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LA SIBILLA DEL RE
Romanzo storico (1494-95)
Questo romanzo La Sibilla del Re apparve per la prima volta, a Torino, per i tipi dell'editore e tipografo Alberto Giani, nel 1925, in due volumi. L'anno seguente uscì ancora, sempre dal Giani e sempre in due volumi, Il Barbiere di Sua Altezza, e furono le ultime due opere pubblicate in vita dell'Autore, morto nel 1928.
Seguirono poi i due romanzi postumi: Il Tre Paletti, presentato da Onorato Castellino nel 1933 per le edizioni Lattes; e, nel 1950, La Speciaria di Sant'Eusebio, presentatata da me e con mia Prefazione per le edizioni Viglongo.
La Sibilla del Re è appena citata, tra le opere progettate ma non compiute da Luigi Gramegna nel breve famoso saggio di Arrigo Cajumi, del maggio 1923. Castellino non vi accenna neppure nella sua ampia prefazione de Il Tre Paletti, che è molto ispirata allo scritto critico di Cajumi. Il caso vuole che lo stesso Catalogo Generale della Libreria Italiana, di Arrigo Plinio Pagliaini, nei volumi sino al 1932, non la registri.
È un'opera pensata e riveduta, con quella cura paziente, di scrittore attento geniale ma meticoloso, di cui ci hanno parlato Cajumi e Castellino che lo conobbero e ne ricevettero le confidenze; è un'opera della piena maturità, e per questo una delle sue opere più complete e più riuscite, un romanzo storico in cui lo "storico" non è aggettivo ma integra il sostantivo in modo inscindibile. È un romanzo storico perfetto, in cui la fantasia del letterato si sposa alla fedeltà del rievocatore di eventi troppo noti scolasticamente per non beneficiare dalla vivificazione felice del letterato che conosce la storia del Piemonte e dei Savoia più di ogni altro. Forse La Sibilla del Re guadagna dal non essere condizionato dalla prevalenza
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INDICE

AVVERTENZA dell'Editore

CAP. I. - Come e perché Gian Francesco Sca-
ravelli andasse da Biella a Chieri
» II. Come e perché Cecchino tornasse da
Chieri a Biella
» III. In qual modo Cecchino trovasse un
decoroso impiego
» IV. Come Carlo VIII di Francia inizias-
se la sua divina missione
» V. - Nel quale si racconta perché Carlo
VIII non partisse da Torino e come
vi si divertissero i suoi ufficiali
» VI. - In cui si vede l'amore di Cecchino
convertirsi in odio
» VII. In quali misere condizioni fossero ri-
dotte le collane della duchessa Bianca e delle sue dame
» VIII. Il Re racconta la sua visione, e Mar-
got regala a Cecchino una preziosa
collana e più preziosi consigli
» IX. Nel quale i padroni sudano e í servi
riposano
» X. Dove Cecchino raccoglie i primi frutti dei consigli di Margot
» XI. Di qua corvi e galli, di là volponi
dalla coda doppia
» XII. Nel quale il Re fa un sogno spa-
ventoso e Cecchino ne fa uno inverosimile
» XIII. Come il Re si dolesse di dover partire e Cecchino fosse felice di rimanere
» XIV. In cui Cecchino imprende un viaggio di piacere da Torino a Milano
» XV. Nel quale Cecchino prosegue il viaggio di piacere da Milano a Pavia
» XVI. Come Satiro tagliasse la corda colla
quale erasi appiccato il cantiniere del Castello di Pavia
» XVII. - Le quattro ragioni di Satiro Focaccia
» XVIII. - Nel quale si discorre di fedeltà coniugale, di basto e di bastone
» XIX. - In cui il Re affida a Cecchino una
gloriosa missione
» XX. - La rocca di Fivizzano
» XXI. - Il rimorso di Monsignor Filippo e le
intime relazioni della Repubblica Fiorentina col Re di Francia
» XXII. In quali circostanze Monsignor Filippo facesse la conoscenza del «Cardinalino» Giovanni De' Medici e di altri storici personaggi fiorentini
» XXIII. Re Carlo entra in Firenze e Monsignor Filippo si dispone a tornare in Piemonte
» XXIV. Nel quale si vede un Vescovo che
vuol bombardare Castel Sant'Angelo ed è fatto cardinale
» XXV. In cui il Re di Napoli perde una piu-
ma, e Cecchino è accusato di seduzione
» XXVI. In cui i Francesi mettono speroni di
legno alle pantofole, il Gran Bastardo inalbera la Croce di Savoia sulla Cittadella di Capua e «Carlo Magno » entra in Napoli
» XXVII. Come un colpo di cannone riducesse
Castel Nuovo un ammasso dí macerie
» XXVIII. - La corda dell'impiccato
» XXIX. - Dove si hanno notizie di Tafir, del
marchese di Pescara e della duchessa
Bianca
» XXX. In qual modo Cecchino rivedesse la
sua Margot sulla punta del Vesuvio, e come il Re assumesse il titolo d'imperatore d'Oriente
» XXXI. Nel quale Cecchino si raccomanda a
San Massenzio ed a San Giovanni Decollato
» XXXII. La battaglia di Fornovo. — Come
« Savoia » e Picchetto salvassero il Re, come il Cavalier Muto salvasse il Gran Bastardo di Savoia, e come Cecchino salvasse il Cavalier Muto
» XXXIII. Nel quale Margot fa un'arringa, che
piace a tutti fuor che a Cecchino
» XXXIV. - Bizzarrie d'amore
» XXXV. - Cecchino al bivio
» XXXVI. - Nel quale Margot legge al Re la ri-
tirata dei diecimila, e dimostra chi abbia vinto alla battaglia di Fornovo

EPILOGO
PROTAGONISTI E NOTE STORICHE
NOTE ICONOGRAFICHE




Luigi Gramegna

LA SIBILLA DEL RE

editore VIGLONGO
edizione 1975
pagine 480
formato 15x22
rilegato con sovracoperta colori
tempo medio evasione ordine
a richiesta

17.00 €
15.30 €

ISBN :
EAN :

 
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