LA WAYA
Cent'anni di vita di una azienda astigiana, raccontati attraverso immagini, documenti e testimonianze, sono un doveroso ed encomiabile tributo a una fabbrica protagonista nel bene e nel male della storia economica e sociale contemporanea del territorio astigiano. Questi cent'anni di vita sono anche, in parallelo, la storia del più recente secolo di vita di un territorio fatto di colline che, ancora alla fine dell'Ottocento, era completamente escluso da qualunque sviluppo industriale. In cent'anni la storia e l'economia di Asti e della sua provincia sono cambiati: la Way Assauto è stata artefice di tale cambiamento. Bisogna aspettare l'apertura della Vetreria Operaia Federale, prima attività industriale apparsa sul territorio astigiano nel giugno del 1906, per dare visibilità ad esperienze pionieristiche che a fatica affiancano i predominanti interessi terrieri tradizionalmente espressi dalla borghesia e dalla società locale. Ed è sempre ne11906 che a Torino la ditta Alberto Assauto si fonde con un'altra ditta torinese, quella di Luigi Way, dando vita alle "Fabbriche Riunite Way-Assauto", azienda che per esigenze logistiche si trasferirà ad Asti per essere inaugurata il 25 gennaio 1908.
L'impianto occupava, allora, 356 operai e 51 tra dirigenti, tecnici e impiegati. La cronaca industriale ci informa che nei quattro anni precedenti lo scoppio del primo conflitto mondiale lo stabilimento fu ampliato e aumentò la sua produzione, nel 1918 gli operai diventarono 1800. Dopo la riconversione post bellica, nel 1924 il reparto bulloneria della Way Assauto era il più grande esistente in Italia.
Bene, fare rivivere in una mostra con allegato catalogo gli anni gloriosi della Way-Assauto, il popolare stabilimento dei "bulun", come venne chiamato dagli astigiani l'impianto di via Antica Cittadella laddove lo stesso dialetto identificava con il termine "cirèse" l'attività di conservatoria alimentare avviata dalla Saclà nel 1939 nella parte opposta della città - è impresa meritoria e di grande sensibilità, specie se si guarda alle difficoltà in cui da anni si dibatte quella che fu la più grande fabbrica astigiana. Parallelamente la mostra ci consente di capire che la fabbrica dei bulloni fu l'unica alternativa concreta all'economia prettamente rurale di un territorio decentrato che si qualificò per decenni come il più autentico indotto delle industrie torinesi, dando il via, parallelamente, a flussi migratori dal meridione d'Italia più che consistenti.
Oggi, mentre il dibattito politico e tecnico sulla deindustrializzazione è aperto, mentre si cercano strategie condivise per il rilancio di un'economia svincolata dall'industria o alternativa all'industria, ricordare il secolo di vita della Way-Assauto è molto più che una operazione di nostalgia. Significa riappropriarsi di radici autentiche e profonde, forti anche se talvolta dolorose. E' la storia di questa provincia, la cronaca del lavoro e della laboriosità di gente di collina che ha dato la propria forza e il proprio impegno per la sua fabbrica.
Maria Teresa Armosino Presidente della Provincia di Asti |
100 ANNI DI LAVORO
E' passato più di un anno da quando un gruppetto d'amici ed ex colleghi, riunitosi al Circolo WA, hanno deciso di ricordare questa Fabbrica che è stata la nostra casa per quasi quarant'anni. E' stato un anno pieno di lavoro ed ognuno nella propria specializzazione ha dato il massimo. Vogliamo, in tal senso, ringraziare il nostro collega Giovanni Peracchio, pittore, che ha dipinto il logo di quest'anno commemorativo. Nel corso della ricerca di documenti abbiamo scoperto come quest'Azienda da monoprodotto (Bulloni), per stare all'avanguardia con i tempi, abbia diversificato le sue produzioni e, con onerosi investimenti, sia diventata una leader nel suo campo. Quanti prodotti: Bulloni, Materiale Bellico, Catene di trasmissione, Catene per Cicli, Candele, Pedivelle, Moltipliche, Silentblocs, Ammortizzatori e negli ultimi decenni Assorbitori d'Energia, Molle a Gas e Vulcanizzati. Quante persone: Luigi Way, Alberto Assauto, Giuseppe Mazzini, Antonio Griffa, Celestino Ombra, Alfredo Penasso, Turi Scioratto, Marco Gorlero, Remo Dovano, Secondo Cossetta, Olga Marchisio e tutti gli operai ed impiegati, uomini e donne, che hanno contribuito a questo pezzo di Storia Astigiana.
Abbiamo scovato una raccolta di Riviste che la Way-Assauto pubblicava bimestralmente negli anni Venti e da questa abbiamo preso spunto per il nostro lavoro; ringraziamo la signora Franca Ambrogio Bagnasco che ci ha fornito questo prezioso materiale.
Abbiamo trovato parecchio materiale sia come documentazione sia come prodotti, grazie all'intervento di molti colleghi, in particolare Luciano Terzuolo che ci ha messo a disposizione il suo ricco archivio. La nostra speranza è che tutto questo materiale non vada disperso, ma, collocato, ad esempio, in una sala del Circolo Aziendale WA. rimanga a memoria di questa grande Azienda. Nella ricerca d'aiuto, per organizzare degnamente tale celebrazione, non c'è stato Ente, Banca, Ditta, Commerciante, Artisti di Spettacolo che abbiano rifiutato la sua collaborazione, dando piena disponibilità alla buona riuscita.
Oggi siamo arrivati a metà strada del nostro percorso e sicuramente la "Mostra del Centenario" è uno dei momenti fondamentali delle celebrazioni. In questo Catalogo, edito dalla Fondazione Goria, abbiamo raccolto una serie di articoli legati ai prodotti costruiti dalla WA (dai bulloni agli ammortizzatori) e le opere di Artisti che hanno aderito, con entusiasmo, alla nostra iniziativa. Opere che hanno come soggetto "La Fabbrica, il Lavoro". Nell'allestimento della Mostra vogliamo ricordare coloro che ci hanno concesso lo spazio espositivo e il materiale per l'esposizione della nostra raccolta: l'IAO Gruppo Rigamonti, l'Astigiana Ammortizzatori, il Comune di Asti, l'Archivio di Stato, la Biblioteca Consorziale Astense, l'Archivio Comunale. Un particolare grazie và a Mario Renosio dell'ISRAT e Walter Gonella della Biblioteca Consorziale Astense.
Non dobbiamo dimenticare il Comune di Asti, la Provincia di Asti e la Regione Piemonte. Una particolare attenzione dobbiamo prestare all'attuale situazione aziendale. La WAYA sta vivendo un momento particolarmente difficile. E' assolutamente indispensabile essere a fianco degli attuali dipendenti, ad essi va tutto il nostro sostegno. Questa iniziativa ha l'intento di dare la massima visibilità e attenzione a tale drammatica crisi perché 100 anni di lavoro non si devono disperdere.
Ancora un grazie a tutti coloro che ci hanno aiutato.
Il Comitato del Centenario |
Giovanni Cerrato
1908-2008 WAY ASSAUTO UN SECOLO DI LAVORO IN ASTI
editore FONDAZIONE GIOVANNI GORIA
edizione 2008
pagine 172
formato 21x29,7
brossura
tempo medio evasione ordine ESAURITO
15.00 €
15.00 €
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