IL CRESTO è una frazione di Ala di Stura, in Val di Lanzo, dove la piccola Ida, sfollata da To-rino con la mamma e i fratelli, trascorre gli ul-timi due anni di guerra, condividendo la vita della popolazione locale.
Inizia da allora una consuetudine mai interrotta con questa valle, con Balme in particolare, luogo di serene vacanze e antiche amicizie. Legami duraturi nel tempo, come quelli con la Torino dell'infanzia e degli anni giovanili, o quelli, più recenti, con Saluzzo e le valli attorno al Monviso.
I SENTIERI DAL CRESTO sono quindi sentieri ideali della memoria, dove si incontrano e confrontano fatti, personaggi e luoghi tra loro lontani e diversi.
STORIE DI FAMIGLIA tramandate o vissute in ambito domestico, cui fanno da contrappunto altre vicende di persone amiche conosciute nelle valli predilette.
PREFAZIONE
di Enrico Camanni
C'era un tempo, quando Edmondo de Amicis scriveva della «Torino regolare e simmetrica, che spalanca verso le Alpi la gran bocca di Piazza dello Statuto, come per aspirare a grandi ondate l'aria sana e vivificante delle montagne», e i protagonisti ormai ingrigiti delle battaglie risorgimentali si convertivano all'alpinismo, sostituendo il moschetto con la piccozza, e i primi movimenti sociali di ispirazione laica e socialista guardavano alle Alpi come a una scuola di lealtà e altruismo, c' era appunto un tempo in cui città e montagna erano volti complementari della "piemontesità". All'epoca si andava in treno a poi a piedi, utilizzando tuttalpiù le polverose carrette cherisalivano le mulatti ere, e ci volevano dei giorni per raggiungere le alte vali:, ma nessuno si spaventava delle distanze. Andare in montagna coincideva con P essere torinesi, o biellest, o saluzzesz, come se i fondali di neve che abbellivano le vie delle città, così astratti e incantati nell'aria lucida dell'inverno, dovessero essere calpestati dagli scarponi dei cittadini per farsi carne e sudore, e paesaggio dell'anima. Al tempo in cui le montagne erano lontane si andava sempre, con il bello e il cattivo tempo, senza neanche domandarsi perché. Città e montagna erano le due facce della stessa regione, i due fiati dello stesso respiro.
Paradossalmente lo scambio si è attenuato o interrotto, proprio quando le montagne sono diventate vicine e i sofisticati mezzi di comunicazione del Novecento (automobili, ferrovie veloci, tunnel, superstrade) hanno portato le Alpi in città. Paradossalmente la città si è trovata
|
INDICE
Prefazione di Enrico Camanni
INTRODUZIONE
PRIMA PARTE - DA BALME (LUGLIO 1995)
Il bagno del pettirosso
Il signore della collina
Una pipa e un collare
Due donne a confronto
Tanta lana per Natale
La signora Maria
SECONDA PARTE - DA TORINO (INIZIO 1996) Le stanze dei nonni
Vette alpine e ampi orizzonti
I signori d'Avise e il ponte levatoio
Eidentità cercata
Il mio sentiero
Albero e roccia
Ritorno in città
TERZA PARTE - RITORNO IN TRENO (APRILE 1996)
La scelta celata
Un sogno impossibile
Un viaggio tra passato e presente
Il settimo nipote
Tra due lettere quarant'anni della nostra vita
L'Alpe della Rossa e il vulcano sulla spiaggia
Non basta una vita per ritrovare le cinciarelle
QUARTA PARTE - IL CERCHIO MAGICO (INIZIO 2009)
Petì Minì e Gian Pouiat
Il grande compasso
A ciascuno il suo nome
Acque a confronto
Solchi della memoria
Post scriptum |
Ida Brunati Bassignano
SENTIERI DAL CRESTO
editore FUSTA
edizione 2009
pagine 144
formato 12,5x21
brossura
tempo medio evasione ordine 2 giorni
13.00 €
9.70 €
ISBN : 978-88-95163-27-7
EAN : 9788895163277
|
|