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STILE '800
Lo specchio dell'Evo borghese
Lo stile è l'Uomo stesso
(George-Louis Leclerc de Buffon,
Discours sur le style, 1753)

Sì, a dispetto di quel suo avversario che gli ribattè un sarcastico lo stile è la penna, Buffon aveva perfettamente ragione. Lo stile di un uomo e delle sue opere è lo specchio della sua mente, talvolta velato ma non per questo impenetrabile: perciò i lavori biografici e critici di alto livello richiedono autori di pari potenza intellettuale, capaci di spietate microtomìe ma al tempo stesso dotati di quell'indefinibile fluido sottile che è la solidarietà umana, o più semplicemente l'umanità.
Grazie a costoro, noi possiamo disporre di un vasto e validissimo archivio di molti grandi artisti della storia, ma chi si è mai preoccupato di conoscere l'animo di chi ne ascolta la musica o ne osserva i dipinti, i marmi, i bronzi, le tarsie? Si dirà che l'artista, per quanto complessa ne sia la personalità, è unico, mentre il suo pubblico è vasto e multiforme: ciò è vero soltanto. Si può amare appassionatamente tutta la musica, ma ciascuno di noi entra in involontaria risonanaza per alcuni particolari autori, talvolta assai lontani fra loro per tempo e per stile. Limitarsi a constatare questa palese sympatheia senza chiedersene le ragioni sarebbe una dimostrazione di pura superficialità e di ignoranza: l'opera artistica non è soltanto lo specchio del suo autore, ma soprattutto quello di chi viene investito dal suo spirito. Perchè l'ingenuità di Butterfly irrita alcuni, mentre l'audacia di Calaf li esalta? Perchè mancano dell'una ma non dell'altra, o perchè la rifiutano come parte loro propria mentre l'altra fa loro difetto?
Questo è il nodo che strozza la via della conoscenza di noi stessi: nessuno si illuda di scioglierlo: occorre tagliarlo di netto.
Nelle pagine seguenti intendo dimostrare che, mentre i gusti di una certa società riflettono imparzialmente lo stato del suo costume, i giudizi dei posteri sullo stile che la distingue raramente sono dettati da una fredda critica. Essi, invece, rivelano spesso il malessere di chi, costretto a specchiarsi, può ritrovare in sè quegli stessi difetti che non sopporta nel suo prossimo, e che lo rendono suo malgrado intollerante.
E tutto questo a proposito di mobili, suppellettili e arredi vari, il necessario superfluo? Sì, perchè il fatto d'essere piacevoli oggetti d'uso comune, ben comprensibili da chiunque, li rende assai più adatti delle opere artistiche maggiori a penetrare nella mente e nei sentimenti di un'intera società. Chiedersi perchè la società borghese del XIX secolo amasse tanto i mobili massicci e pesantemente intagliati, mentre quella intellettuale di oggi li consideri con spocchiosa sufficienza, o perchè la piccola suppellettile, o il monile, sia da sempre uno degli oggetti più amati e desiderati, non è un utile esercizio: senza rendercene conto - non sùbito, almeno - ci ritroveremo a osservare un'immagine riflessa che, all'improvviso, si rivelerà per essere il nostro intimo pensiero, fino a quel momento indistintamente sentito, o misconosciuto, o rifiutato.

Così, da questa inevitabile ambivalenza, è sgorgato questo libro. Le immagini che vi si trovano riprodotte, volutamente in bianco e nero per consentire all'occhio di elaborarle secondo la sensibilità di ciascuno, mi hanno affascinato, dapprima con la loro bellezza, poi col loro profumo di storia, e infine con lo spirito dell'umanità che a suo tempo costruì, volle e potè godere gli oggetti in esse rappresentati. Sforzandomi di vederli distintamente, me ne sono allontanato trascurandone di proposito l'aspetto tecnologico, che pure tanta importanza riveste nell'antiquariato classico, a favore dell'autonomia di giudizio dei lettori, a quali vorrei poter dire d'aver fornito un'insolito ma non sgradevole specchio.



SOMMARIO


Parte prima - La mente e lo specchio
1- Storia di un costume
2- La misura tradita
3- O quanta species...
4- Privilegi della bellezza

Parte seconda - L'immagine riflessa
5- Regge private
6- Di necessità virtù

Epitaffio su uno stile, epicedio su una classe "Commercianti, benestanti...




Giovanni Santi-Mazzini

STILE '800

editore GRIBAUDO
edizione 2002
pagine 296
formato 29x26
cartonato
tempo medio evasione ordine
5 giorni

25.00 €
14.00 €

ISBN : 88-8058-227-5
EAN : 9788880582274

 
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