Non è un libro che tratta di economia agraria e nemmeno un trattato che descrive le tecniche produttive della pastorizia, dall'allevamento alla produzione casearia: non è neppure un romanzo nel senso più tipico, ma è in effetti un testo di racconti coordinati tra loro che esplorano i sentimenti, le disillusioni ma anche le aspirazioni che ancora ci sono nell'ultimo periodo di vita di tre vecchi pastori, gli ultimi di un tempo che sta scomparendo: storie che si sviluppano nello scenario dei colori, delle tradizioni e suggestioni della Provenza misteriosa e soave, e della maestosità, asprezza ed incanto delle Alpi. Jean, estroverso ed imprevedibile, probabilmente non ha mai pensato troppo al proprio futuro, alla vecchiaia che è arrivata lasciandolo legato inevitabilmente ed obbligatoriamente ad un mestiere che in un certo qual modo gli dà ancora momenti di vitalità, seppure minati da una precaria condizione economica.
Joseph, di origini italiane, ha trovato una certa qual serenità nella vecchiaia, anche un po' di agiatezza, continuando comunque a praticare, ma solo nell'estate in alpeggio, l'attività pastorale, come se non potesse assolutamente abbandonare definitivamente il mestiere di tutta la vita, morendo alla fine lassù, sulle sue montagne, in mezzo alle pecore, come aveva desiderato.
Henri, di famiglia italo-equadoregna-parigina benestante, purtroppo affetto dalla sindrome dell'autismo, viene istradato al lavoro del pastore perché secondo il padre era probabilmente l'unico mestiere che avrebbe potuto praticare. E lui, pastore a forza, trascorre tutta la vita eseguendo sempre il proprio mestiere con dedizione e coscienziosità, dimostrando, anche se inconsciamente (forse), che un uomo, anche se con un "misterioso" handicap, può comunque avere la sua vita, essere utile nel lavoro e benvoluto dal prossimo senza pietismi, manifestando, nonostante "l'impenetrabile" atteggiamento silenzioso dei "fantasmi" della sua mente, la propria riconoscenza a chi lo ha accettato. Passato e presente si intersecano nelle vicende di questi tre pastori che tenacemente sono ancora i testimoni di un passato di lavoro e consuetudini che permangono a fatica, ma che aiutano a comprendere che la semplicità, l'umiltà e l'essenza dei comportamenti e delle occupazioni delle persone possono anche essere condivise ed accettate come un modo di vita alquanto sereno e non forzato, "volontariamente" lontano dal "protagonismo" odierno, in una soddisfacente associazione simbiotica uomo-pecore-natura, emblema di una delle più antiche attività del mondo.
Pastori e Provenza: perché loro?
Piccole storie di tre pastori: dalle seducenti atmosfere di Parigi, ai colori, tradizioni e suggestioni della Provenza, alla maestosità ed all'asprezza delle Alpi.
Jean: istrionico, colto, trasandato, sognatore contemporaneo di un tempo perduto.
Joseph: sempre sorridente, calmo, disponibile, idealista.
Henri: viso da Patriarca biblico e cuore puro di bambino; un semplice, che dimostra che anche con un handicap psicofisico come l'autismo si può lavorare con impegno e vivere senza affanni...
Descrivere il lavoro e la vita dei vecchi pastori, i bergers, tra passato e presente, senza decadere nella retorica e senza abbandonarsi alla nostalgia, ma semplicemente per farli conoscere a chi non si è mai avvicinato a questo mondo.
Una Provenza splendente e misteriosa, della natura incantevole, della vita armoniosa, dove il lavoro pastorale ha profonde ed antiche radici e dove le tradizioni popolari del passato non sono ancora scomparse e che quando vengono riproposte mettono in risalto l'evidente peculiarità di genuina partecipazione, almeno da parte delle persone più anziane. |
INDICE
Prefazione
Pastori e Provenza: perché loro?
I parte: Tutte le strade portano in Provenza
Da Parigi a Salon-de-Provence 1923-1946
La Crau e la Scuola dei Pastori - E école des bergers du Merle
Pastori di Provenza, bergers de Provence
II parte: I cieli della Provenza sono le Alpi
La Festa della Transumanza
Il Grand Vallon a Névache
A Coudoux, alla scoperta dei pascoli provenzali
Dove saranno le pecore?
Joseph, il pastore italiano
Natale in Provenza
Henri solo all'alpeggio
III parte: Tutto finisce, ma il ricordo permane
Il ritorno dall'alpeggio
E ultimo Natale
Jean se ne va ...
Nadège
A pranzo da Joseph
Joseph si ferma sulle sue montagne
Epilogo |
Guido Mauro Maritano
L'ULTIMA SINFONIA PASTORALE
editore DANIELA PIAZZA
edizione 2009
pagine 192
formato 17x24
plastificato con alette
tempo medio evasione ordine 2 giorni
20.00 €
17.00 €
ISBN : 978-88-7889-226-2
EAN : 9788878892262
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