Trasfèrirsi - armi e bagagli - a quarant'anni, anche se in una città bella, accogliente e a soli 170 km di distanza da quella dove sono piantate le tue radici, può suscitare uno strascico di malinconia. Naturalmente siamo nel tempo della globalizzazione, il mondo è diventato piccolo e le distanze si sono accorciate ma anche se in realtà la causa pare risibile, l'effetto accende momenti in cui la nostalgia si fa sentire. La memoria si volge indietro e fruga violentemente tra i ricordi delle prime irripetibili amicizie che si sono formate nell'infanzia e nella giovinezza, dei vicoli e le piazzette dove sei cresciuto con i primi giochi, degli avvenimenti che ti hanno coinvolto nella gioia e nella tristezza. Preso da un momento di particolare cedimento sentimentale mi sono dedicato a scrivere questa modesta autobiografia per fissare nel tempo e raccontare i ricordi indelebili della preziosa parte della mia vita trascorsa in quella meravi gliosa città che è Genova.
Sergio Gradi
In un giorno dedicato al riordino generale della casa, sgradevole mestiere imposto dalla insistenza di mia moglie, tra le tante cose accumulate nel solaio mi sono ritrovato tra le mani una scatola di cartone, di quelle che contengono le scarpe nuove e con piacevole sorpresa sono rimasto incantato dal suo contenuto.
Ho preso in mano come preziosità le insegne del periodo di leva, le mostrine e i fregi del reggimento, una logora agendina, tante cartoline illustrate ma quello che mi ha interessato è stato un quaderno che sembrava ancora nuovo, con la copertina di cartoncino leggero giallo ocra di quelli che la mamma comprava alla cartoleria Barisone di piazza Soziglia, non un'orecchia, l'aspetto era ancora perfetto.
La prima pagina interna conteneva l'intestazione con il mio nome, quello dell'alunno, scritto in bella calligrafia dalla mano della materna e paziente Signora Maestra Venti, poi le indicazioni dell'anno 1933 - precisando che correva l'XE dell'era -, la scuola: Giano Grillo, la classe: la elementare sezione A.
Con leggera emozione ho girato delicatamente le prime pagine con le aste che somigliavano a sgorbi, calcate come fossero solchi tracciati da quel bastoncino giallo ottagonale inforcato tra il pollice e il medio con l'indice curvato a modo di cuneo per pressare con forza la pesantezza della tracciatura, spesso riuscendo a spezzare la mina della matita.
Era la dimostrazione del completo digiuno con cui la maggior parte di noi affrontava il primo impatto della vita con l'ingresso nella scuola; una svolta, un cambiamento la novità dei primi doveri, i compiti e quale ardua fatica l'impatto con la scrittura.
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INDICE
Capitolo Primo
PRIMA DELLA GUERRA
via Luccoli nel Centro Storico
il Porto
le feste nel centro
Capitolo Secondo
IL TEMPO DELLA GUERRA
i bombardamenti
lo sfollamento
la morte del babbo la Resistenza
la fine della guerra
Capitolo Terzo
DOPO LA GUERRA
la ricostruzione
la scuola i nuovi amici
Umberto
Le seconde nozze della mamma il diploma - l'impiego
la ragazzina dal cappotto rosso da Genova a Torino
APPENDICE
- Commento e sintesi delle interviste
della Signora Maria Luisa Bressani Ferrero
(inviata del Corriere Mercantile)
- Denominazione di via Luccoli e cenni storici dall'Ufficio Ecografico-Toponomastica del Comune di Genova |
Sergio Grandi
STORIE DI VITA NEL VECCHIO QUARTIERE
editore IMPRESSIONI GRAFICHE
edizione 2013
pagine 192
formato 14x21
brossura
tempo medio evasione ordine ESAURITO
12.00 €
12.00 €
ISBN : 978-88-6195-114-3
EAN : 9788861951143
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