dell'Europa settentrionale.
H volume raccoglie una introduzione metodologica di MicaelaViglino Davico e i saggi di Andrea Longhi sulle politiche territoriali nel Trecento, di Carlo Tosco sull'architettura sacra nell'età di Amedeo VIII, di Patrizia Chierici sulle strutture civili tardo medievali, di Antonella Perin sui palazzi gotici ad Alba e Casale Monferrato, di Laura Palmucci sugli insediamenti nelle campagne, di Elena Dellapiana sulle interpretazioni del gotico in età moderna e di Guido Montanari sull'immagine dell'architettura medievale tra Ottocento e Novecento.
Quale Piemonte? In quali momenti storici? Sono le prime domande che ci si deve porre trattando di tardo medioevo in Piemonte, ovvero in territori dai labili e per secoli mutevoli confini politico-amministrativi, per i quali la denominazione Pedemontium - pur comparsa sin dal secolo xii - copre spazi totalmente difformi rispetto a quelli dell'attuale regione.
La fascia territoriale subalpina a zoccolo delle Alpi Cozie nella seconda metà del Trecento veniva a costituire la contea di Piemonte sotto Carlo d'Angiò, passando quindi ai Savoia di Moriana che, con l'acquisto di Cuneo nel 1382, ponevano fine alla dominazione angioina. Sarà Amedeo VIII, figura centrale di un ambizioso progetto (già impostato dal padre) teso a costituire un grande stato alpino - dal colle di Tenda al Sempione, dal Rodano al Po con sbocco sul Tirreno - a creare il principato di Piemonte nel 1424, investendone il primogenito2, operando l'addizione alla contea angioina del principato di Pinerolo, in conseguenza all'estinguersi del ramo primogenito dei Savoia Acaia.
Questo, in senso stretto, l'« antico Piemonte», non certo coincidente con il territorio qui preso in esame, in una fase storica in cui però la saggia politica del duca, futuro antipapa Felice V
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INDICE
Micaela Viglino Davico
Il territorio storico e la periodizzazione dell'indagine
Andrea Longhi
Architettura e politiche territoriali nel Trecento
Carlo Tosco
L'architettura religiosa nell'età di Amedeo VIII
Patrizia Chierici
Domus e palatia allo scadere del medioevo
Antonella Perin
Il palazzo tra gotico e rinascimento da Alba a Casale Monferrato
Laura Palmucci Quaglino
La campagna. Modi e tipi dell'abitato disperso
Elena Dellapiana
L'idea di gotico come misura dei «restauri»
Guido Montanari
L'immagine dell'architettura medievale tra Ottocento e Novecento |
Micaela Viglino Davico - Carlo Tosco
ARCHITETTURA E INSEDIAMENTO TARDO MEDIOEVO PIEMON
editore CELID
edizione 2003
pagine 248
formato 17x24
brossura
tempo medio evasione ordine ESAURITO
22.00 €
22.00 €
ISBN : 88-7661-571-7
EAN : 9788876615719
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