Settembr(i) è la voce interiore di un bambino che esce dalla sua camera, attraversa le rovine della sua città, si arrampica sulla collina e assiste impotente a un nuovo bombardamento. Poi comincia la discesa dalla collina e la sua metamorfosi in giovane uomo. Senza riferimenti espliciti a un luogo, questo «racconto» Inette progressivamente in scena un processo di disumanizzazione che trascinerà, probabilmente, alla violenza.
Settembr(i) narra questa progressione spinta in avanti dal suo stesso movimento. Questo movimento prende forma nelle dilatazioni, condensazioni, ripethioni, frammentazioni, nel fraseggio, nelle scansioni del testo: Philippe Malone cesella le parole, le sillabe, le frasi secondo una prosodia a consonanze-precise.
Il ritmo della lingua «come organizzazione del movimento della parola e della scrittura» è, in Philippe Malone, la questione centrale della scrittura. La forza poetica e politica di Settembr(i) è iscritta nella scansione ritrilica del testo. Ed è ciò che destina, precisamente, il testo alla scena.
dalla postfazione di Michel Simonot
«La prosa d'orafo di Philippe Malone è un attentato poetico alla guerra e un memoriale letterario reso agli innocenti». Anne Leray, "France Culture" , 2009
Svetft noi avevamo i canti loro non avevano che l ' immagine e pertanto furono le nostre bocche a impallidire sulle nostre labbra che la vita ha disertato QUALE CHANCE AVEVAMO NOI DI VINCERE NOI INNALZAVAMO I POEMI MENTRE LORO SAZIAVANO L'OCCHIO la bellezza non fa
tremare la folgore noi costruivamo il cielo loro distruggevano la terra Syete loro che attraversavano le nostre parole passeggere loro fornivano la spada noi fornivamo il sangue loro fornivano l'acciaio e il fuoco tu hai fornito la carne Svetik la coppa del tuo giovane corpo. |
PRESENTAZIONE
La collana «Nadir - Teatro» porta uno sguardo soggettivo sulla drammaturgia contemporanea francese; così feconda, perché stimolata negli ultimi trent ' anni da una politica coraggiosa di sostegno ai giovani drammaturghi. È nostro desiderio, in parte per ragioni autobiografiche, di render conto, seppur modestamente, di questa realtà privilegiando testi come Settembr(i) di Philippe Malone che, con un linguaggio risolutamente contemporaneo, mettono in gioco e interpellano i territori del genere drammatico, tra narrazione e poesia.
Nella mia pratica di uomo di teatro ho immaginato e desiderato un libro pronto a servire la scena, pronto a esser fiatato nel - l ' intimo e in pubblico.
Un libro che per la sua struttura, forma e grafica, facilita l'azione della parola teatrale nello spazio. Un libro che gli allievi delle scuole di teatro, attori professionisti o amatori, possano subito mettere in voce; facile da maneggiare, facile da leggere, caractère oblzge ! , con un piccolo «angolo» per le annotazioni personali, di regia...
Tradurre un testo teatrale è per me come piantare un albero - mettere un seme dice un amico più realista! - nel «deserto» degli scaffali dedicati ai testi teatrali contemporanei (quando esistono!); preservare una specie culturale in via d'estinzione, praticare un'ecologia teatrale resistente.
F.P. febbraio 2010
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Philippe Malone
SETTEMBR (I)
editore ANGOLO MANZONI
edizione 2010
pagine 62
formato 17x24
brossura
tempo medio evasione ordine 2 giorni
10.00 €
4.90 €
ISBN : 978-88-6204-074-7
EAN : 9788862040747
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