STIRPIUM ICONES ad veram et naturalem magnitudinem |
FRANCESCO PEYROLERY "OLITORE BOTANICO" La definizione di "olitore botanico", che egli stesso si attribuì nel 1741 firmando la sua raccolta di acquerelli, rappresenta un'aperta - quanto fiera - dichiarazione del ruolo che Francesco Peyrolery ricoprì presso il "Regio Orto", istituito da poco più di un decennio nel contesto della riorganizzazione amedeana dello Studio torinese: le mansioni che egli svolse furono subalterne rispetto alle posizioni accademiche dei docenti che fecero parte o diressero l'Istituzione, pertanto il suo operato rientrò in una forma di collaborazione che, sebbene altamente qualificata, fu risonosciuta ufficialmente solo in minima parte. Il manoscritto conservato presso la Biblioteca nazionale di Torino, oggeto di questa iniziativa editoriale, assume quindi un'importanza particolare nel contesto di quasi totale anonimato della sua attività essendo uno dei tre documenti datati e autografati fino ad ora noti. Fra le notizie su Francesco Peyrolery tramandate dalla letteratura si collocano principalmente le citazioni contenute nella prefazione e nel testo della Flora Pedemontana di Carlo Allioni e quelle presenti in un fondamentale studio critico sull'Iconographia Taurinensis pubblicato nel 1904 da Irene Chiapusso Voli. Gli argomenti trattati in queste due opere, pur riguardando l'una la sintesi delle conoscenze al tempo acquisite sulla flora regionale e l'altro l'analisi di un unicum di circa 7400 acquarelli a soggetto botanico, rappresentano una preziosa testimonianza cui fare rimando per comprendere i diversi aspetti che caratterizzarono l'attività di Peyrolery, nonostante si siano aggiunte nuove notizie sulla sua persona per il recente rinvenimento di registri amministrativi presenti nell'Archivio Storico universitario. Tale documentazione ha infatti consentito di verificare e di approfondire dati riportati in letteratura e di rivisitare con una nuova prospettiva le due professioni, di "erbolaio" e di "pittore botanico", che cartterizzarono il trentennio in cui Peyrolery fece parte dell'organico dell'Orto. Egli era originario di Viù, paese nelle Valli di Lanzo, e la data di nascita, sebbene non accertata, è fatta risalire al 1710. Il suo cognome risulta riportato in vario modo ancora lui vivente; egli è da considerare capostipite di una famiglia che nel corso dell'Ottocento acquisì notevole distinzione sociale. [..] |
SOMMARIO Prefazioni Davide Gariglio - Presidente Consiglio regionale del Piemonte Aurelio Aghemo - Direttore Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino Giuliano Gasca Queirazza - Vice Presidente Centro Studi Piemontesi Francesco Peyrolery - Olitore Botanico Rosanna Caramiello - Università degli Studi di Torino Giuliana Forneris - Università degli Studi di Torino Introduzione all'Opera Franca Porticelli - Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino |
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