A Giacomo
Ho scritto queste pagine volgendo lo sguardo alle vite di coloro che seppero guardare oltre il proprio tempo, immaginando e realizzando i propri progetti, affinché una maggior conoscenza di quelle esperienze possa esserti di aiuto ad elaborare il futuro.
Mi ha spinto il desiderio di confidarti aspetti e sogni della mia vita che mai si è appagata dei momentanei risultati di sudori e fatiche che, anzi, mi hanno spronato ad alzare sempre l'asticella di un ipotetico traguardo ancor oggi non raggiunto.
Quell'asticella, ne sono certo, tu la saprai porre ancora più in alto, anzi la saprai sistemare in modo da consentirti di raggiungere l'orizzonte dei tuoi sogni senza che questi possano essere condizionati da consigli o suggerimenti, o ancor meno, da tentazioni di imitazione che li appiattirebbero su vite, storie ed esperienze non paragonabili. Sarà sufficiente il tuo equilibrio, la tua capacità di analizzare correttamente i problemi, il tuo orgoglio, la tua ambizione e la tua innata capacità a dirigere la "tua" azienda, ma soprattutto la tua capacità di sognare.
Un di it l'avras dle grosse sodisfassion perché ti it l'has la qualità.
papà |
PREFAZIONE
I percorsi della memoria hanno un fascino sottile, capace sempre di sedurre il lettore, sollecitandone le emozioni e restituendogli il gusto del tempo andato. Quando poi la memoria individuale si intreccia con la memoria collettiva, il percorso acquista una seduzione particolare e l'osservatorio prescelto diventa paradigmatico di una realtà ben più vasta. È il caso delle memorie di Adriano Tillino, per tanti di noi "ramico dell'Albergian", che da dietro il bancone ti offre un sorso di liquore nuovo o una caramella ai sapori di campo: in oltre quattrocento pagine dense ma scorrevoli, scritte con il piacere del racconto, la microstoria di una famiglia pragelatese si incontra con la macrostoria del Novecento e piccole vicende di borgata (un cuoco rientrato dagli Stati Uniti, una tramvia, un albergo di montagna) offrono lo spunto per vedere scorrere la grande storia nazionale e internazionale, dalla Belle Epoque, al fascismo, alla guerra, al boom economico.
Il punto di partenza è un nonno, Serafino, nato nel 1867, troppo ambizioso e volitivo per esaurire la sua esistenza tra gli alpeggi e le baite dell'alta val Chisone: di qui la prima emigrazione in Francia, la "carriera" nel settore alberghiero, il ruolo di "concierge" in alberghi di lusso, l'approdo a fine secolo al Gran Hotel di Nizza dove l'aristocrazia europea scopre le bellezze delle vacanze al mare. Una giovinezza di lavoro, di curiosità e di risparmio nel lusso della Belle Epoque, poi il "salto" sociale e il ritorno a Pragelato: i denari accumulati negli anni diventano l'investimento in un Hotel di montagna, inaugurato il 15 giugno 1908. È un'idea avveniristica: la montagna sembra ancora un orizzonte inviolabile, una striscia di neve o di rocce che racchiude il grande anfiteatro della pianura.
Ma il pionierismo di nonno Serafino è vincente: Torino, capitale italiana della prima industrializzazione, ha ormai prodotto una borghesia benestante ansiosa di villeggiatura, che non si accontenta delle gite domenicali fuori porta.
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Adriano Tillino
SOGNI E FATICHE DEL CIT
editore ALZANI
edizione 2013
pagine 416
formato 16,5x24
brossura
tempo medio evasione ordine 2 giorni
19.00 €
9.90 €
ISBN : 978-88-8170-495-8
EAN : 9788881704958
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